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Addio a Caterina Capuano, il commosso ricordo

Karina, amica della mente e del cuore, così amo ricordarti. Oggi alla notizia della tua scomparsa, sono stata invasa da un gran dolore che mi ha fatto capire quanto ti fossi affezionata. Ti ho conosciuto nel mondo della Scuola, dove abbiamo lavorato insieme per oltre trent’anni. Ogni mattina, puntuale ci aspettavi sempre con un sorriso, con una parola di saluto mai eccessiva e quasi sussurrata. Ed è in questo contesto che giorno dopo giorno, ho imparato ad apprezzarti ed a stimarti. Sei stata una “educatrice” come ha detto tuo nipote Giuseppe e non solo verso i ragazzi, aggiungerei io. Ripensandoci bene, avevi la “key word” giusta anche per gli insegnanti. Non parlavi molto se non eri sollecitata, ma le tue risposte se pur garbate, spesso erano un insegnamento. Sei stata una madre esemplare, crescendo sempre con dignità i tuoi tre figli, per loro ti sei spesa in sacrifici ringraziando sempre il Buon Dio. Piccoli, li hai seguiti ponendoti come esempio nel vivere quotidiano. Da sola, hai saputo coniugare “casa” e lavoro.

Sempre presente a Scuola, senza mai chiedere niente ma anzi offrendo il tuo aiuto ogni volta che necessitava. Cara, cara Karina, quante tazzine di caffè abbiamo consumato nel “nostro” mondo che entrambe consideravamo una “seconda” famiglia? Dio ti ha benedetto perché ha costruito intorno a te, un nucleo famigliare di cui puoi andare fiera. Non c’era bisogno di parlare tra noi, con una stretta di mano ci scambiavamo parole e sentimenti, ieri come oggi. Stasera la chiesa di San Vito era colma di persone che hanno voluto darti l’ultimo saluto. Quanti ragazzi di una volta ho visto, da te seguiti, rimproverati, amati! E questo ha significato: aiutarli a crescere, indurli a fare delle scelte oculate. L’affetto e la commozione si potevano toccare con mano. Ed è grazie soprattutto alle parole veritiere e illuminanti del Vescovo se  l’atmosfera ancorché triste sia riuscita ad evocare un sentimento di serenità. La tua umiltà, il tuo rigore di vita, la tua fede, il tuo equilibrio hanno inciso molto anche sui tuoi cari nipoti. Almeno questo è il mio pensiero. E quale dono più grande? Per te l’”essere” ha significato molto di più dell’”avere”.

“Nessun posto è lontano”, scriveva Richard Bach ed io ne interpreto lo spirito aggiungendo”nessuna persona è lontana finché dimora nei nostri cuori”.

Un’ultima volta, una stretta di mano, cara amica.

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Gemma d’Ambra

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