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Abusivismo edilizio in Campania, Tuccillo: Dare risposte urgenti al problema

Abusivismo edilizio, perequazione fiscale, Terra dei fuochi e piccoli comuni. Su questi temi, l’Anci Campania ha focalizzato la sua partecipazione all’Assemblea nazionale di Vicenza e chiesto al presidente, Antonio Decaro, un confronto serrato e costante”, dichiara il presidente Domenico Tuccillo che ha guidato la delegazione di Anci Campania. “Sul tema dell’abusivismo edilizio ho concordato con il presidente Decaro e con il presidente del Consiglio nazionale, Enzo Bianco, un incontro, che si svolgerà a Roma nei prossimi giorni, per concertare una risposta comune”, aggiunge Tuccillo. “Come riportato nella nota del nostro Esecutivo, in una regione come la Campania è necessario e urgente dare ora una soluzione al problema, anche se parziale e non organica”. “Il sistema di perequazione delle capacità fiscali dei Comuni – aggiunge Tuccillo – è poco trasparente, non risolve i problemi di finanza locale, né dà garanzie sui livelli essenziali dei servizi per i cittadini. Apprezzo molto le novità illustrate dal presidente Gentiloni, nel corso del suo intervento a Vicenza, con l’offerta di una maggiore gradualità sulle nuove regole della contabilità e di un più robusto finanziamento della legge di valorizzazione dei piccoli comuni”.

“Tuttavia – conclude Tuccillo – bisogna fare di più. Da parte nostra vigileremo sul rispetto degli impegni assunti dal Governo che, se non mantenuti, mettono a repentaglio le funzioni fondamentali dei Comuni e scaricano sui nostri sindaci risposte che toccano al Governo nazionale”. Nell’ambito dell’assemblea Tuccillo ha anche chiesto la riforma del reato d’ufficio.
“ Ha ragione, il presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco: c’è un attacco alla reputazione dei sindaci”, dichiara il presidente di Anci Campania, Domenico Tuccillo. “Non c’ è giorno in cui, per un’avversità atmosferica, un crollo, un incendio, un ritardo, un titolo di giornale, non si finisca nel registro degli indagati, spesso per un ricorso eccessivo all’ipotesi di abuso di ufficio. Sindaci schiacciati dalle responsabilità istituzionali e dallo scaricabarile di altri enti: in questo clima è troppo facile diventare bersagli.

“E’ giusto – continua Tuccillo – che magistrati e stampa facciano il loro mestiere e siano severi controllori delle attività amministrative. La verifica costante è un aiuto a svolgere meglio la nostra funzione. Tuttavia ci troviamo spesso di fronte a campagne alimentate solo da semplici sospetti, con l’avviso di garanzia che si trasforma in condanna immediata. La difesa non va alla nostra persona, ma alla nostra funzione di sindaci che può essere infangata dal discredito e travolta dalla paralisi dei Comuni: chi amministra non può finire in tribunale per inchieste che, in molti casi, si concludono con archiviazioni, proscioglimenti o assoluzioni. “Perciò – conclude Tuccillo – concordo con il presidente Anac, Raffaele Cantone: occorre una riforma del reato di abuso d’ufficio che va limitato solo ai casi più gravi. Non penso a una depenalizzazione, ma una fattispecie più calibrata. Siano puniti solo quei comportamenti che perseguono interessi personali attraverso atti illegittimi della pubblica amministrazione”.

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