A tutto Dionigi: «Sapevo di Arnaldo. Giosi? Tifiamo (anche) per lui»
Dopo l’approvazione del bilancio, il sindaco di Barano fa il punto sull’imminente stagione turistica ma non si sbilancia sulle prossime elezioni a Casamicciola
Il Comune ha approvato il bilancio ma sul documento contabile non mancano le polemiche. Cosa può dirci a proposito?
«Non ho intenzione di entrare in polemica con l’opposizione su questo punto. Il bilancio lo abbiamo approvato entro i termini, quindi per me non ci sono problemi. Io come sindaco ho determinati impegni, poi al momento in cui si andrà alle urne sarà l’elettorato a decidere, prendendo in considerazione ciò che è stato fatto dall’amministrazione».
Una nuova stagione turistica sta per iniziare. Di cosa hanno bisogno secondo lei Barano e l’isola in genere per risollevare le sorti del settore?
«Le cause di questa impasse, e le possibili soluzioni per risollevare il settore, non sono necessariamente riconducibili alla politica. Contano moltissimo le scelte imprenditoriali. Inoltre, riguardo la deriva del low cost, va detto che Ischia è un territorio più esteso rispetto a Capri, isola che ospita un numero nettamente inferiore di turisti, dunque fare il cosiddetto turismo “d’elite” non è una cosa semplice. Purtroppo qualche imprenditore ha preferito puntare sulla quantità piuttosto che sulla qualità, e quindi ha finito per “contaminare” il resto del settore».
Il traffico resta l’insanabile piaga di casa nostra, ma davvero non è possibile un’azione congiunta dei sindaci per limitare il fenomeno? E se sì, cosa si può fare?
«Per limitare il fenomeno credo che ciascuno di noi dovrebbe fare un po’ di sacrifici: se vogliamo accogliere adeguatamente i turisti, non possiamo pensare di farli spostare tutti a piedi mentre noi utilizziamo l’auto per ogni spostamento. Per quanto riguarda il servizio pubblico, tutto sommato mi sembra che rispetto al passato ci sia comunque stato un miglioramento. Naturalmente è lecito attendersi un ulteriore sostanziale miglioramento, ma circa cinque anni fa c’erano dai quindici ai diciannove bus, oggi sono il doppio, anche se, ripeto, non sono ancora sufficienti».
Il 26 maggio c’è l’appuntamento con le elezioni europee, si candida Giosi Ferrandino che però secondo i “si dice” non è particolarmente gradito a lei ed all’attuale amministrazione. E’ vero che a Barano la maggioranza voterà Cozzolino?
«No, non è vero. Sono previste le tre preferenze, daremo un supporto a entrambi. A noi farebbe comunque piacere se Giosi Ferrandino venisse rieletto al Parlamento Europeo. È un isolano e come tale va appoggiato. Non ci sono pregiudiziali da parte della nostra amministrazione nei confronti di Giosi: di recente ci siamo anche incontrati, non c’è alcun problema».
Cosa pensa degli ultimi eventi casamicciolesi, con la scissione di Ignazio Barbieri dalla maggioranza e la candidatura di Arnaldo Ferrandino? Chi pensa sia il favorito?
«Sulla candidatura di Arnaldo, sapevo già da qualche tempo che l’ex sindaco stava preparando una lista per scendere in campo. Per quanto riguarda la scissione in maggioranza, che oltre ad Ignazio Barbieri ha coinvolto anche l’assessore Cimmino, devo dire che non riesco a interpretare i possibili motivi che l’hanno determinata, anche perché conosco pochissimo le dinamiche interne casamicciolesi, quindi non saprei affatto chi indicare come favorito alle prossime elezioni».
Quando si parla di Barano si pensa inevitabilmente alla spiaggia dei Maronti. Cosa possiamo aspettarci dalla stagione che sta per iniziare?
«Per momento, va rimarcato che il meteo non ha aiutato la spiaggia dei Maronti. L’arenile è stato danneggiato nella zona delle Petrelle da un forte vento di Scirocco, che ha ridotto gran parte della spiaggia, portando la sabbia sull’altro versante. Non resta che sperare che in tempi brevi ci sia un’inversione di tendenza, portando a un ripascimento della zona depauperata. Per il resto, se il meteo ci assiste, credo che sarà un’estate positiva per la spiaggia».
Lei è figlio d’arte, il professor Giosi Gaudioso è stato a lungo sindaco ed amministratore: Suo padre con che occhio guarda alla politica di oggi?
«Sicuramente mio padre era abituato ad agire in un contesto e in un sistema profondamente diverso. Ai suoi tempi i partiti erano un tramite tra i cittadini e le istituzioni che funzionavano molto di più, oggi invece i partiti non riescono più ad assolvere efficacemente a questo compito. Inoltre c’era più rispetto dei ruoli, e una maggiore organizzazione. Oggi purtroppo ci si deve adeguare a un contesto molto diverso».