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Accusato di spaccio, assoluzione per Luigi Di Domenico

È stato assolto Luigi Di Domenico, il trentaduenne ischitano accusato di detenzione di sostanze stupefacenti a scopo di spaccio. Ieri mattina, presso la sede del Tribunale di Ischia, il giudice Alberto Capuano ha letto il dispositivo al termine dell’udienza, accogliendo dunque le richieste della difesa, secondo cui l’accusa non era configurabile nei confronti dell’imputato. Accusa che era costata a quest’ultimo anche una brevissima detenzione nel carcere napoletano di Poggioreale.  Al termine dell’udienza di convalida il magistrato, infatti, pur convalidando l’arresto operato in flagranza di reato dai militari dell’Arma dei Carabinieri, accolse le istanze della difesa che aveva chiesto la remissione in libertà. Da allora l’imputato fu sottoposto soltanto  all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Luigi Di Domenico era finito in manette dopo che al termine di un controllo dei militari dell’Arma dei Carabinieri, che da tempo seguivano i suoi spostamenti, erano stati ritrovati ben nascosti in un bagagliaio cento grammi di hashish: altri 11,70 grammi erano poi stati rinvenuti nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita subito dopo l’arresto. Uno dei militari protagonisti del controllo e della successiva perquisizione è stato ascoltato ieri mattina in udienza: il carabiniere ha raccontato le fasi del rinvenimento della sostanza. Il giudice ha ritenuto che tale testimonianza potesse bastare ai fini della ricostruzione del fatto, ritenendo quindi di non ascoltare i colleghi. Al termine della deposizione, il giudice ha dichiarato la chiusura dell’istruttoria dibattimentale: l’accusa ha chiesto la condanna a un anno e quattro mesi più l’inflizione di una multa, mentre la difesa, come detto, aveva chiesto l’assoluzione in quanto la sostanza stupefacente rinvenuta sarebbe stata destinata al puro consumo personale, quindi senza nessuno scopo di spaccio. Nella formulazione delle conclusioni il difensore di fiducia ha affermato che il suo cliente si è sempre trovato in una condizione economica piuttosto agiata, dunque senza alcuna necessità di dedicarsi allo spaccio di stupefacenti. La quantità di hashish in suo possesso era dunque chiamata a soddisfare unicamente l’esigenza indotta dal fatto che l’imputato era purtroppo soggetto a tossicodipendenza. Il legale ha infatti spiegato che il suo assistito aveva dovuto far ricorso anche all’assistenza a strutture specializzate per la disintossicazione, come il Sert (servizio per le tossicodipendenze) di Ischia. Per questo, il difensore ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Anche se le motivazioni della sentenza verranno rese note tra alcune settimane, di fatto il giudice ha accolto la prospettazione elaborata dalla difesa, mandando assolto il Di Domenico.

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