Ischia, 20mila euro dalla Regione Campania per il Museo di Santa Restituta
Anche il Museo della Diocesi di Ischia tra i progetti finanziati dalla Regione Campania nell’ambito della “Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche” del territorio campano. La buona novella è arrivata con il BURC dello scorso 25 Settembre, riportante alcune importanti modifiche, varate dalla Giunta regionale, sui progetti ritenuti ammissibili e finanziabili che erano stati presentati dai vari enti pubblici partecipanti al bando dello scorso Aprile. Ad Agosto era stata, infatti, varata la prima graduatoria in merito contenente l’elenco dei soggetti e dei progetti ritenuti idonei a ricevere il finanziamento. Anche la Diocesi di Ischia aveva presentato un proprio progetto ad hoc per il Museo Diocesano, ma pur essendo stato ritenuto idoneo, non figurò tra i riceventi degli stanziamenti, non essendoci abbastanza fondi per tutti. Con il decreto dirigenziale dello scorso 11 Agosto la Giunta Regionale ha però operato una variazione di bilancio proprio a sostengo di iniziative ed attività finalizzate alla promozione del patrimonio museale campano, incrementando il proprio capitolo di spesa a riguardo di circa 131.000 euro.
Somma questa, che ora, sarà, quindi, impegnata per permettere lo scorrimento della graduatoria. Sette altri progetti, sono stati, difatti finanziati dalla Giunta Regionale nelle scorse ore e tra questi anche quello presentato dalla Diocesi di Ischia che riceverà circa 20.000 euro per la valorizzazione del Museo Diocesano. Museo che, ricordiamo, è ubicato in via Seminario ad Ischia Ponte e che, fondato nel 1995, oggi espone opere datate dal IV al XX secolo provenienti dalle chiese presenti sul territorio isolano. Parte integrante del Museo,inoltre, anche la sezione archeologica del Museo di Santa Restituta di Lacco Ameno dove oggi si possono ammirare gli scavi effettuati dal sacerdote Pietro Monti. Ed è proprio la sezione di Santa Restituta quella per la quale saranno spesi i 20.000 euro ed in particolar modo per la catalogazione dei suoi reperti archeologici.
Sara Mattera
