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«Abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra»

 

ISCHIA – «La condotta Slow Food di Ischia e Procida continuerà a sostenere questi ragazzi. La battaglia è persa, ma non la guerra». È così che parla l’agronomo Silvia D’Ambra, uno dei docenti dell’indirizzo di agraria. Dopo la delusione nell’aver appreso la notizia, ha già pronto un piano “b” per non perdere questi giovani che si erano impegnati a essere i pionieri di quella rivoluzione culturale. «Il problema è culturale. Non capisco come non si faccia a vedere che è uno dei mestieri del futuro.  Ai ragazzi ho detto che continueremo la formazione, li porterò con me nei vari progetti di Slow Food tipo “Profumo di terra”. Dobbiamo fare una rivoluzione culturale e forse era troppo presto iniziare con la scuola.  Dopo la mazzata mi sono riarmata mentalmente, per me è una battaglia persa ma non è la guerra. Ritorneremo a parlarne e Slow Food sosterrà i ragazzi per le loro idee. Per me non è finita qua. Parlano tutti di mangiare, di vino… ma lo capiscono da dove partono questi prodotti? La cosa più terribile? La delusione di questi ragazzi iscritti»

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