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Abusi edilizi tra Barano e Casamicciola, domani la decisione sulle eccezioni?

Domattina il Tribunale di Napoli potrebbe decidere sulle eccezioni sollevate dall’avvocato Rossetti nell’ambito del processo che vede coinvolte venticinque persone tra Casamicciola e Barano. Il collegio presieduto dal giudice Acierno venti giorni fa aveva rinviato la decisione perché essa era subordinata alla produzione, da parte del pubblico ministero, dell’attestato di iscrizione nel registro degli indagati dell’architetto Pino Barbieri, assistito proprio dal noto penalista. Quest’ultimo aveva eccepito la mancanza di qualsiasi proroga delle indagini nei confronti di Barbieri, ufficialmente indagato sin dal febbraio 2009. Di conseguenza, se non ci fossero state altre iscrizioni nel registro degli indagati per altri capi d’accusa, tutti gli atti d’indagine successivi al settembre di quell’anno sarebbero da considerarsi inutilizzabili da parte dell’accusa. L’altra questione sollevata dalla difesa riguarda le intercettazioni e la loro utilizzabilità nel processo: anche in tal caso, se il pubblico ministero non produrrà il primo decreto d’autorizzazione alle intercettazioni, si potrebbe perfino arrivare a celebrare il resto del processo senza che l’accusa possa utilizzarle. Un processo che vede coinvolte venticinque persone tra Casamicciola e Barano, nato su ipotesi di reato  legate ad alcuni abusi edilizi, in relazione ai quali la Procura di Napoli ha ipotizzato a vario titolo episodi di falso ideologico e materiale, anche in concorso, e voto di scambio. Tuttavia, al di là della possibile decisione di domani, ormai la prescrizione incombe, visto il lunghissimo periodo di tempo trascorso dai fatti. Gran parte dei componenti delle amministrazioni di Barano e Casamicciola dell’epoca, come Vincenzo D’Ambrosio e Paolino Buono, oltre a diversi tecnici dei rispettivi uffici tecnici comunali, risultano imputati in questa vicenda, basata su una serie di episodi di presunti favoritismi diretti a evitare l’abbattimento di costruzioni abusive, come risulta nella parte del processo che riguarda Barano, dove alcuni imputati sono chiamati a rispondere anche di abuso d’ufficio e voto di scambio. Sul versante casamicciolese, le accuse della Procura riguardano due episodi, uno incentrato su un immobile al Cretaio, per il quale gli inquirenti accusano tecnici e amministratori del comune termale di falso ideologico e abuso d’ufficio per occultare alcuni lavori abusivi compiuti sull’edificio, e l’altro su un fabbricato per il quale sarebbe stata illecitamente modificata la destinazione d’uso oltre ad aver effettuato alcune sostanziali modifiche architettoniche, senza le dovute autorizzazioni.

 

 

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