POLITICAPRIMO PIANO

A tutto Stani: «Così ho rilanciato Forio»

Il sindaco di Forio commenta il clima bollente con la minoranza (cui non risparmia stoccate) e lo scontro sugli alloggi popolari, poi focus sui recenti eventi climatici prima di “disegnare” il paese del futuro. Sulla conferma di Legnini si dice favorevole, così come è fiducioso sulla vittoria del centro destra alle prossime elezioni. E sul Natale…

A Forio la politica non conosce mai calma piatta: l’ultima polemica in ordine di tempo riguarda un tema per la verità abbastanza delicato come l’assegnazione degli alloggi popolari, iniziata con una discussione in consiglio comunale, a tratti se vogliamo anche abbastanza surreale, e terminata con l’affissione di una serie di manifesti bollati poi come abusivi. Nel mezzo cosa è successo?

«Hai fatto bene a descrivere questo episodio come un fatto surreale perché in realtà anche io stentavo a credere a quello che stava succedendo durante la seduta di consiglio comunale. E’ accaduto che l’opposizione, in particolare Mimmo Loffredo, spinto naturalmente anche da Francesco Del Deo, mi muoveva delle accuse di immobilismo relativamente alle problematiche che affliggevano una famiglia che aveva difficoltà non a pagare l’affitto ma a trovare una nuova abitazione dal momento che aveva il contratto in scadenza. Ebbene, la proposta di Loffredo era quella di assegnare a questa famiglia l’unica casa popolare libera all’interno del Comune di Forio pur senza averne diritto».

Quindi non c’era alcun criterio logico-giuridico alla base di questa richiesta?

«Nessun criterio, davvero, ed è stato proprio questo il motivo che mi ha spinto a dire al consigliere Loffredo che se lui si riteneva più bravo e capace di noi nell’affrontare e risolvere il problema, gli avrei affidato volentieri la delega. Lui ha accettata e il giorno dopo gliel’ho fatta recapitare. A quel punto immagino che le sue idee si siano scontrate con la realtà dei fatti, ossia quella di dover rispettare un regolamento regionale e soprattutto una graduatoria che l’ente di Palazzo Santa Lucia aveva già redatto per l’assegnazione degli alloggi. Io ho fatto un ragionamento semplice, che poi è quello che caratterizza la mia azione politica: se arrivano proposte e idee valide da parte della minoranza, io non sto lì a guardare appartenenze o colore delle bandiere. Però…».

Però?

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«Però quando si vuole fare demagogia con il sottoscritto, si rischia di vivere un brusco risveglio perché poi ti metto davanti alle tue responsabilità come è accaduto con il dottor Loffredo che in seconda battuta ha cercato di rimediare alla brutta figura affiggendo una serie di manifesti peraltro abusivi, immagino sempre su input di Francesco Del Deo. Perché questi sono i metodi che venivano usati per fare propaganda nel 1976: prima magari funzionavano, oggi però il mondo è cambiato e certi personaggi se ne sono accorti anche alle ultime elezioni amministrative»

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A poco più di un anno dalla sua elezione, in cosa si trova perfettamente calato nel ruolo e cosa invece non avrebbe immaginato rappresentasse indossare la fascia tricolore?

«Parto da un presupposto, avevo messo in preventivo un po’ di cattiveria da parte di chi non ci aveva votato e ci era stato contrapposto alle ultime elezioni. Parliamo certo non di voti liberi e dunque è chiaro che la nostra vittoria abbia inevitabilmente toccato una serie di interessi. Mi aspettavo un pizzico di rabbia, spesso sfogata sul web e sui social, eravamo preparati a questo. Per il resto non ci sono state grosse sorprese, avendo fatto politica per oltre 15 anni conoscevo la macchina amministrativa e soprattutto i problemi del nostro paese, che peraltro stiamo affrontando con energia. Purtroppo c’è chi stenta a capire che certe cose non si possono risolvere in un anno. Abbiamo dovuto scontrarci con situazioni ataviche: penso a Sorgeto che era completamente abbandonata (non c’erano nemmeno le luci lungo le scale e la strada era disseminata di insidie e buche) nonostante rappresenti un fiore all’occhiello di Forio e dell’intera isola».

