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Procida, è ancora allarme: il costone della Chiaia si sbriciola

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA –E’ ancora vivo negli occhi e nella memoria di tantiil grosso nuvolone di polvere e detriti che, nel pomeriggio di sabato scorso, ha destato enorme paura in tutti coloro che, dalla spiaggia dal mare e dai network, hanno avuto modo di assistere, ed in particolar modo Regina, Alessandro e Giuseppe Giordano (i primi due gemelli di 23 anni) provenienti da Salerno e da una settimana in vacanza a Procida scampati per miracolo al consistente smottamento che ha interessato un fronte di circa 10 metri del costone soprastante la spiaggia della Chiaia.

Passata la “tempesta” che poteva chiudersi con un resoconto assai più tragico, come ieri preannunciato dal Sindaco Dino Ambrosino, la strada di Pizzaco, che da via IV Novembre porta a Piazza Olmo, uno dei luoghi dell’isola più amato dai turisti che dal suo belvedere hanno la possibilità di vedere, e fotografare, l’intera baia con sullo sfondo il porticciolo dei pescatori di Corricella e l’eremo di Terra Murata, è stata chiusa al transito veicolare. Stessa sorte è toccato al tratto di arenile sottostante dove gli uomini dei Vigili del Fuocodel gruppo operativo di Napoli, insieme ai volontari della locale Protezione Civile, dalla serata, anche con l’ausilio di unità cinofile, prima hanno perlustrato la zona per scongiurare la presenza di corpi sotto l’accumulo di massi e detriti scivolati giù dalla falesia poi, per tutta la giornata, hanno provveduto alla loro rimozione, anche con l’ausilio di mezzi meccanici appositamente fatti giungere sul luogo, e messa in sicurezza.

Forse per un gioco del destino proprio nella mattinata di ieri, a poca distanza dalla zona già interessata, così come documentato nelle foto di Michele Muro, una nuvola di terra e detriti si è distaccata nuovamente dalla montagna andandosi a depositare sulla spiaggia sottostante, peraltro in un’area già da tempo interdetta alla balneazione e alla sosta.

Tutto questo dimostra ancora una volta, oltre ogni ragionevole dubbio, l’estrema fragilità della linea di costa procidana, purtroppo non nuova a crolli e distacchi del genere, con la necessità di interventi rapidi e urgenti da parte delle Istituzioni preposte sia lungo la falesia in località Chiaiacosì come in altre località dell’isola quali, ad esempio, Ciraccio e Terra Murata.

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Da questo punto di vista registriamo la presa di posizione della Società Geologica Italiana, ente morale che da sempre ha fatto della divulgazione scientifica, oltre che della ricerca, il suo vessillo, e che da anni conduce una battaglia affinché si dia finalmente corso alla ripresa del progetto CARG nazionale al fine di rendere uno strumento fondamentale per la conoscenza del territorio e per una migliore pianificazione.“Sono aree segnalate dai ricercatori e dagli organi preposti – si legge in una nota – a cui si dovrebbe dare la massima attenzione al fine di evitare tributi in termini di vite umane. Bisogna con emergenza dare corso alla ripresa del progetto CARG, la cartografia geologica nazionale è ferma alla copertura del 50% del territorio nazionale da più di quindici anni, per mancanza di finanziamenti finalizzati”. La conoscenza del territorio è prioritaria a ogni attività umana e di sviluppo. “E la conoscenza del territorio passa necessariamente per la figura professionale del geologo, spesso dimenticata in questo Paese”.

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