Adesso gli studenti non ne possono più
Dopo i reiterati (e inascoltati) appelli del dirigente scolastico Mario Sironi, adesso sono i rappresentanti d’istituto e il comitato studentesco dell’Alberghiero a far levare il loro “grido di dolore” sottolineando la necessità di reperire nuovi spazi ed aule per porre fine agli ormai atavici e insopportabili doppi turni. Anche perché nel frattempo…
Una battaglia lunga e interminabile che va avanti da anni, anzi da decenni e ancor più precisamente da quasi un quarto di secolo. L’arco di tempo lungo, lunghissimo, nel corso del quale l’istituto Alberghiero “V. Telese” di Ischia ha dovuto fare i conti con i doppi turni che pian piano da eccezione dalle parti di Fondobosso hanno finito col diventare una regola. Le lettere e le note indirizzate negli ultimi anni dal dirigente scolastico Mario Sironi ormai nemmeno si contano più così come i silenzi che arrivano da parte del mondo istituzionale, che pure sarebbe chiamato a dare risposte. Negli ultimi tempi lo stesso Sironi ha voluto professare ancora ottimismo ma per adesso spiragli non se ne vedono.
Nel frattempo, allora, scendono in campo anche gli studenti. Una nota, firmata dal comitato studentesco e dai rappresentanti d’istituto Alessandra Sangermano e Cristiana D’Abundo è stata indirizzata proprio al dirigente Sironi con l’invito a indirizzarla ai sindaci dell’isola d’Ischia, agli enti interessati alla risoluzione dell’atavico problema ed agli organi di stampa. Scrivono i giovani del plesso scolastico: “In qualità di assemblea d’istituto degli studenti dell’IPS Vincenzo Telese d’Ischia ci sentiamo in dovere di sollecitare un intervento urgente e risolutivo riguardo la persistente e annosa questione dei doppi turni scolastici, che affligge la nostra istituzione ormai da due decenni. Nonostante i reiterati appelli e le numerose richieste inviate in passato, ci troviamo costretti a constatare che tale problematica non ha ancora trovato una soluzione soddisfacente, e gli studenti continuano a subire le inevitabili ripercussioni di una gestione inadeguata degli spazi. Le carenze strutturali che determinano l’impossibilità di offrire aule sufficienti e adeguatamente attrezzate per tutti gli studenti hanno ormai raggiunto un livello di insostenibilità che compromette gravemente la qualità dell’offerta formativa, incidendo in modo diretto sul nostro percorso di studi e sul benessere psicofisico degli studenti. lI sistema dei doppi turni, oltre a generare disagi orari e organizzativi, pregiudica ni maniera tangibile l’efficacia della didattica e li pieno sviluppo delle nostre potenzialità”.
Nulla di nuovo dal fronte, verrebbe voglia di dire, visto che vengono evidenziate criticità ormai incancrenite, consolidate e soprattutto note a tutti. L’assemblea studentesca conclude così: “Con li presente appello, rinnoviamo la richiesta di un intervento tempestivo da parte della Città Metropolitana e di tutte le istituzioni, affinché vengano messe in atto soluzioni concrete e definitive per risolvere una problematica che, da troppo tempo, continua a danneggiare la nostra comunità scolastica. Certi della vostra sensibilità e attenzione verso li diritto all’istruzione e al benessere degli studenti, restiamo in attesa di un sollecito riscontro”. Insomma, si spera in una risposta immediata anche se visti i precedenti sotto questo aspetto c’è poco da farsi illusioni. Ma dicevamo che negli ultimi tempi la questione Alberghiero ha cominciato a finire maggiormente sotto i riflettori e se vogliamo anche ad “imbarazzare” maggiormente rispetto ad un passato tanto recente quanto remoto la politica isolana, soprattutto dopo la demo ricostruzione che interesserà il Mennella di Ischia, i lavori che saranno effettuati presso l’istituto di Lacco Ameno che ha ospitato fino a ieri una costola del Liceo Buchner e infine l’acquisizione di una ulteriore porzione del Polifunzionale da parte della Città Metropolitana proprio per garantire maggiori aule al Liceo e soprattutto l’accorpamento presso un’unica sede. Possibile allora che proprio per l’Alberghiero non si riesca a trovare il giusto gioco d’incastri per reperire qualche nuova aula? Un interrogativo che certo non potrà rimanere in eterno senza risposta…