Agrario, dall’ufficio scolastico regionale regna ancora il silenzio
di Sara Mattera
Ischia. Ancora problemi per l’indirizzo agrario. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, infatti, le vicissitudini per il suddetto percorso di studi, istituito lo scorso anno presso l’istituto Telese di Ischia, sembrano tutt’altro che essersi appianate. Come ricorderete, nei mesi scorsi l’Agrario è finito sotto i riflettori a causa dell’infelice decisione, intrapresa dall’ufficio scolastico della Regione Campania, di sopprimere l’indirizzo di studi in questione. All’origine del provvedimento, il numero troppo esiguo di studenti iscritti e che per l’ente regionale avrebbero rappresentato, per il nuovo anno scolastico alle porte, solo un inutile dispendio di risorse economiche. Questa notizia ha ovviamente fomentato la rabbia di chi aveva ritenuto quell’indirizzo di studi un percorso alternativo: quei dieci ragazzi che avevano appena concluso il primo anno e si avviavano ad intraprendere anche il secondo con tanta grinta e motivazione e che invece hanno ricevuto, dall’oggi al domani, il ben servito dagli organi regionali.
All’indomani delle vicende- lo ricordiamo – si era quindi levata un’enorme mobilitazione da parte della comunità isolana – attraverso pubbliche vertenze – alla quale parteciparono anche gli stessi sindaci, per dire no alla soppressione dell’Agrario e per salvaguardare il diritto di quei studenti che non volevano né continuare il proprio percorso fuori dall’isola – più precisamente a Licola – né cambiare indirizzo di studi. Successivamente, il sindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, si era recato negli uffici scolastici regionali per sottoporre la questione alla dirigente provinciale, la dottoressa Franzese, la quale – in quell’occasione – si rese disponibile nel trovare un percorso alternativo che permettesse ai giovani studenti di poter proseguire i propri studi in campo agrario attraverso l’attivazione del cosiddetto metodo articolato. Un metodo questo che prevedeva che gli studenti avrebbero potuto studiare le materie principali e canoniche accorpati ad altre classi dell’istituto Telese e le materie tipiche dell’indirizzo agrario con insegnanti ad hoc. Insomma, la spinosa situazione si era, dunque, conclusa con una nota positiva e con la promessa che a Settembre i dieci studenti dell’indirizzo agrario avrebbero potuto tranquillamente proseguire i propri studi. O almeno così sembrava. Allo stato attuale, la vicenda risulta infatti tutt’altro che essersi risolta. Nonostante il preside dell’istituto, Mario Sironi, abbia da tempo inviato all’Ufficio Provinciale tutta la documentazione per l’istituzione del secondo anno articolato, ancora non è pervenuto alcun nullaosta da parte di chi di competenza.
L’iter burocratico è quindi da due mesi ancora in stallo, con gli studenti dell’Agrario che rischiano di iniziare il nuovo anno scolastico non nel migliore dei modi. Questo, ovviamente, nelle scorse ore, non ha mancato di fomentare le proteste da parte di alcuni genitori che temono che la situazione possa mettere a rischio, ancora una volta, il percorso di studi intrapreso dai loro figli. Un’eventualità questa che non farebbe altro che creare altro subbuglio in questa intricata vicenda che va ormai avanti da tempo. Il preside Mario Sironi sta però facendo tutto il possibile affinché questo non avvenga e che la “classe articolata” vada in porto prima dell’inizio della scuola. «L’iter è stato avviato da tempo – ci ha dichiarato Sironi- ma sto ancora aspettando il provvedimento con cui si attiverà il metodo articolato. Spero che arrivi prima del 15, così che i ragazzi possano avviare il loro secondo anno di studi in tranquillità. Stamattina (ieri ndr. per chi legge) ho contattato l’Ufficio regionale e mi hanno risposto che la situazione è all’attenzione della direttrice. Conto che entro lunedì – martedì, mi arrivi tutto». Insomma, ancora una volta l’agrario finisce nell’occhio del ciclone. La speranza è che la documentazione arrivi prima dello scadere del tempo, altrimenti sicuramente non mancheranno nuove e accese proteste.