A proposito, le recenti piogge che hanno investito Ischia mettono sempre più a dura prova la tenuta di un sistema che non sembra attrezzato per far fronte a fenomeni atmosferici sempre più spesso figli dei cambiamenti climatici. Eppure di lavori nell’ultimo decennio ne sono stati eseguiti un po’ tanti ed ovunque. Forse è arrivata l’ora di provare ad affrontare il problema da una prospettiva diversa?

«Può darsi, ma va riconosciuto che questo è un problema non soltanto isolano, ma nazionale e se vogliamo addirittura planetario. Stiamo assistendo a scene davvero da paura di città e località colpite da vere e proprie bombe d’acqua. Poi, tornando alla nostra realtà, va detto che molti problemi li stiamo risolvendo, in altri casi stanno per partire una serie di opere, in altri ancora le opere sono già iniziate mentre siamo qui a parlare. In questo momento però bisogna avere il buon senso di prendere atto di un aspetto, l’uomo non può essere mai più forte della natura. E quando la natura si scatena, come accaduto la settimana scorsa tra Ischia e Barano, ad esempio, è inevitabile che ci siano dei problemi Perciò si parla di mitigazione del rischio, perché i pericoli non possono mai essere evitati a priori e con certezza scientifica, ma almeno arginati, questo sì».

Prima ha parlato di situazioni surreali ma vorrei soffermarmi su un aspetto: Forio ha ancora una contrapposizione politica, una situazione “fumantina”, mentre altrove sull’isola il dibattito politico sembra quasi essersi appiattito e la minoranza pare latitare. Non è un fatto preoccupante?

«Certo, non è un bel segnale, credo che la minoranza sia importante: avere qualcuno che ti pungoli a me fa piacere perché rappresenta in ogni caso uno stimolo, un momento anche di confronto. Poi mi piace pensare che a Forio stiamo facendo così bene che si finisce con l’essere attaccati o criticati su cose assurde. D’altronde dalle nostre parti è nota l’espressione “sang e turc”, perché effettivamente c’è sempre stato un clima abbastanza vivace e di accesa contrapposizione. Ma qui l’opposizione arranca, anche perché spesso polemizza su questioni e problemi che loro per dieci anni non sono riusciti non dico a risolvere ma nemmeno ad abbozzare una qualche possibile soluzione».

Dove vede la Forio del futuro e l’isola di domani? Lo chiedo al sindaco ma anche all’imprenditore nel settore turistico.

«Credo che l’isola abbia bisogno di riscoprire le sue origini, un ritorno al passato sarebbe sotto certi aspetti auspicabile. Vedi, anche quando pensiamo a lavori o opere pubbliche, non dobbiamo guardare alle città moderne, ma cercare di riprenderci per quanto possibile quelle che sono le nostre tradizioni. A Forio, per dirne una, il mio predecessore aveva una marcata predilezione per i dehors che però a mio avviso sono tutti uguali e richiamano le città, ma chi arriva ad Ischia vuole immergersi in quella sorta di magia che solo l’isola sa regalare e se noi ci omologhiamo ad altre località rischiamo di perdere la nostra tipicità e unicità. Il rovescio della medaglia, ad esempio, è rappresentato da Panza dove quest’estate abbiamo ottenuto un successo enorme perché il borgo si è mostrato così com’è riuscendo a regalare emozioni. L’isola offre bellezze incredibili, ha terme, mare, montagna, trekking, divertimento, gastronomia: ma non dobbiamo mai dimenticare che il nostro successo è frutto del saper dispensare emozioni».

