Abbazia di San Michele Arcangelo, dopo il restauro si inaugura l’organo del ‘700

PROCIDA – Sabato 30 Giugno ore 20,00, presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo, si terrà un evento che dire unico è dire poco. Infatti, l’organo positivo del ‘700, ristrutturato dalle abili mani dei maestri della “Organi Pinchi” di Trevi, tornerà a suonare, a distanza di quasi cento anni, una musica altrettanto antica e preziosa ispirata alla cacciata degli angeli superbi dal Paradiso: “La Caduta de gl’Angeli” che sarà rappresentata dall’Orchestra Barocca e Coro della Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli Ensemble La Cantoria, magistralmente diretti dal maestro Vincenzo Di Betta con Salvatore Saracino Sopranista, Antonio Sapio Tenore, Paola Ronchetti Soprano, Walter Testoli Basso, Angelo Trancone Organista.
La storia di questo importante evento ha il suo inizio nel settembre del 2016 quando la Famiglia Ferrara Pignatelli di Strongoli, con Donna Renata e suo marito, ha visitato l’Abbazia accompagnati da una delle guide dell’Associazione MiIlennium che ha sapientemente illustrato la storia dell’Abbazia nonché le meraviglie ed i tesori che ne custodisce.
Da qui è nato l’interesse della Marchesa Donna Renata Pignatelli ed i suoi fratelli per il complesso monumentale e le sue opere, soprattutto per gli organi, accentuato dalla scoperta che il Cardinale Antonio Pignatelli poi Papa Innocenzo XII, committente del soffitto a cassettoni dell’Abbazia, è stato un avo della famiglia stessa. La proposta della famiglia Pignatelli di restaurare, a loro spese, un organo positivo del XVIII sec. ha riscontrato subito l’entusiasmo di Mons. Del Prete che con gratitudine ha supportato l’idea del progetto. Dopo le procedure burocratiche con la Curia e la Sovrintendenza, nel gennaio del 2018 si è dato il via al restauro di un organo positivo del XVIII sec.
Da allora i contatti tra la famiglia Pignatelli, Mons. Del Prete ed i suoi collaboratori, nelle persone dell’Ing. Giuseppe Rosato, del Prof. Lubrano Tonino, dell’associazione Millennium e l’Amministrazione comunale sono stati costanti e preziosi per l’organizzazione dell’evento concerto inaugurale dell’organo restaurato che sarà anche l’occasione per donare all’isola e all’Abbazia di San Michele Arcangelo la visibilità che merita.
«La serata del 30 giugno presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo – dicono il Sindaco Dino Ambrosino e l’assessore alla cultura Nico Granito – sarà ricordata come uno dei momenti più significativi della nostra storia recente. Non capita spesso di riuscire a superare i limiti spazio-temporali che spesso la quotidianità ci impone, ma grazie al potere dell’arte in tutte le sue forme per una sera sarà possibile far rivivere lo spirito tardobarocco della prestigiosa e millenaria Abbazia di S. Michele. Quest’ultima, infatti, rappresenta un vero e proprio scrigno di tesori artistici nonché punto di riferimento indiscusso della storia della nostra isola che grazie alla cura ed alla sensibilità di Monsignore Don Michele Del Prete negli ultimi anni ha visto non pochi momenti di recupero dell’ingente patrimonio culturale di cui è dotata. Siamo grati – sottolineano Ambrosino e Granito – alla famiglia dei Principi Ferrara Pignatelli di Strongoli che con grande generosità, restaurando il settecentesco organo, ha reso possibile questo evento restituendo alla comunità isolana un tassello ulteriore della propria storia che la lega alla suddetta e blasonata famiglia di cui il prezioso soffitto a cassettoni di fine ‘600 porta traccia indissolubile.
Un ringraziamento speciale all’ Associazione culturale Millennium ed al suo appassionato lavoro di valorizzazione dell’Abbazia che giorno per giorno fornisce a migliaia di persone provenienti da tutto il mondo la possibilità di godere di uno spettacolo unico ed ineguagliabile: l’Abbazia di
- Michele Arcangelo di Procida».
Soddisfatto ed emozionato Mons. Michele Del Prete che dice: «La restituzione alla vita e allo splendore artistico di un organo per meglio innalzare lodi al Signore e all’Arcangelo sono un arricchimento spirituale in un tempo in cui la fugace materialità tende a mortificare valori e ad inaridire i cuori. L’occasione è più che mai utile per ricordare l’opera di carità e di giustizia e di ricostruzione morale e materiale della Chiesa del XVII secolo, verso cui il Vostro illustre antenato profuse ogni energia, prima come Arcivescovo della Diocesi di Napoli e poi come Santo Padre.
La comunità procidana annovera la donazione come segno della Provvidenza nella conservazione dei simboli di Fede di cui l’Abbazia è custode ed auspica che uguale sensibilità mostrino le Pubbliche Istituzioni a tanto preposte. Ai ringraziamenti dell’intera Comunità procidana si aggiungono i miei personali, che in quest’Abbazia fui ordinato Sacerdote il 6 luglio 1968 e dove, dal maggio 2007, sono tornato come parroco e custode protempore».