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Abusi, il sindaco di Casapesenna replica a Pascale: Nessuna malafede

ISCHIA .Ischia è diventato sinonimo di abusivismo. E lo è diventato nel corso degli ultimi due mesi cioè da quando la discussione sul decreto (ormai legge) emergenze ha posto le norme per l’avvio della ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto dello scorso anno. Il nome di Ischia è stato tirato in ballo dai Casamonica e dal sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa che invocava il condono “deve esserci nei nostri territori dove quelle case abusive sono abitate da famiglie che altrimenti si ritroverebbero senza un tetto, e non a Ischia (voluto dal Governo M5s-Lega) dove la maggior parte vive quelle abitazioni di lusso solamente per le vacanze”. A queste parole ha ribattuto immediatamente il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, che ha risposto a De Rosa dicendo anche che il sindaco di Casapesenna potesse essere ‘in malafede’. Il primo cittadino di Casapesenna non ha fatto attendere la sua replica chiedendo proprio “di sapere Pascale di quale malafede parla, perché non ho proprio capito bene. Magari quando vorrà me lo spiegherà”. E quindi entra nel merito della vicenda: “Il mio non voleva essere un attacco ai cittadini di Ischia, anzi per me va bene che ci siano provvedimenti anche sull’isola. Solo che io ho l’obbligo di tutelare il mio territorio, ed è per questo che ho chiamato in causa anche tutto l’agro aversano. Mi sento parte delle istituzioni ma non accetto più che dopo magari 20 anni si svegliano le Procure e da un giorno all’altro iniziano a mandare ordini di abbattimenti. Ritengo che demolire crei un danno alle casse comunali e un danno a coloro che in passato hanno costruito sì in modo sbagliato ma in un territorio nato senza leggi e senza Stato”.  Sì perché De Rosa fa notare che “il primo Prg (Piano regolatore) si è avuto addirittura nel 2003, mentre Casapesenna esiste dal 1978. Lascio immaginare i problemi di questa terra. Sono contento che ad Ischia riusciranno a risolvere i problemi dell’abusivismo ma chiediamo l’aiuto al Governo anche per un territorio già tanto martoriato in passato. Chiediamo semplicemente che la legge sia uguale per tutti: a Casapesenna chiediamo di avere le stesse condizioni del provvedimento adottato per Ischia e quindi di poter usufruire delle stesse regole approvate per l’isola”.

Anche perché gli abbattimenti “devono essere fermati. Il mio è un accorato appello al Governo perché dobbiamo risolvere questo problema nato non per speculazione edilizia bensì per abusi realizzati per case di prima necessità. Da sindaco sono obbligato a mettermi una mano sul cuore perché non posso pensare che la soluzione sia quella di mandare per strada centinaia di famiglie e decine di bambini e quella di radere al suolo case che sono nate, come già detto, per necessità. Far partire gli abbattimenti creerebbe una emergenza gravissima e Casapesenna diventerebbe ingovernabile. Non possiamo farlo accadere”.

 

Giovanna Ferrara

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