A proposito di tradizioni ed evoluzioni: tra poco è Natale, che dall’anno scorso a Forio non è mai una cosa banale.

«Assolutamente no e quest’anno abbiamo deciso di proporre un qualcosa di diverso trasformando il centro del paese in un grande parco a tema, una vera novità per l’isola d’Ischia e forse addirittura in Italia e spero di non esagerare. Non ci saranno soltanto gli spettacoli classici con gli artisti, il clou sarà rappresentato da spettacoli itineranti con il paese che diventerà un teatro all’aperto. Ma mi piace sottolineare che il Natale rappresenta anche altro».

Cosa?

«Dal punto di vista turistico il cartellone di eventi e la trasformazione che vive il territorio tra luci, suoni, colori e appuntamenti consente di promozionare costantemente Forio e l’isola attraverso la pubblicazione di immagini e video che mostrano una Ischia viva. Insomma, andiamo a combattere quell’immagine negativa che spesso parte proprio da noi isolani: siamo bravi a mostrare i video degli allagamenti, mi farebbe piacere che ci fosse lo stesso slancio anche con le cose belle. E a Forio ce ne sono e ce ne saranno parecchie…».

Le elezioni regionali si avvicinano, a un uomo dal chiaro orientamento politico non posso non rivolgere il quesito più scontato: stavolta il centro destra riuscirà a conquistare Palazzo Santa Lucia? E poi, l’isola esprimerà qualche candidato in grado di poter ambire a diventare consigliere?

«Mi auguro che l’isola esprima un candidato forte, abbiamo bisogno di rappresentanza in Regione. Per il resto, sono sicuro che il centro destra vincerà le prossime elezioni spazzando via il governo del Pd e di De Luca, perché i fallimenti della Regione soprattutto sulla nostra isola si avvertono in maniera chiara e basta pensare a sanità, trasporti su gomma e marittimi. Quello del governatore è stato un fallimento totale, mascherato dalla pandemia che di fatto lo ha salvato regalandogli tra l’altro una straordinaria visibilità. Lui si è dimostrato maestro nella comunicazione ed ha ottenuto la rielezione non certo per quanto fatto nei primi cinque anni, quanto piuttosto per aver bucato lo schermo»

Favorevole o contrario alla conferma di Legnini?

«A mio avviso l’onorevole Legnini ha svolto un lavoro encomiabile, sotto tutti gli aspetti. Non posso che dirmi favorevole alla sua conferma, anche perché se venisse sostituito una serie di processi subirebbero un notevole rallentamento e un eventuale successore perderebbe del tempo per avere un quadro preciso dello stato dell’arte. Poter viaggiare nel solco della continuità, in un caso del genere, rappresenta indubitabilmente un valore aggiunto».

Forse è presto per un bilancio di fine anno solare, ma se volessimo provare a tirare le somme il suo come sarebbe?

«Sono soddisfatto, faccio sintesi così. Abbiamo raggiunto diversi obiettivi, altri li raggiungeremo entro la fine dell’anno solare. La Colombaia è rinata, adesso partiranno i lavori per l’Anfiteatro che sicuramente saranno ultimati prima dell’estate prossima: per l’inaugurazione pensiamo a un qualcosa di suggestivo come il ballo del Gattopardo in onore di Luchino Visconti. Stiamo per ultimare la scuola a Panza, inizieranno i lavori per il parco urbano in località Casale che spero si concludano entro la fine del 2025. Stiamo ridando dignità e decoro al campo sportivo Salvatore Calise, rimetteremo in sesto via Giovanni Mazzella ma potrei continuare a lungo perché ci sono e ci saranno tantissimi altri cantieri. Completeremo via Matteo Verde, ripristineremo le condotte che partono dal Cuotto e arrivano a Citara, senza dimenticare la realizzazione della piscina comunale. Abbiamo davvero tanti di quei progetti in campo che di certo ne dimentico qualcuno, magari mi riservo di consegnarti a breve l’elenco completo»,

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