ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Abusi edilizi tra Barano e Casamicciola, il pm “frena” il processo

Nulla di fatto anche ieri nell’udienza del processo che vede coinvolte venticinque persone tra Casamicciola e Barano per reati legati ad alcuni abusi edilizi in relazione ai quali la Procura di Napoli ha ipotizzato, a vario titolo, episodi di falso ideologico, abuso d’ufficio, omissione di denuncia, voto di scambio e peculato. Dopo le varie sedute che da fine estate in poi si sono risolte soltanto in uno sterile allungamento dei tempi, anche le due udienze celebrate in questo mese di gennaio non hanno portato significativi sviluppi. Di fatto, il processo è fermo ancora alle eccezioni sollevate lo scorso ottobre dall’avvocato Cristiano Rossetti, difensore di fiducia dell’architetto Pino Barbieri. Anche ieri il pubblico ministero non ha prodotto ulteriori certificazioni in grado di attestare le iscrizioni delle notizie di reato, e il collegio della quarta sezione presieduto dal giudice Acierno ha quindi rinviato le parti all’udienza del prossimo 28 febbraio. La motivazione è sempre la stessa: il pm dovrà provvedere al deposito delle iscrizioni nel registro degli indagati dell’architetto Barbieri. L’avvocato Rossetti aveva eccepito la mancanza di qualsiasi proroga delle indagini nei confronti di Barbieri, ufficialmente indagato sin dal febbraio 2009. Di conseguenza, se non ci fossero state altre iscrizioni nel registro degli indagati per altri capi d’accusa, tutti gli atti d’indagine successivi al settembre di quell’anno sarebbero da considerarsi inutilizzabili da parte dell’accusa. La pubblica accusa appare sorprendentemente poco “coinvolta” in un procedimento che in effetti ha visto un cambio in corsa tra chi diresse attivamente le indagini e chi poi di fatto ha “ereditato” il fascicolo. Vista la mancata produzione delle attestazioni, non si è dunque nemmeno arrivati a trattare l’altra questione sollevata dall’avvocato Rossetti, riguardante la legittimità dell’utilizzazione in giudizio delle intercettazioni, avvenute prevalentemente tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010. Esse furono compiute da remoto dalla stazione dei Carabinieri di Ischia, ma solo tramite ascolto, mancando quindi la registrazione normativamente richiesta. Circostanza che le renderebbe inutilizzabili in giudizio. In ogni caso, il tempo trascorso dagli eventi di fatto rende ormai prescritti gran parte dei presunti reati, mentre per altri, come il peculato, la prescrizione comporta termini più lunghi. In aula ieri erano presenti anche gli avvocati Mena Giglio, Ida De Maio e Michele Regine.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex