POLITICAPRIMO PIANO

«Ad Ischia c’è stato un vergognoso “schiaffo” alla democrazia»

L’INTERVISTA 1 / Dopo la revoca della carica di assessore, Luca Spignese non ci sta e attacca l’amministrazione comunale: la decisione del sindaco proprio non è stata digerita e certo non lo nasconde

Quello che si è registrato alcuni giorni fa era un epilogo scontato, perché ormai si parlava con una certa insistenza della revoca di due assessori e di un nuovo rimpasto di giunta. Eppure fino a qualche tempo fa dinamiche del genere sarebbero passate per fantapolitica. Che cosa è accaduto in un arco di tempo relativamente breve?

«Suppongo che non sia successo niente di diverso da quello che si stava scrivendo nelle pagine della vita politica ischitana. La verità è che qualcosa non ha girato bene non negli ultimi tempi, ma dall’inizio».

In che senso?

«Basta vedere come tutto è cominciato. Enzo in prima battuta ha fatto scelte opinabili (il riferimento è all’esecutivo tecnico, ndr) piuttosto che puntare su una griglia peraltro già pronta che tendeva alla formazione di una giunta politica e composta da persone che erano già pronte a mettersi all’opera. Invece ci siamo trovati davanti ad uno scenario stravolto e inaspettato che nessuno di noi si sarebbe mai atteso. Dirò di più, ancora tutt’oggi le vere motivazioni di quella scelta non sono venute fuori».

Però poi il primo rimpasto sembrava aver messo le cose a posto. Pareva si fosse posto rimedio a quello che tu stai definendo come una sorte di “peccato originale”.

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«Evidentemente però negli ultimi tempi ci sono stati una serie di colloqui con le minoranze con i quali si è disegnata – scusate il gioco di parole – una minoranza nella maggioranza e che oggi sta prendendo piede. Insomma, ci devono essere disegni a me oscuri e noti solo al sindaco perché verosimilmente non li avrà estesi nemmeno all’intera sua compagine. ».

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Ottorino Mattera ha detto che il sindaco va sempre a pescare nei frigoriferi altrui…

«L’unica cosa che mi viene in mente è che forze sane come la nostra, all’interno della maggioranza, non erano ben accette perché rappresentavano un pungolo all’amministrazione per un autentico cambiamento di rotta che auspicavamo dall’inizio»

«Assolutamente condivisibile e se vogliamo anche un po’ sconcertante. A me sembra che qui si siano sovvertite le regole della politica, del voto democratico espresso dal popolo il quale ha indicato dei soggetti che avrebbero dovuto governare il paese dopo aver accordato loro la fiducia alle urne. Oggi invece la democrazia non c’è più, mi pare abbastanza ovvio»

Ti aspettavi la revoca da assessore? Come e da chi l’hai appresa?

«L’ho appresa dai giornali, mi era stata “parafrasata” perché non c’era mai stato un vero e proprio chiarimento sulla mia posizione. Ripeto, devono esserci motivazioni oscure che ancora oggi restano tali».

Se tu dovessi farti un’idea su questo disegno poco chiaro?

«L’unica cosa che mi viene in mente è che forze sane come la nostra, all’interno della maggioranza, non erano ben accette perché rappresentavano un pungolo all’amministrazione per un autentico cambiamento di rotta che auspicavamo dall’inizio».

Il tempo che il banco saltasse ed è stato costituito il gruppo “Per Ischia”, di cui fanno parte anche Ottorino Mattera e Maurizio De Luise. Giusto fare subito questa mossa o magari era il caso di attendere un po’?

«Dopo un anno di giunta, dove non ci hanno mai reso partecipi alla vita amministrativa, è chiaro che a seguito di un lungo tira e molla di frasi dette e non dette, partecipazioni non comunicate al sottoscritto, non si poteva che giungere inevitabilmente al triste epilogo di questa brutta pagina della vita democratica del paese».

Senti, ci sono adesso due schieramenti che sembrano ben definiti. Per la prima volta, forse, maggioranza e opposizione appaiono delineati senza ambiguità alcuna.

«Beh, non c’è dubbio che ci troviamo dinanzi a uno scacchiere politico ben delineato che effettivamente deve portare nuove proposte rispetto a quella attualmente in essere. Io però, consentimi, provo un senso di repulsione dinanzi a tutti questi “salti della quaglia”: spero di non vederne più, perché davvero non rispettano l’identità e la volontà del popolo che ci vota per stare tra i banchi della maggioranza o dell’opposizione. Poi però puntualmente si confondono le carte, ma questa non è più democrazia».

Che cosa lascia questa vicenda non soltanto dal punto di vista politico ma anche da quello personale?

«Lascia un incredibile senso di stupore, la campagna elettorale mi ha visto essere uno dei maggiori sostenitori di Enzo Ferrandino mettendo il massimo impegno. Ho provato a svolgere il mio compito in ogni modo ma questo mi è stato sempre negato: non mi è stato concesso nulla su deleghe come balneari, porto, abbattimento barriere architettoniche. La gente deve sapere che non sono stato messo in condizione di operare».

La nuova minoranza è un’operazione dettata da cause di forza maggiore o può diventare un progetto politico anche in prospettiva?

«In tutta sincerità la politica oggi è fluida e cambia radicalmente: l’importante è trovarsi insieme a persone che – svuotate dalle rispettive ambizioni – partano tutte da zero, con pari dignità. Poi più avanti vedremo se ci saranno i presupposti per fare sinergia e creare un’unica proposta politica».

Per adesso il vostro padre putativo e leader torna a essere Giosi Ferrandino.

«Noi non abbiamo mai rinnegato l’amicizia e la fedeltà a Giosi Ferrandino, ritenendolo una risorsa per Ischia e per l’isola. Lui, però, non ci ha mai dato ordini di scuderia per andare contro quest’amministrazione, ed è giusto sottolinearlo».

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