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Consiglio farsa a Forio: la minoranza lo richiede, poi lo diserta

Manca il numero legale, salta la seduta convocata su impulso della minoranza che resta fuori dalla sala. Il sindaco Del Deo: «Stani Verde ha perso un’occasione storica». Ma l’esponente d’opposizione non ci sta: «Scaricano su di noi i loro fallimenti»

Salta il consiglio comunale in programma ieri mattina. Un civico consesso molto atteso, nel quale si sarebbe dovuto discutere su alcune proposte dell’opposizione, che del resto era stata quella che aveva richiesto la convocazione del consiglio. Eppure, la sala conferenze del Molo Borbonico intitolata a Lucia Capuano presso il piazzale Marinai d’Italia, è rimasta in gran parte vuota perché, alle quattro assenze tra le file della maggioranza si è aggiunta la totale diserzione dell’opposizione stessa, che pur essendo presente all’esterno della sala, ha deciso di non partecipare al Consiglio, che così è definitivamente saltato. Insomma, una impasse a tratti paradossale, che si è risolta nell’annullamento della seduta. Sui sei punti all’ordine del giorno, ben quattro erano infatti stati avanzati dalla minoranza.

Innanzitutto, dicevamo delle assenze in maggioranza: Mimmo Loffredo, Manuela Arturo, Carla Savio e Luigi Patalano, per vari motivi non hanno presenziato alla seduta. Assenze in gran parte annunciate. In tal modo poteva crearsi un varco per certi versi ideale dal punto di vista dell’opposizione. In primo luogo, essi avrebbero potuto con la propria presenza rendere valida la deliberazione sul primo punto in agenda, relativo alla ratifica di una variazione di bilancio adottata d’urgenza. E sul punto la normativa in vigore stabilisce che le variazioni di bilancio possono essere approvate con il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri comunali assegnati. Dunque, nel civico consesso foriano, sarebbero stati necessari i voti favorevoli di nove consiglieri, sindaco compreso. Quindi, se i consiglieri d’opposizione avessero partecipato alla seduta, avrebbero dato la possibilità di aprire i lavori, e con la loro astensione o col voto contrario il primo punto non sarebbe potuto passare, e in caso di voto favorevole, la variazione sarebbe stata valida. Inoltre per i successivi punti, cioè quelli proposti proprio dalla minoranza, il consiglio avrebbe potuto validamente esprimersi sulle proposte e sulle interrogazioni dell’opposizione.

Il primo cittadino ha stigmatizzato l’atteggiamento della minoranza, che ha impedito di deliberare validamente sulla variazione di bilancio necessaria all’impiego dei 9 milioni e mezzo di euro nell’opera di messa in sicurezza del molo di Forio

In definitiva, andrebbe chiarito quale sia stato in concreto l’intento della minoranza nel disertare l’aula e far venir meno il numero legale, in primo luogo relativamente alle questioni da essa stessa sollevate, di grande peso politico e amministrativo in quanto riguardanti vari punti “caldi” di grande attualità, quali gli esiti del recente contestatissimo concorso per l’assunzione di undici unità da collocare nella pianta organica del Comune, ma anche il varo del Piano urbanistico comunale e infine gli eventi franosi che hanno interessato la spiaggia di Cava dell’Isola.

Dopo un consiglio che non è mai iniziato, il sindaco Francesco Del Deo ci ha dichiarato senza mezzi termini che l’opposizione, Stani Verde in testa, «ha perso un’occasione storica»: il primo cittadino si riferiva infatti alla possibilità che la minoranza, con la propria presenza, poteva non soltanto rendere valida la votazione relativa alla variazione di bilancio, ma addirittura votare a favore della delibera, cosa che avrebbe consentito il varo di un’opera pubblica attesa da svariati decenni: la messa in sicurezza e il consolidamento del molo di sovraflutto del porto di Forio, che rimase pesantemente danneggiato dalla mareggiata di vent’anni fa. Un intervento da ben nove milioni e mezzo di euro, che necessita appunto della relativa variazione di bilancio, pena la perdita dei cospicui finanziamenti.

Michele Regine: «Comportamento senza senso. La minoranza ha dimostrato di andare contro gli interessi di Forio, in una seduta dove la maggioranza dei punti da discutere era stata proposta dalla stessa opposizione»

Decisamente perplesso, a dir poco, il presidente del Consiglio comunale, anche l’avvocato Michele Regine, che al termine della mattinata ci ha dichiarato: «Un comportamento strano, quello dell’opposizione, per non dire insensato. Sarei curioso di conoscere le loro motivazioni al riguardo, anche perché il civico consesso è stato convocato per discutere delle questioni da loro portate all’attenzione del consiglio. Anzi, direi che tale atteggiamento è completamente avulso da qualsiasi logica di interesse della cosa pubblica, visto che la mancata deliberazione sul primo punto, che influisce su un’opera importantissima come quella del porto, va proprio contro l’interesse della comunità foriana. Non si capisce quale sia il vantaggio che le minoranze intendono trarre da tale comportamento. Se avessero voluto dare un segnale forte al paese, avrebbero potuto partecipare al consiglio, consentendo la valida deliberazione sulla variazione di bilancio, votare a favore e sottolineare davanti ai cittadini che il loro apporto era diventato determinante nel consentire un’opera che non è nell’interesse dell’amministrazione, ma dell’intero paese. C’è una differenza sostanziale. Invece questo atteggiamento sembra evidenziare come le opposizioni remino contro la comunità».

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Di tutt’altro avviso Stani Verde: «È un fatto grave quello che è accaduto. La maggioranza è rimasta senza numeri, per problemi interni. Il sindaco non ha voluto ammettere il proprio fallimento, e ha tentato di gettare le colpe su di noi. Non ci è stato chiesto di votare insieme la variazione di bilancio, e del resto non siamo mai stati contattati per creare una concertazione su questo punto: in pratica, avremmo dovuto votare su un progetto del quale non ci era mai stato spiegato nulla, senza darci la possibilità di dire la nostra. E a Gianni Mattera, il quale ha detto che partecipando al consiglio e votando contro avremmo fatto fare brutta figura alla maggioranza, rispondo dicendo che noi non ci teniamo affatto, perché la maggioranza di brutte figure ne fa ogni giorno».

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