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Sfratto per Anmi e pescatori, a Forio esplode la polemica

 

FORIO – Selciato del parcheggio pericolosamente dissestato, pietre a faccia vista mancanti dal muraglione del molo Borbonico, cumuli di rifiuti che non vengono rimossi da mesi, depositi riservati ai pescatori cadenti e con calcinacci a rischio crollo. Non siamo nel porto di uno dei paesi più sperduti del mondo, ma siamo nel suggestivo porto di Forio dove, tra l’altro, sebbene i lavori siano terminati da tempo e il collaudo sia stato effettuato con esito positivo e nonostante da mesi il sindaco Del Deo ne annunciasse l’inaugurazione, il molo Borbonico continua ad essere tenuto inspiegabilmente chiuso e a tutt’oggi  ai pescatori si fa divieto di attraccare con le loro barche con tutti i disagi che ne derivano per la categoria. Ma all’interno dello scalo foriano ci sono anche altre brutture strutturali che balzano agli occhi di chi lo frequenta. Infatti nonostante i lavori di ristrutturazione dei locali in muratura che per decenni hanno ospitato i pesatori dell’associazione San Vito e i soci dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia siano terminati da pochissime settimane, sulle pareti sono già evidenti i segni della fatiscenza in quanto, a dimostrazione del fatto che non sia stato utilizzato materiale idoneo a resistere alla salsedine, in più punti l’intonaco si è già staccato dalle pareti: da non credere. Ma non è tutto. Infatti le lapidi che ricordano i martiri foriani delle guerre e che erano state momentaneamente rimosse per consentire l’esecuzione dei lavori, non solo non sono state ancora ricollocate al loro posto, ma giacciono spaccate per terra quasi fossero rifiuti da smaltire: che vergogna! Ma la cosa più grave è determinata dal fatto che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Del Deo avrebbe deciso di cacciare fuori dai locali appena ristrutturati i pescatori e i soci dell’ANMI, lavoratori del mare che per sessantacinque anni hanno garantito con il lavoro delle proprie mani e il sudore della propria fronte i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione organizzando da sempre manifestazioni sportive e culturali di grande valenza sociale e di coinvolgimento diretto delle scuole e della società civile. Domenico Barone, Presidente storico e fondatore a Forio dell’ANMI ha duramente criticato la decisione degli amministratori di cacciare dalla propria sede pescatori e i soci dell’Associazione dei Marinai. “Quando nel 1953 il Comune ha donato il suolo per costruire la sede dei pescatori e dell’ANMI – ci ha dichiarato Domenico Barone -, come pescatori e marinai con le nostre mani abbiamo realizzato quei locali per avere un luogo dove poterci riunire e conservare la memoria storica della gente di mare della nostra Forio. A partire dai caduti nelle guerre. Oggi dopo decenni di onorata attività culturale, storica e sociale apprendiamo che il sindaco Francesco Del Deo vuol cambiare la destinazione d’uso dei nostri locali dedicati all’Eroe di guerra Luca Balsofiore, una cosa vergognosa. E quanti sacrifici – ha sottolineato Barone – ho fatto personalmente per ricostruire e ristrutturare quello stabile. Ora con questa scelta si sta determinando la fine di quell’associazione”.  Domenico Barone ha anche sottolineato la vergogna che i pescatori continuano a non poter attraccare al molo Borbonico. “Ma come mai – si chiede lo storico presidente dell’ANMI – ai pescatori non si dà ancora la possibilità di ritornare presso il molo Borbonico quando l’amministrazione comunale aveva  preso l’impegno che ciò sarebbe avvenuto appena terminati i lavori? Chissà cosa c’è sotto!”. Sulla questione porto è intervenuto duramente anche il Consigliere comunale di opposizione Domenico Savio del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista il quale, tra l’altro, da sempre si batte per la gestione pubblica dello scalo foriano. Il Segretario generale del PCIM-L davanti alle nostre telecamere ha anche sottolineato la vergogna politica della privatizzazione della gestione del porto voluta dall’attuale e dalle passate amministrazioni comunali. “Chiediamo con forza – ha dichiarato Domenico Savio – che siano rifatti gli intonaci alle pareti dalle quali si sta già scrostando e che venga smobilitato il cantiere di lavoro presente ancora nel parcheggio. Inoltre chiediamo che i soci dell’AMNI e i pescatori ritornino immediatamente nei locali della loro sede storica e che ai pescatori sia immediatamente data la possibilità di attraccare al molo Borbonico”. Domenico Savio davanti alle nostre telecamere ha anche sottolineato la vergogna politica della privatizzazione della gestione del porto voluta dall’attuale e dalle passate amministrazioni comunali. “Il porto di Forio – ha sottolineato il Consigliere di opposizione – avrebbe dovuto rappresentare una fonte di ricchezza per lo sviluppo socio-economico del nostro comune. Invece tutte le amministrazioni che si sono succedute alla guida del paese, hanno preferito farlo gestire privatamente. Oggi lo fa la ‘marina del raggio verde’ che ha affidato alla quota minoritaria della società la gestione del porto. Dunque – ha concluso Domenico Savio – anziché migliorare le condizioni sociali del popolo di Forio, c’è un privato che si arricchisce su questo bene fondamentale del nostro comune”.

Gennaro Savio

 

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