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Olmitello, il canyon è sempre una discarica a cielo aperto

Panta rei. Tutto scorre nell’alveo di Olmitello, in quell’angolo di paradiso della natura che la scellerata mano dell’uomo ha trasformato in anticamera dell’inferno. Lo scenario è da degrado, altro che oasi naturale. L’impatto è lo stesso dopo ogni pioggia: plastica disseminata ovunque tra bottiglie, brandelli di coperture, pezzi di secchi. Non mancano bombole di gas trascinate dalla furia delle acque, bidoni, sfere di autoclavi, barre di ferro, reti metalliche, copertoni di auto. L’assortito scempio si arricchisce di consistenti tracce di materiale di risulta, pezzi di cemento, di mattoni, di piastrelle che colorano il letto del fiumiciattolo come tasselli del mosaico dell’abbandono che lo scorrere delle acque trascinano verso il mare.

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