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A scuola di memoria, la mattinata conclusiva con gli studenti della Scotti

Intorno all’albero di Anna Frank si sono esibiti in canti, coreografie, poesie e letture restituendo così il senso del lavoro fatto in classe con i propri insegnanti: con loro anche il Sindaco Enzo Ferrandino

Si è svolta martedì mattina la cerimonia conclusiva delle iniziative per la Memoria organizzate dalla scuola media Scotti. Una mattinata molto sentita nella quale i ragazzi hanno affrontato la tematica con serietà e compostezza. Ad aprirla l’intervento del Dirigente Scolastico, la prof. Lucia Monti. «Oggi parliamo della Shoah nelle scuole e quando un bambino domanda, “ma come è possibile che sia successo”, vuol dire che abbiamo scosso le vostre coscienze, che abbiamo fatto capire a voi ragazzi che queste cose non devono mai più avere luogo. Siamo tutti uguali su questa terra, nonostante ci siano ancora quelli che hanno sete di potere, di prevaricazione su gli altri. Dobbiamo continuare a lavorare all’interno delle scuole perché i ragazzi devono sapere cosa si è verificato in quegli anni e ci sono ancora quelli che lo stanno testimoniando; persone molto anziane che lo hanno vissuto sulla loro pelle. Tuttavia accade che la senatrice Segre sia ancora odiata e ancora scrivono messaggi contro di lei tanto che il Governo è stato costretto a darle una scorta. E’ vergognoso che gli ebrei siano costretti, ancora oggi, a doversi difendere. Non dobbiamo permetterlo! Noi con la nostra coscienza dobbiamo essere pronti ad affrontare ogni sorta di male perché, il pensiero che qualcuno possa prevaricare sull’altro è l’origine della distruzione umana. Ecco perché la scuola fa queste attività . C’è addirittura chi nega che questa pagina di storia sia avvenuta, contro di loro voi giovani dovete combattere affinché non avvengano mai più». I ragazzi, seduti a terra e in cerchio, intorno all’albero di Anna Frank si sono esibiti in canti, coreografie, poesie e letture restituendo così il senso del lavoro fatto in classe con i propri insegnanti che li hanno, così, invitati a riflettere. Agli studenti del potenziamento il compito di mostrare i lavori grafici realizzati sempre sulla tematica della Shoah. «L’arte contemporanea – ha spiegato la prof. Elvira Tortoriello – a differenza di quella figurativa, ha immediata interpretazione, è molto più sublimale, c’è spesso un significato recondito. I ragazzi hanno così lavorato sul significato sublimale dei quadri realizzati ed esposti lavorando sulla Shoah e, in modo particolare, sulla situazione vissuta dai loro coetanei dell’epoca che venivano separati dai loro genitori e inseriti in lager dove non avevano nulla». Sulle pagine di un libro ebraico ecco rappresentato un uomo, raffigura il popolo ebraico e che si dirige verso il Nazismo. Un altro gruppo di studenti ha, invece, lavorato sul passato e sul presente, così ecco una Anna Frank del passato e una del presente che racconta l’antisemitismo che ancora oggi c’è e che bisogna combattere. Canzoni e poesie hanno introdotto alla seconda parte della mattinata che ha visto una aspetto più commemorativo. Come avviene ormai da due o tre anni agli studenti è stata affidata la lettura della poesia di Primo Levi, “Se questo è un uomo” nelle lingue insegnate a scuola. Una novità è stata rappresentata dallo studio della Shoah sotto l’aspetto sportivo . «Sono tanti – ha spiegato il professore Doemnico Castagna – gli sportivi ad aver vissuto l’esperienza della Shoah. Tra queste c’è la storia di Gino Bartali. Proverbiali le sue lotte sulle Alpi con Fausto Coppi, ma Bartali aveva una storia da raccontare. Spesso, durante gli allenamenti, andando da Assisi a Firenze, nascondeva dei documenti nel telaio della sua bicicletta, documenti che dovevano permettere agli ebrei di avere certificati falsi per cercare di sfuggire dalla deportazione. Gino Bartali, però, non ha mai voluto raccontarla: diceva che il bene si fa, ma non si dice. Un giorno, sollecitato dal figlio, ha deciso di raccontarla e oggi è uno dei giusti delle Nazioni e non solo per meriti sportivi». Con una coreografia i ragazzi hanno potuto conoscere la storia di Bartali e delle sue medaglie appuntante al petto e all’anima. A prendere parte all’importante mattinata anche il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. «Credo sia davvero positivo, e di questo ringrazio la preside, la prof. Lucia Monti e tutto il corpo docente, che vengano date ai ragazzi queste opportunità per riflettere su pagine nere della nostra storia e su ciò che succede quando il sentimento dell’amore cede il passo all’odio verso il prossimo: dobbiamo ostacolare questo modo di agire. E’ bello vedere i ragazzi conoscere anche le storie di chi, in quei momenti, non ha condiviso queste logiche malvagie, ma ha aiutato il prossimo mettendo a repentaglio la propria vita. E’ di questi esempi che dobbiamo alimentare la nostra quotidianità. Il mio auspicio è che i giovani formino una loro coscienza prendendo posizione con coraggio dinanzi ai soprusi. Continuiamo a lavorare insieme, istituzioni e famiglie, solo così potremo avere un futuro migliore». Con tanta emozione i ragazzi hanno dato il via alla cerimonia del braciere bruciando due foglie dell’albero di Anne Frank, «le foglie rappresentano i pensieri dei ragazzi e con questa cerimonia vogliamo dire che l’unico fumo che accettiamo è questo e non quello che ci arriva dal passato cerimonia». Commovente l’ultimo momento durante il quale due ragazze della scuola hanno accompagnato la preside e il Sindaco ad adagiare dei fiori sulla targa posata nei giardinetti esterni in ricordo di Marianna di Meglio e accanto all’albero di ulivo piantato per Alberta Levi Temin per poi salutarsi con un significativo minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime di questa terribile pagina di storia.

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