Abolizione tassa di soggiorno, GIACOMO PASCALE «Tutto si può fare, ma ci dicano come sostituirla»
«Quello che viene detto al momento è ascrivibile nell’ambito della normale dialettica politica. Si dovrà poi vedere il Governo nel momento in cui si metterà all’opera quali provvedimenti vorrà effettivamente adottare. La tassa di soggiorno, fra l’altro, per i Comuni turistici è diventata l’unica opzione contemplata proprio dal Governo visti i continui tagli degli ultimi 15 anni. Con tale gettito si riesce a gestire la manutenzione e la cura del territorio. Abolirla, significa che ci Comuni turistici si attendono una equa compensazione. Credo quindi che abbiano in mente un’altra formula di trasferimento ai Comuni, visto che la tassa di soggiorno è autentico ossigeno per molti enti. Non è il caso di un Comune piccolo come Lacco Ameno, ma altri invece sono letteralmente tenuti in piedi da tale entrata. La gestione ordinaria diverrebbe impossibile, i bilanci un incubo, non si potrebbero più assicurare quei servizi minimi che oggi la tassa consente di garantire al paese. Andrebbe a pallino anche la promozione del territorio. Parliamo di una tassa di scopo: in alcuni comuni, per esigenze di cassa, la usano anche per altro. Ma se ci limitiamo alla ratio legislativa, l’imposta di soggiorno è perfetta: destinata non solo promozione turistica, ma anche ai beni culturali, alla manutenzione, ai servizi. Tanti benefici, per residenti e turisti, che verrebbero immediatamente a mancare senza il gettito dell’imposta. Tutto si può fare: l’importante è che l’eventuale abolizione della tassa non sia solo l’ennesimo taglio di risorse ai Comuni, ma che sia adeguatamente sostituita».