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Adelante, «l’arte mi ha rapito come una strega»

Ischia – I suoi quadri hanno invaso l’isola che, da sempre culla di artisti, annovera da qualche mese un nuovo giovane pittore. Parliamo di Gianni Mattera, alias Adelante, un nome d’arte in ricordo del suo papà da poco scomparso che, dopo un viaggio a Parigi si è lasciato prendere dallo spirito dell’arte e, sabato prossimo, esporrà una sua prima personale al carcere borbonico del Castello Aragonese. Circa 50 i quadri che saranno esposti allo sguardo del visitatore, donando un tocco di contemporaneità a quel luogo che trasuda di storia. «Se dovessi dare un titolo a ciò che rappresenta questa mostra per me è “esempio” – ci racconta Gianni – Sono molto legato al Castello Aragonese; Adelante è il nome di mio padre che è venuto a mancare a 58 anni improvvisamente. Era molto creativo e credo di avere ereditato la sua creatività. Era l’ ingegnere di Antonio Mattera ed entrambi sono stati da esempio per me e per Giovanni (il figlio di Antonio Mattera ndr) che ha visto i miei quadri e mi ha proposto di fare lì la mia prima mostra. In questa fase occorrono per me esempi positivi, mio padre era uno spirito libero ed esempio di rigore fino all’ultimo. Per me è meraviglioso poter iniziare lì, è il simbolo del legame che io ho con lui; quando ero piccolo ristrutturò una delle chiese sottostanti il giardino degli Ulivi». Tra i pezzi esposti due quadri inediti di cui uno ricorda l’albero di Chiara, la giovane figlia di Giacomo Iorio, recentemente scomparsa. Modello della pittura di Gianni Mattera è Paul Jackson Pollock pittore statunitense, considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’espressionismo astratto o dell’ action painting. «Ognuno di noi – ha continuato Gianni – indossa delle maschere, ma io rifacendomi a Pollock ho trovato un modo per esprimere quello che ho dentro. Il mio è un modo di dipingere viscerale, la pittura è per me una valvola di sfogo». Da sempre amante dell’arte, Adelante ha iniziato a dipingere per gioco per poi riscoprire una vera e propria passione, «di ritorno da un viaggio a Parigi, dopo aver visto all’opera diversi pittori, ho voluto iniziare anche io. É iniziata per gioco, poi ho visto che i miei quadri potevano raccontare qualcosa. A casa avevo un kit per dipingere, ho iniziato a giocare, prima con l’olio e ora dipingo solo con smalti». Oltre alla pratica pittorica c’è per Adelante uno studio quotidiano della storia dell’arte e dei vari pittori, tra questi Mirò, Bacon, Kandinsky. «I miei primi quadri erano completamente ispirati a Pollock, poi dipingendo – ad oggi sono circa 60 le tele prodotte ndr – il mio stile si sta evolvendo. Ho in mente un’immagine e cerco di produrla all’80% dando libero sfogo alla creatività interna. Gli ultimi quadri sfociano nel dark; una decadenza che simula una prigione, un fatto anche mentale che ognuno di noi si crea. Il messaggio è: se non si ha una mentalità giusta l’isola può mettere in prigione». L’approccio di Adelante verso l’arte è davvero spontaneo; mancino e con un lavoro che guarda più ai numeri che alle emozioni, ama dipingere al mattino lasciandosi ispirare da una musica di sottofondo di  432 hertz.  A settembre terrà una mostra personale a New York e, prossimamente, esporrà la sua arte in alcuni locali della movida della capitale romana. «L’arte mi sta prendendo come una strega e pensare che un’opera firmata da me potrà restare lì per sempre, anche quando non ci sarò più, mi dà una forza incredibile.  Mi sento dotato di una forte spiritualità e pensare di poter migliorare il luogo in cui sono nato con un mio contributo è uno dei miei obiettivi». ISPU

 

 

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