Agrario scuola da record in tutta Italia ma ad Ischia può chiudere
ISCHIA – Ha ancora senso affidare al fatidico “pezzo di carta” il proprio destino? In questi primi anni del nuovo secolo, può un diploma migliorare davvero la vita di una persona? Investire anni della propria vita a studiare conviene? Al di là dei vantaggi evidenti che lo studio procura nello spirito delle persone che ogni giorno si impegnano ad approfondire le proprie conoscenze, il Ministero dell’Istruzione ha nel corso degli ultimi mesi analizzato l’argomento scattando una dettagliata fotografia sull’occupazione dei ragazzi diplomati.
Una volta archiviati gli esami di maturità e conseguito il diploma, secondo il report del Miur, il 40.3 % dei diplomati stipula un contratto dopo un anno dalla fine degli studi. Il 32,5% lo trova addirittura entro i 12 mesi dal conseguimento del tanto agognato diploma. 11,9% entro sei mesi e altri 11,7 entro tre mesi. Insomma, diplomarsi conviene. Ma quale indirizzo più degli altri garantisce lavoro immediato e sicuro. Secondo gli ultimi dati, non ci sono dubbi.
Il diploma che più di tutti al giorno d’oggi garantisce lavoro quasi immediato? Quello in agraria. I primi ad avere un contratto sono gli studenti che escono dall’istituto professionale, dall’agrario all’alberghiero, con una percentuale del 48,6% di occupazione, seguono i ragazzi dei tecnici, in particolare gli istituti per l’informatica, con il 38,4%, del linguistico con il 27,7%, dello scientifico con il 17,5% e del classico con il 13,6%.
Studiare i meccanismi tramite cui madre Natura ci fornisce le materie prime della nostra alimentazione conviene. Al momento è il corso di studi, che più di tutti, garantisce lavoro immediato e anche ben retribuito. Prendersi cura della terra è il futuro. In Italia l’hanno capito, a Ischia un po‘ meno. L’agronoma Silvia D’Ambra, rappresentante Slow Food sull’isola d’Ischia, lancia l’allarme: “il corso di studi in Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale offerto dal I.P.S. Telese conta pochissimi iscritti.Rischia di chiudere. La motivazione? Molti genitori non ritengono di far iscrivere i propri figli a questo indirizzo. Eppure – continua l’agronoma – il professionale dell’agricoltura è un indirizzo di studi che guarda avanti. Si tratta di un percorso di studi innovativo, come dimostrano le crescenti iscrizioni in tutta Italia. Forse – commenta Silvia D’Ambra con amarezza – la nostra isola deve prendere consapevolezza che l’agricoltura non è soltanto bucolica nostalgia, ma va molto oltre. Abbiamo ancora un anno per non perdere occasione di chiusura di questa scuola. Un percorso di studi che apre ampie prospettive per la diversificazione del lavoro”.
Il diplomato dell’indirizzo è in grado di verificare la trasparenza, la tracciabilità e la sicurezza delle filiere agro-ambientali, Ma non solo, è in grado anche di assistere i singoli produttori e le strutture associative nell’elaborazione di piani e progetti per lo sviluppo rurale. Di organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari e agroindustriali, rapportarsi agli Enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino fondiario, miglioramento ambientale, valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche. Insomma tutto quanto necessario per fornire supporto agli agricoltori in difficoltà.
Ma è anche in grado di gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio. Un ambito particolarmente delicato e importante per un territorio come quello isolano martoriato dal dissesto idrogeologico.
Ischia ha bisogno di esperti agronomi e le aule del comodo istituto situato proprio a Ischia sono quasi deserte, un controsenso tutto isolano figlio, probabilmente di un preconcetto che vuole l’istituto agrario non adeguato alle prospettive di carriera di genitori esigenti, che vedono il successo dei figli veicolato da un percorso di studi che abbia come traguardo la formazione di nuovi medici, avvocati o ingegneri. Ma forse, in un futuro neanche troppo lontano, professioni che non hanno goduto negli ultimi decenni dello stesso prestigio potrebbero divenire altrettanto prestiogiosi. Le figure professionali legate alla cura del mondo agricolo sono già molto richieste, manca solo quel giusto riconoscimento culturale che evidentementre a Ischia ancora latita, profondamente.
Antonello De Rosa