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Adesso diamoci una mossa

Procida chiude la campagna vaccinale con la dose somministrata al 92% della popolazione arruolabile. Da oggi si accelera a Ischia dove mancano circa 35.000 persone all’appello. Ma preoccupa la scarsissima adesione sulla piattaforma, dove si sono registrate appena 5.500 persone: e così può saltare il progetto di isola “covid free”

Finora non è stato fatto poco, tutt’altro, soprattutto se si considera che l’isola d’Ischia in termini di popolazione residente vanta numeri da piccola provincia, ben distanti da quelli più “assottigliati” di Procida e Capri. Ma adesso è arrivata l’ora di accelerare per giungere a quel traguardo di isola covid free che non soltanto rappresenterebbe un ottimo biglietto da visita in vista di una nuova stagione turistica che si preannuncia ricca di insidie e incertezze, ma che servirebbe a regalare una tranquillità di natura sanitaria ad una comunità che in ogni caso – e non andrebbe mai dimenticato – può fare affidamento esclusivamente sull’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, che grazie alla professionalità di medici e paramedici in questa emergenza non ha mai tradito le attese, tutt’altro.

La nota pervenuta nel pomeriggio di ieri dall’ASL Napoli 2 Nord è chiara e perentoria e lascia intendere una volta di più che da oggi si pigia sull’acceleratore. Il comunicato diffuso alla stampa recita testualmente: “La prima isola italiana ad aver completato la vaccinazione di tutta la popolazione residente è Procida. Ai residenti sull’isola sono state somministrate circa 6900 dosi di vaccino, permettendo di avere una copertura vaccinale del 92% della popolazione arruolabile. L’elevata adesione permette di guardare con ottimismo alla riduzione del rischio di contagio sull’isola e quindi ad una più agevole gestione dei pazienti COVID19. Da domani si intensifica la vaccinazione contro il COVID19 ad Ischia. I due hub di Forio ed Ischia porto allestiti presso i palazzetti dello sport permetteranno di effettuare 1800 vaccinazioni.

Attualmente sono state già somministrate 18.000 dosi di vaccino ai residenti nei sei Comuni dell’isola di Ischia, tra cui circa 11.000 circa destinate ai pazienti più fragili, agli over70 e agli over80. L’Azienda Sanitaria prevede di chiudere la campagna vaccinale ad Ischia entro la fine di maggio. Attualmente sono state somministrate 270.000 dosi di vaccino ai residenti dei 32 Comuni dell’ASL. Circa il 20% dei residenti sul territorio ha ricevuto almeno una prima dose di vaccino. Mercoledì 5 maggio, per facilitare l’accesso alla vaccinazione, l’Azienda Sanitaria propone una vaccinazione senza prenotazione su tutti i propri centri a tutta la popolazione in età compresa tra i 60 e i 79 anni”. ​

Sull’isola sbarcheranno una decina di medici, quelli fin qui impiegati nella vicina Procida. Saranno tutti destinati presso l’hub vaccinale del Palazzetto dello Sport di Ischia, mentre per rimpolpare le risorse umane a disposizione in quel di Forio si farà ricorso al personale in servizio presso il distretto

Insomma, ci siamo per davvero ma è il caso di andare un attimino al sodo e di dire senza peli sulla lingua cosa non sta funzionando. Sull’isola, considerando i cittadini residenti in forma stanziale, dovrebbero essere vaccinate complessivamente 46.000 persone. Considerato che fin qui sono 13.000 quelli che hanno ricevuto almeno la prima dose, ne mancano all’appello 33.000. Nel corso di una riunione che si è svolta domenica pomeriggio tra i sindaci o loro delegati e la direttrice dell’ASL Napoli 2 Nord, dott.ssa Maria Rossetti, si è passati ad affrontare anche il discorso legato alla macchina organizzativa. Di fatto, sull’isola sbarcheranno una decina di medici, quelli fin qui impiegati nella vicina Procida. Saranno tutti destinati presso l’hub vaccinale del Palazzetto dello Sport di Ischia, mentre per rimpolpare le risorse umane a disposizione in quel di Forio si farà ricorso al personale in servizio presso il distretto. L’obiettivo sarebbe quello di somministrare 1.200 dosi al giorno, un risultato tutto sommato “sostenibile” visti i precedenti e che dovrebbe portare l’isola d’Ischia a raggiungere l’immunizzazione entro la fine di maggio.

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L’obiettivo sarebbe quello di somministrare 1.200 dosi al giorno, un risultato tutto sommato “sostenibile” visti i precedenti e che dovrebbe portare l’isola d’Ischia a raggiungere l’immunizzazione entro la fine di maggio. Ma serve che i cittadini rispondano “presente”

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Abbiamo usato il condizionale, però, e a questo punto crediamo sia arrivata l’ora di mettere le cose in chiaro, visto che fin qui né la politica né l’autorità sanitaria ha inteso farlo temendo evidentemente che la cosa potesse sortire ulteriori effetti negativi. Sulla piattaforma regionale, allo stato dell’arte, risultano registrate la “miseria” di poco più di 5.500 persone. Insomma, le adesioni alla campagna sono davvero irrisorie e rischiano di compromettere gli sforzi che la Regione Campania, in testa il governatore Vincenzo De Luca, hanno messo in campo per consentire alle realtà insulari di godere di una corsia preferenziale.

Un atteggiamento davvero incomprensibile, un’inerzia dalla quale “svegliarsi” in maniera decisa e perentoria per non perdere uno di quei treni che certo non passeranno una seconda volta. Anche perché le adesioni col contagocce impediscono di fatto anche di poter procedere alla “chiamata” per le nuove fasce anagrafiche, rallentando di fatto il processo di immunizzazione nella sua globalità. Insomma, l’indifferenza che si registra sul territorio relativamente al capitolo vaccinazione è una cosa che preoccupa non poco le istituzioni e l’argomento è stato tra gli oggetti di discussione anche del summit domenicale. Non è un caso che ognuno sta cercando di muoversi con una serie di iniziative in grado di far aumentare il numero di prenotazioni: è il caso di quanto fatto dai Comuni di Casamicciola Terme e Ischia, di cui rendicontiamo in altra parte del giornale. Ma c’è un messaggio che deve giungere forte è chiaro: non ci sono altre strade, per uscire dall’incubo occorre vaccinarsi. E bisogna farlo tutti, non pensare che basta che lo faccia il prossimo.

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Diciamolo forte e chiaro: manca la collaborazione dei medici di base, sono loro che conoscono gli assistiti sul territorio e che potrebbero fare una campagna di giusta informazione, sfatare i timori ed i dubbi, ed anche aiutare direttamente le persone ad effettuare la prenotazione…

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