Acque libere intorno all’isola, da oggi fino a fine agosto si possono pescare i ricci di mare: sanzioni pesanti per chi viola il regolamento

Con la protezione del riccio di mare i ristoranti dell’isola danno un maggiore valore al loro piatto particolare, ossia lo spaghetto ai ricci di mare presentato come prelibatezza marina della casa

Mare libero attorno all’isola per la pesca dei gustosi ricci di mare. Infatti Dal 1° Luglio scorso chiunque nutre la passione per la pesca dei ricci di mare, lo può fare senza problemi e quindi lontano dal pericolo di incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla legge che vieta la cattura dei ricci di mare nei mesi non contemplati nel Regolamento, e cioè: maggio e giugno. Pertanto campo, o meglio, mare libero fino a tutto agosto quando nei mesi caldi i ricci del nostro mare lungo le nostre coste si sono riprocreati senza limiti, riproducendosi così per tutti gli altri mesi dell’anno.

Fra la varietà dei pesci freschissimi, da poche ore prima pescati dai pescatori che ogni mattina con le proprie barche,si ancorano alla banchina del piazzale aragonese ed al vecchio pontile vicino, in quel di Ischia Ponte, facendo mercato per numerosi avventori e curiosi, è già possibile che compaiano alcune discrete quantità di ricci di mare della specie delle femmine che sono commestibili al cento per cento, con quel loro colore tra il violaceo, il rosso ed il giallo arancione sullo spinoso involucro. Si tratta di un tipo di riccio che viene catturato nei bassi fondali nascosti tra le alghe con coppi o dallo strascico di speciali reti. Non tutte le mattine accade, ma quando succede, la loro vendita immediata è assicurata. In tutte le località di mare dover la pesca è florida e frequente, il riccio marino fa la sua parte di riguardo nei vari punti vendita del pescato.

Il riccio, ben distinto dalla specie maschile di colore nerastro non pescabile, è presentato come prodotto ittico non comune, selezionato per essere destinato al particolare cliente conoscitore ed amatore del gustoso e prelibato frutto marino, che ne fa richiesta d’acquisto. Nei mesi consentiti dell’anno ad accaparrarseli con molto interesse sono i ristoratori dell’isola, specie quelli della Riva Destra sul Porto d’Ischia, di Ischia Ponte e di Forio sulla Marina ed a Sant’Angelo, perché nei loro già ricchi menu hanno bene in evidenza un piatto ormai assai richiesto dalla clientela che ama mangiar bene, gli “spaghetti ai ricci di mare”, che preparati da chi ai fornelli sa il fatto suo, sono una vera delizia. Quindi i ricci di mare oltre ad essere una “sfizioseria” quando si mangiano crudi, con spremuta di limone, seduti su di un angolo di scoglio con i piedi a mollo, nella bellezza di un mare che ti fa sognare mille altre “evasioni”, essi rappresentano un’altra ricchezza della nostra riserva marina, sfruttata al meglio nella ristorazione locale e nelle cene private, fra commensali che sanno riconoscere la bontà e la raffinatezza di gusto del frutto di un riccio, delicatamente deposto in padella sopra una fiamma lenta, tra accenni di pomodorini e filo d’olio extravergine.

L’isola, per questo, ha la sua ricetta degli spaghetti ai ricci di mare all’ischitana con i seguenti ingredienti: 500 gr. di spaghetti, 100 ricci di mare, 5 spicchi di aglio, 50 gr. di prezzemolo, peperoncino, olio d’oliva extravergine. Il procedimento per la realizzazione del piatto è il seguente: Aprire i ricci di mare, togliere con un cucchiaino le uova dal concavo del riccio e metterle in piatto capiente. A parte tritare il prezzemolo e in una padella in stile cinese, far imbiondire l’aglio e il peperoncino nell’olio d’oliva extravergine. Dopo alcuni minuti togliere l’aglio. Cuocere gli spaghetti al dente in abbondante acqua salata. Scolarli e far saltare nella padella con l’olio e le uova di riccio. Prima di servire cospargere gli spaghetti fumanti ai ricci di mare, di prezzemolo fresco tritato e inumidito.

Fra i ristoratori ischitani che si distinguono per lo spaghetto ai ricci di mare nel proprio menu, (l’indimenticabile Architetto Sandro Petti scomparso in questi primi giorni di luglio dello scorso anno 2022, oltre a saperli cucinale vi andava pazzo), va segnalato Gioacchino Di Scala del Ristorante Dai Tu sulla famosa spiaggia del Lido a Ischia. Nelle case dei pescatori ischitani e di coloro che li pescano per diletto, i ricci crudi ma anche i ricci preparati con la pasta sono stati per il passato meno florido, un piatto semplice e sbrigativo in mancanza di meglio. E così dall’ingegno delle massaie di Sant’Angelo, e soprattutto di Ischia Ponte è nato uno dei primi piatti più ricercati della tavola isolana, richiestissimo nei nostri ristoranti come anche quelli sulla spiaggia dei Maronti e nelle altre località in riva a mare specie nella bella stagione. Oggi che il riccio di mare è protetto, questo piatto è diventato ancora più “prezioso”. La polpa di riccio di mare è una vera leccornia, di un colore arancione tenue, densa, pastosa.

I palati amanti del sapore tipicamente marino, di sicuro l’apprezzano in tutte le sue varietà: a crudo e anche nelle insalate e sui crostini inumiditi nel gustoso sughetto di supporto.Dicevamo che sull’isola di Ischia si possono gustare i ricci di mare nei migliori ristoranti, e proprio sulla Riva Destra sul Porto s’Ischia ve ne sono alcuni che espongono fuori quelle tipiche “ spaselle di legno “ con i pesci freschi, i frutti di mare, ed ricci dai loro tipici colori rossastro e bluastri. Come abbiamo annotato sopra, c’è una normativa che tutti sono tenuti a rispettare. Infatti   la pesca sportiva del riccio di mare è disciplinata dal D.M. 12/01/1995, che prescrive che la stessa vada effettuata esclusivamente in apnea, senza bombole. Il pescatore sportivo non può catturare giornalmente più di cinquanta esemplari. La pesca professionale e sportiva del riccio di mare è vietata nei mesi di maggio e giugno. La taglia minima di cattura del riccio di mare non può essere inferiore a 7 centimetri di diametro totale compresi gli aculei. Pescare ricci di mare di mare in quantità superiore a quelle autorizzate, la sanzione amministrativa è da € 1.000,00 a € 3.000,00 – D.LGS.04/2012 – ART.11 – c.4 e art. 12; Legge 689/81 – ARTT. 13 e 20 (sportiva-ricreativa). Pagamento in misura ridotta pari a € 1.000,00. Sequestro degli attrezzi e del pescato, il pescato viene rigettato in acqua se ancora vitale.

Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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