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Affaire Fedeli, Conti difende il ministro: «È un peccato veniale»

di Francesco Castaldi

FORIO – Valeria Fedeli è ministro della pubblica istruzione da meno di sette giorni, ma la sua figura è già al centro di un vero e proprio caso nazionale. Il neo ministro del Governo Gentiloni, infatti, avrebbe mentito, asserendo nel proprio curriculum di essere laureata in Scienze Sociali. Inoltre, dopo le ricerche effettuate dal giornalista Mario Adinolfi, la sindacalista ed ex vicepresidente vicario del Senato sarebbe risultata non in possesso del diploma di maturità. La Fedeli, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica”, ribatte alle accuse, sostenendo di poter svolgere il gravoso incarico attribuitole anche senza laurea, e ciò in virtù dell’esperienza maturata nella Cgil.

Nonostante i numerosi attacchi ricevuti, c’è chi prende le difese del ministro. Tra questi, la dirigente d’Ambito e dell’istituto comprensivo di Forio “Luca Balsofiore” Maria Chiara Conti. La preside, parlando del caso Fedeli, ha infatti dichiarato a “Il Golfo”: «Non mi piacciono le critiche inutili. Del resto, a mio avviso, le persone non si misurano dalle lauree. Infatti, ci sono tantissime persone non laureate che sono bravissime, e altrettanti laureati che non valgono niente. È una donna di una certa età, quindi può darsi che il curriculum in formato digitale non l’abbia redatto lei stessa. Ad ogni modo, questo episodio lo valuto come un peccato veniale, dobbiamo vedere ben altro». La Conti, proseguendo il proprio discorso, si esprime in favore della contestata legge 107. «Io sono una fautrice della 107, che ritengo sia un’ottima legge. Quando vinsi il concorso, sono stata tre anni a Milano. Purtroppo i posti ci sono al nord, su questo aveva ragione la Giannini. Dopotutto, la migliore gioventù va al nord. Non mi sconvolge più di tanto, e tantissimi docenti sono entrati di ruolo e dovrebbero essere grati per aver avuto un posto. Chi vuole lavorare, può lavorare, ma non al sud. Qui la scuola ormai è un ammortizzatore sociale, ma a lungo andare rischiamo di fare la fine delle poste. Tornando al ministro, ho avuto il piacere di conoscerla. Prima di tutto è una donna, aspetto che per me è positivo. È una combattente, ha militato nella Cgil: è una persona che si è spesa, quindi non è una “politichina”».

Ma intanto non si placano le polemiche sui social network. Su Facebook, infatti, sono in molti ad aver sottoscritto la petizione lanciata attraverso “CitizenGo”: «Con questa petizione chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni di premere affinché la Senatrice Valeria Fedeli si dimetta immediatamente dal ruolo appena assunto di Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.  Questo per due motivi: La Senatrice Fedeli ha mentito su più siti di informazione web circa la reale entità del suo titolo di studio, inventandosi un titolo di laurea mai conseguito. Non a caso, dopo lo scoppio delle polemiche su tutti i mezzi di informazione, la citazione della fantomatica “laurea” è stata eliminata da tutti questi siti da parte dello staff del neo-Ministro; La Senatrice Fedeli è la più accanita sostenitrice dell’introduzione nelle scuole di ogni ordine e grado di corsi e progetti fondati sulle teorie di genere, che negli ultimi mesi hanno portato centinaia di migliaia di famiglie a mobilitarsi nelle piazze e soprattutto nelle scuole dei loro figli, per evitare che sui temi delicatissimi della sessualità e dell’affettività fossero indottrinati secondo teorie ascientifiche e ideologiche. La sua nomina, quindi, inasprisce lo scontro tra le famiglie e il mondo scolastico e non porta quel clima di serenità e nuovo spirito collaborativo di cui invece abbiamo oggi un bisogno essenziale. Appare chiaro che la nomina di Valeria Fedeli a capo del Ministero dell’Istruzione non è una scelta adeguata e non risponde a nessuna delle numerose esigenze richieste oggi dal miglioramento dell’istruzione pubblica di cui l’Italia ha assolutamente bisogno. Firma per chiedere al Presidente Gentiloni di attivarsi per un nuovo Ministro dell’Istruzione, ben più adatto, capace e meritevole».

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