Abolizione tassa di soggiorno, Enzo Ferrandino: «Ammissibile solo all’interno di una organica riforma fiscale che preveda altre forme di entrata per gli enti»

«L’imposta di soggiorno, riconosciuta come prerogativa di entrata per gli enti locali, ha sostituito una serie di trasferimenti che il governo centrale non ha più contemplato, tagliandoli progressivamente nel corso degli anni. Per dare la possibilità ai Comuni di far fronte alle spese correnti, l’impalcatura fiscale tratteggiata di recente aveva previsto alcune imposte “di scopo”, proprio come l’imposta di soggiorno o quella di sbarco, con le quali si riesce a coprire i costi di gestione di un ente. Tagliare tale imposta significa decurtare di almeno un 10-15% le entrate di un Comune. Se il nuovo governo davvero metterà in atto un operazione del genere, dovrà comunque avere la capacità di immaginare nuove modalità di trasferimento di risorse verso i Comuni. Il provvedimento sarebbe dunque ragionevole se si inscrivesse all’interno di una organica riforma fiscale che tenga conto di altre forme di entrata, altrimenti gli enti locali sarebbero destinati al fallimento».

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