CRONACA

A Procida ma ha il divieto di dimora, arrestato e condannato

Lucio Esposito è stato sorpreso dai carabinieri dopo essere sbarcato da un traghetto proveniente da Pozzuoli: era gravato anche da divieto di avvicinamento a persona offesa e doveva rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale

Arrestato e condannato nel giro di 24 ore. E’ questa la disavventura occorsa a un 38enne che non poteva trovarsi sull’isola di Arturo – dove peraltro risiedeva e dimorava abitualmente – perché gravato da una misura cautelare ma che è finito in manette anche per altri motivi. I fatti che ci apprestiamo a raccontarvi si sono verificati nella tarda serata di lunedì, allo sbarco della motonave di linea partita dal porto di Pozzuoli alle 18.10 e giunta dopo circa 40 minuti al porto di Procida. I carabinieri della locale Stazione, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione, hanno immediatamente notato l’uomo, Lucio Esposito, riconosciuto senza dubbio come soggetto destinatario della misura del divieto di avvicinamento a persona offesa, aggravata da quella del divieto di dimora in quel di Procida. Fin da subito il 38enne teneva un atteggiamento tutt’altro che collaborativo con i militari dell’Arma, dal momento che era stato sorpreso in violazione della misura cui è sottoposto. Allo stesso veniva spiegato più volte il motivo del controllo e della necessità di seguire i militari presso gli uffici della Stazione al fine di procedere nei suoi confronti all’identificazione per la violazione degli obblighi in seno alla misura del divieto di dimora.

Ieri mattina la celebrazione del rito per direttissima: l’uomo è stato condannato dal giudice del Tribunale di Napoli ad un anno di reclusione con pena sospesa e remissione in libertà

Lo stesso, nonostante venisse invitato più volte alla calma, iniziava a urlare contro i carabinieri opponendosi al controllo svariate volte e ribadendo di non voler seguire i tutori dell’ordine in caserma. Ma non è tutto perché a un tratto Lucio Esposito tentava di darsi inaspettatamente alla fuga dirigendosi all’interno della nave, ormai vuota ed ormeggiata nel porto. Raggiunto dai militari, iniziava a dimenarsi e spintonarli, prima di essere definitivamente bloccato. Le sorprese però non erano ancora finite dal momento che la successiva perquisizione personale consentiva di rinvenire nella tasca dei pantaloni un coltello a serramanico di piccole dimensioni che veniva posto sotto sequestro. Il passo successivo, inevitabile, era quello di dichiarare il 38enne in stato di arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il sostituto procuratore di turno, messo al corrente come da prassi dell’accaduto, disponeva la sottoposizione dell’arrestato in regime temporaneo presso la sua abitazione procidana, in attesa della celebrazione del processo per direttissima che si è celebrato ieri mattina dinanzi al Tribunale di Napoli, alla presenza del suo difensore di fiducia avv. Velia Chiavarone. Il giudice Giuliana Taglialatela ha in primis nel corso del processo convalidato l’arresto dei carabinieri e poi condannato Lucio Esposito alla pena di anni uno di reclusione con pena sospesa.

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