CULTURA & SOCIETA'

Domani è la solennità della Madonna del Carmine: Don Carlo alla “Cappella” riparte con la sua prima festa patronale ridotta

Il nuovo vescovo di Ischia Mons. Gennaro Pascarella sempre più fra la gente per vivere nella fede le sentite tradizioni locali – domani sera renderà omaggio con Don Carlo per la prima volta alla Madonna del Carmine alla “Cappella” di Ischia

La frenetica attività parrocchiale di Don Carlo Candido nella vasta area di suo dominio pastorale che va da Ischia Ponte centro fino all’Addolorata, passando per la Cappella del Carmine e San Antonio fino alla Bambenella alla Mandra, tiene in stato di allerta costante i commentatori critici del suo largo e proficuo operato, quasi che il nostro fosse l’uomo in tonaca nera da guardare a vista e “sparare” contro di lui ad ogni sua “uscita” che i suoi irriducibili censori non gradiscono e malevolmente prendono di mira. Ma Don Carlo, che noi abbiamo definito in tempi non sospetti, il novello Don Bosco in quel di Ischia Ponte, fila diritto senza dar peso alle “carezze” che gli provengono dalla sua parte avversa.

Nemmeno le bordate relative ai recenti fatti di pratiche d’esorcismo lo hanno toccato più di tanto. Segno è che Don Carlo si è rivelato un ottimo stratega anche in fatto di difesa personale oltre che di quella dei suoi parrochiani che si lasciano guidare dal loro parroco a livello spirituale e laico-ricreativo con straordinaria partecipazione ed incondizionata fiducia. Insomma Don Carlo fa il parroco in una fortezza, capace di resistere e quindi respingere ogni tipo di attacco con l’arma della non curanza e se è il caso, del…perdono. In loco c’è una estate di feste da gestire dove, diciamola tutta, Don Carlo ha la supervisione diretta sui programmi ed i programmatori, nel senso che si procede col comune sentire, fatta salva però l’ultima parola, le decisioni finali che sono di Don Carlo. E così sia. Del resto, se vogliamo, tutto parte dalla fertile fantasia e dal potere decisionale accettato ed accettabile del parroco cosiddetto da prima linea. Inventa, costruisce, invita alla preghiera, allo stare insieme, a vivere gli eventi di festa con gioia, con la vittoria dello spirito.

Quest’anno Don Carlo si è inventato “L’estate della Ripartenza”, ovvero, rivivere l’estate 2021 nella sana ricreazione del corpo e dell’anima attraverso una carrellata di eventi già partiti e che da oggi percorrono l’intera buona stagione in compagnia di sole, mare, luna, cielo stellato e tanta, tanta condivisione. Poi le feste patronali sul terreno di sua giurisdizione, per le quali Don Carlo, dopo le polemiche passate , ha parlato chiaro e pressappoco si è espresso così: “ il popolo vuole le feste ? Allora dobbiamo essere tutti pronti e d’accordo !”. Così sono partiti i preliminari del la festa della Madonna del Carmine alla Cappella conil novenario che si conclude questa sera e la intronizzazione delle statue della Madonna e di San Vincenzo in attesa dei festeggiamenti solenni di domani venerdì 16 luglio dove nel giorno liturgico della Madonna del Carmelo, è previsto un ricco programma di festa con messe nella chiesetta sin dal primo mattino, la supplica a mezzogiorno, lo sparo della tradizionale e beneaugurante Diana e Processione ridotta delle statue alle 19,45 fino al solito piazzale alle spalle della chiesa, dove il nuovo Vescovo di Ischia Sua Ecc. Mons. Gennaro Pascarella, offrendo la sua disponibilità, celebrerà all’aperto la messa solenne con l ‘atteso pontificale, in serata al termine della messa del Vescovo Pascarella, concelebrante il parroco don Carlo Candido,trionfale ritorno ed ingresso del simulacro della Madonna del Carmine in chiesa accolto dallo scampanio delle campane, incendio della Torre campanaria e casccata di fiori luminosi e spettacolo giochi con i fuochi pirotecnici.

Nella sua corposa agenda di incontri e feste di Don Carlo figurano, l’omaggio a Sant’ Anna col rito religioso nella omonima chiesetta (forse), il Palio dedicato all’Assunta a metà agosto, la grande festa di San Giovan Giuseppe per la prima settimana di settembre (2-6). la festa della Bambenella alla Mandra l’ 8 di settembre e per chiudere la festa dell’Addolorata a metà settembre. Tutto secondo gli atti di fede popolare ed il senso della tradizione a cui tutti sono legati. Insomma non mancherà niente, possibili nuovi sviluppi della pandemia perfmettendo. Il popolo legato alla Chiesa e a Don Carlo, gradisce che le feste patronali si facciano, con i fuochi d’artificio, la processione, le campane, le luminarie stradali, magari commentandone anche con spirito critico la tenuta del disegno, le bancarelle, i giochi per ragazzi, perchè le feste con la loro storia, sono patrimonio storico e tradizionale della propria vita passata alla quale tutti si sentono legati più di quanto si pensi. Solo una minoranza di persone è fuori da questa ottica e impreca affichè la si faccia finita. Costoro, essendo affetti da problemi di natura esistenziale, non sopportano i rumori, non reggono all’idea di fare comunione, di stare insieme nella condivisione , non amano il suono delle campane che invece è poesia e richiamo gioioso alla festa e per qualsivoglia cerimonia religiosa nella parrocchia di appartenenza.

Insomma li disturbano i campanili, e peggio ancora, se non hanno la fede e si ritengono non credenti, danno fastidio loro sul territorio la sagoma di una chiesa, le croci e le edicole votive sparse per l’isola, gli avvisi sacri, la bella e rispettabile figura del nostro Vescovo e la presenza in tutte le situazioni, compresa la Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna, dello stesso Don Carlo, protagonista per la verità in ogni dove. Che Don Carlo, dal suo pulpito, predichi, redigga editoriali, lanci giuste accuse ad un certo tipo di società deviata e corrotta per recuperare più possibili pecorelle smarrite ed conduca dibattiti in streaming, fa benissimo, perché tra l’altro assolve con fedeltà ai dettami del suo ruolo. Ci fa piacere che Don Carlo sia rimasto il battagliero sacerdote di sempre ammirato ed apprezzato nel suo straordinario lavoro di aggregazione e di sana rivoluzione in una parrocchia che fino ad alcuni anni fa, era anonimamente appiattita su se stessa, senza stimoli e con poca linfa vitale. Ora ci sono la vita, la fede, il piacere di stare insieme, la condivisione. E se tutto questo non è festa, allora cos’è?

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Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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