CULTURA & SOCIETA'

A Procida Nicola Scotto di Carlo, Comandante in “La mia storia di mare”

Le memorie in un esemplare libro dell’80enne Capitano

Ho avuto il piacere e l’onore di incontrare più volte l’anziano Comandante Nicola Scotto di Carlo, procidano doc e i suoi due bravi figli. Il Comandante è un gigante di fisicità e soprattutto di esemplare insegnamento. Egli ha desiderato farmi dono di una sua affascinante pubblicazione di un meraviglioso volume dal titolo significativo “La mia storia di mare” dedicato ai suoi tre nipoti: “ Siate come le onde, appena si abbattono subito si riprendono”. Col volume di Memorie anche il volume “Catechismo Nautico”, un libro del 1788 ripubblicato in un’iniziativa quale Commissario del Pio Monte dei Marinai molto importante per la cultura civile marinara italiana che il Rev. Marcello Eusebio Scotti scrisse per i marinai, “affinché -scrive Nicola Scotto di Carlo- seguissero uno stile di vita più consono ai suggerimenti biblici” e per questo volume ottenne i ringraziamenti del Direttore di “Repubblica” Eugenio Scalfari, il quale gli precisò che il rev. Autore del Catechismo era un suo antenato per parte di madre. L’eminente Figura storica e soprattutto civile, educativa, religiosa va sicuramente annoverata nel Programma “Procida Capitale italiana della cultura 2022” deliberato dal Consiglio dei Ministri, una proclamazione straordinaria, poiché per la prima volta il riconoscimento va a un borgo e non a un capoluogo di provincia o regione: Procida, una delle suggestive isole partenopee, conta poco più di diecimila abitanti. La motivazione del riconoscimento va dall’eccellenza delle attrattive patrimoniali e paesaggistici, al messaggio poetico e altamente relazionale che dalla piccola, familiare realtà dell’isola si estende come un lieto augurio per un mondo nuovo a tutto il Mediterraneo. Una circostanza peraltro anche personale, in quanto la famiglia De Candia (pescatori e poi naviganti) cui appartiene il mio caro cognato Vittorio è di Procida e qui al Liceo Linguistico Statale “Giovanni da Procida” e allo storico Istituto Nautico (mio figlio -2- Giuseppe, Allievo Capitano macchinista alla Toremar) si sono diplomati in modo brillante alcuni dei miei figli dieci figli. Una terra, quindi, che amo e che sul faro si erge la stupenda Icona della Madonna SS con la visibile scritta: “O Maria, Procida è vostra”. Ed è vero anche nel bellissimo libro del Comandante Nicola Scotto di Carlo, dove lo scorrere semplice e chiaro di tante Memorie, dalle origini della prestigiosa carriera sino ai nostri giorni di meritatissima pensione, ricorda i tempi dei carissimi avi e genitori esemplari che chiudevano la faticosa giornata di contadini al lume di candele e di una fioca lampadina con la recita quotidiana del S. Rosario. “Non sono mai andato alla ricerca di ricchezze, ma ho sempre creduto che il mondo appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”, scrive tra l’altro il Comandante (foto dello scrivente). Lo scorrere agricolo secondo le importanti Festività religiose, le fatiche scolastiche alle Elementari, Medie e Nautico (come non menzionare la paura sul canottino da Procida fatto approdare dal cambio del vento a Miseno!), le “trame” burocratiche dei documenti per la navigazione resi “introvabili” in Capitaneria e l’intervento poi decisivo di una autorevole donna procidana ! E finalmente si parte il 7 novembre 1962! Lo strazio per allontanarsi dalla famiglia e dalla sua Maria: sulle navi “Coro”, “St. Thomas”, “Cabimas”, “Beaverdan”, “Marion”, “L.F. Marsili”, “Bannock”(salvataggio anche di una tartaruga) per ricerche scientifiche che infine il Comandante volle far acquisire quale laboratorio culturale per il suo Nautico, ma finora invano per la “burocrazia”. Il giro del mondo tra bonacce e tempeste (mi ricorda il mio generoso padre Giuseppe morotista e caporale con lo “Stabia”dell’armatore Longobardo e poi sempre nella “Tirrenia” fino al Nord Europa), con la personale responsabilità, lontano dagli affetti della famiglia. Il pensiero sempre a Dio e il ringraziamento per i due bravi figli cui il Comandante dedica intere, tenere, bellissime pagine 196, 197, 198; il ricordo struggente, poetico, tra i flutti schiumosi di ponente con l’apparizione sull’arenile della sua Maria; l’iniziativa per il Monumento sulla scogliera di levante a tutti i Marinai Caduti nel mare col recupero dell’Ancora . Un libro bellissimo, emozionante, da leggere, soprattutto anche a Scuola e con prefazioni talentuose come Mons. Miche Ambrosino, Pier Luigi Rossi Preside della Facoltà di Scienze a Bologna, degli Scrittori Mario Tobino, e Vittorio Bongiorno. Grazie, Comandante Nicola, per l’esemplare Lezione! La cultura (di vita vissuta) non isola ! (continua)

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani MSM; docente Liceo; poeta; emerito ANC-Ass Naz Carabinieri (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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