A tutta birra con gli studenti dell’Istituto Mattei di Casamicciola!
È stato ufficialmente presentato il progetto Birra 2.0 che ha visto coinvolti i ragazzi e le ragazze del Mattei nella realizzazione di tre birre artigianali tra tradizione e innovazione
La birra è da sempre sinonimo di convivialità ed è una delle bevande alcoliche più antiche e diffuse al mondo, riconosciuta per la sua ampia gamma di sapori e profumi. Prodotta grazie alla fermentazione di ingredienti semplici, essa incarna un patrimonio ricco di tradizioni e culture. Ogni varietà di birra propone un’esperienza distintiva, riflettendo le tecniche artigianali e le materie prime impiegate nella sua realizzazione. L’istituto Tecnico Enrico Mattei ha voluto omaggiare la storia della birra con un progetto che mira al futuro dal titolo chiaro ed evocativo: Birra 2.0. Le classi coinvolte in questa entusiasmante attività sono state le seguenti: 4B AFMS amministrazione finanza e marketing curvatura sportivo, 5D BIO – 4D BIO biotecnologie sanitarie, 2A CAT – 3А CAT – 4A CAT – 5A CAT costruzione ambiente e territorio e 4C INF informatica e telecomunicazioni. La presentazione – con tanto di degustazione – è avvenuta nel corso di una cerimonia, tenutasi presso la sala consiliare del comune di Casamicciola Terme ed è stata moderata dal giornalista Amedeo Romano. Gli studenti e le studentesse, dopo aver prodotto lo scorso anno un profumo dalle fragranze ischitane, quest’anno si sono cimentati nella produzione di ben tre birre diverse: La “Myrtica” che utilizza essenze di mirto della macchia mediterranea, presente nei boschi dell’isola; la “Carosella”, realizzata con aroma di miele isolano per esaltare l’eccellenza del grano carosella e del miele prodotto dalle api isolane; la “Asteka”, il cui nome rimanda alla tradizione ischitana della costruzione dei tetti delle case, appunto “l’asteco”. Per la studentessa Marianna Calise della 5D BIO si è trattato di un lavoro di squadra: «Il progetto Birra 2.0 dal un lato intende promuovere la formazione scientifica e tecnologica degli studenti, dall’altro, valorizzare le risorse naturali locali, attraverso l’utilizzo di prodotti locali. Nella produzione delle birre sono stati coinvolti vari indirizzi del nostro istituto e ognuno di essi, in base alle specifiche competenze, ha dato il suo contributo. In particolare, l’indirizzo biotecnologie sanitarie si è occupato della realizzazione della birra stessa, quello marketing ha curato la veste grafica e il
packaging, mentre quello informatico ha creato un sito internet al quale è possibile accedere per vedere tutte le tappe del progetto. Nel corso dei mesi ci siamo confrontati e interfacciati continuamente con i docenti che ringraziamo per il supporto e l’aiuto manifestatoci in ogni occasione». Per lo studente Stefano Arcamone della 4C INF è stata un’occasione di crescita personale: «Insieme ai miei colleghi dell’informatico abbiamo creato un sito ad hoc in cui sono state inserite tutte le informazioni sul procedimento di realizzazione delle birre e sugli ingredienti utilizzati. Inoltre, c’è una foto gallery in cui sono presenti gli scatti più belli degli scorsi mesi tra attività laboratoriali, incontri e workshop». L’anno scolastico 2024/2025 è anche foriero di scambi culturali per il Mattei come ci ha spiegato Mario Castagna, collaboratore del Dirigente scolastico e professore di matematica: «Quest’anno abbiamo avuto il piacere di interfacciarci con due istituti tecnici stranieri, uno tedesco e uno bulgaro. Con loro c’è stato fin da subito un grande feeling e nelle settimane scorse alcuni nostri studenti sono volati in Germania per una breve visita. Oggi siamo noi ad ospitarli e alcuni studenti tedeschi, accompagnati dai loro docenti, sono qui alla presentazione del progetto Birra 2.0, mentre nei giorni scorsi alcuni ragazzi bulgari di un istituto tecnico come il nostro hanno visitato il Mattei. Qui li abbiamo accolti nei vari laboratori di informatica e chimica dove c’è stato un dialogo con loro in inglese». Durante la presentazione delle birre, sapientemente introdotte dal moderatore Amedeo Romano e dagli studenti del Mattei, c’è stato spazio anche per la storia locale grazie allo storico Ivano Di Meglio che ha parlato delle tradizioni popolari e della celeberrima ‘Ndrezzata: «Tra le realtà culturali più importanti della nostra isola c’è senz’altro la ‘Ndrezzata, rinomata danza buonopanese, tramandata di generazione in generazione, compreso il costume. La performance, divisa in tre atti, ovvero sfilata, predica e danza, prevede un numero variabile di partecipanti, comprendente il caporale o primo ballerino, i suonatori di tamburelli e clarinetti. Per i buonopanesi, a onor del vero, il numero perfetto è di 16 ballerini (8+8), a cui si aggiungono caporale e musicisti. Gli ‘ndrezzatori con il corsetto verde rappresentano le donne, mentre quelli con il corsetto rosso sono gli uomini. Gli ardimentosi danzatori, inoltre, hanno nella mano sinistra una spada e in quella destra un mazzariello. Si viene a creare così una danza caratterizzata da stoccate e parate, un po’ come nella scherma e il ritmo della musica da lento diventa sempre più sostenuto e veloce. Nelle mie ricerche, almeno fino ad ora, non ho riscontrato documenti che attestino una partecipazione mista dei sessi durante il ballo. Tuttavia, come testimoniano alcuni video degli anni Trenta del Novecento, ci sono state donne che hanno indossato la storica divisa, senza però fare parte direttamente della danza». Ivano Di Meglio ha proseguito, parlando brevemente delle origini della ‘Ndrezzata: «Le origini di questo ballo non sono ancora chiare. La prima attestazione che abbiamo risale al 1588 quando nel ‘dei rimedi naturali che sono nell’isola di Pitechusa, hoggi detta Ischia’, il dottor Giulio Jasolino afferma che nel comune di Barano ‘le persone grandemente del ballare si dilettano’. È un riferimento molto generico e, a mio modo di vedere, dobbiamo immaginarci una danza molto diversa da quella di oggi. L’attuale ‘Ndrezzata, infatti, è stata rimessa a punto negli anni Trenta del secolo scorso in seguito a una riunione di ‘ndrezzatori e politici locali. Questi hanno proceduto alla stesura di un nuovo testo parzialmente ripreso dal testo antico che al momento, ahinoi, non conosciamo. Sarebbero tantissime le cose da dire su questo ballo e magari in un focus ad hoc se ne può parlare in maniera più diffusa e approfondita. In conclusione, vorrei solo dire che alcuni miei avi sono stati caporali della ‘Ndrezzata ed è a loro che dedico il mio lavoro di ricerca storica». È seguito l’assaggio delle tre birre e gli astanti, tramite un’apposita app scaricata da un QR Code, hanno votato la migliore. Per la cronaca ha vinto la birra “Myrtica”. L’evento ha visto anche la partecipazione di Antonio Pisani (consigliere del comune di Casamicciola) e si è concluso presso gli spazi esterni del comune di Casamicciola Terme con l’esibizione del gruppo folk la ‘Ndrezzata di Buonopane. Un’occasione unica per gli studenti dell’Istituto Mattei che hanno potuto apprezzare da vicino una delle tradizioni più importanti dell’isola.