Abolizione del Patronato, anche Forio sfida il Vescovo

Dopo Casamicciola, anche Forio affila le armi per difendere il diritto di patronato. Parliamo, ormai lo sanno anche i sassi, del privilegio che il Comune del Torrione da secoli (precisamente dal 1306) detiene nella procedura di nomina del parroco della Chiesa di San Vito. La decisione del Vescovo di abolire con decreto tale diritto era già stata accolta negativamente dal Consiglio comunale, che il 26 febbraio aveva approvato una delibera con cui si respingeva l’intenzione di monsignor Lagnese, che sulle prime aveva scelto la via dell’accordo consensuale, trovando porte sbarrate sia a Casamicciola che a Forio. E dopo la nomina di un legale esperto di diritto canonico da parte dell’ente del Capricho, anche a via Genovino l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Del Deo ha affidato l’incarico di redigere un ricorso contro il decreto del Vescovo.

Sarà l’avvocato Giovanni Moscariello di Bellizzi a rappresentare il Comune di Forio, per un compenso di duemila euro. È quindi evidente che la “lotta per le investiture” in salsa ischitana si trasferirà presso le aule di tribunale: come si ricorderà, nei giorni scorsi il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna aveva inviato una missiva al Vescovo chiedendo di ritirare il decreto anche in virtù della passata felice collaborazione tra Comune e Diocesi. Tuttavia monsignor Lagnese a stretto giro aveva risposto con una nota in cui è stata ancora una volta ribadita la volontà di mettere fine ai “privilegi comunali” ritenuti ormai anacronistici. In ogni caso, se possibile, a Forio sembrano ancor più determinati a non arrendersi alla scomparsa del diritto di patronato, e questa singolare controversia dal lontano sapore medievale è destinata a protrarsi.