«Aiuto, stanno avvelenando Cartaromana»: la protesta dei residenti della zona
Ischia – “Da ben 2 giorni, Alle 5,30 del mattino, un odore acre da toglieva il fiato, una squadra di 3 persone munite di maschere antigas e tute protettive quasi come dei ladri, senza tener conto delle abitazioni, dell’hotel Parco Cartaromana, senza alcun rispetto per la salute dei bambini, dei malati, degli anziani, delle persone e dei turisti, ci sono venuti ad avvelenare con agenti chimici per distruggere l’erba, non si sono neppure presi la briga di avvisare qualche giorno prima di quanto si stavano apprestando a fare nella angusta stradina di Sant’Anna. Chi ha ordinato ciò? Qualcuno sa dare una risposta a quanto di illegale si è fatto danneggiando la salute pubblica. Ischia Ambiente ne sa qualche cosa? Il Comune?”. La rabbia degli abitanti di Cartaromana è sfociata sul web. E’ questo il lungo post corredato da fotografie che indicano chiaramente i prodotti utilizzati per il diserbo della stradina che porta agli scogli di Sant’Anna. Un’operazione da fare, senza dubbio, ma in un certo modo, avvertendo magari i residenti della zona, consentendo loro di non svegliarsi a causa della puzza acre del veleno. Glifosarflash un diserbante di cui è vietato l’uso, Mildex diluito versato in un barile che, in origine, doveva contenere altro. Manovra vietatissima, sia perchè può generare confusione sul vero prodotto contenuto, sia per l’eventuale mix delle due sostanze.Cipekillec un’insetticida inoltre molto pericoloso per gli umani oltre che per alcuni animali in particolare i gatti. Questo l’identikit delle sostanze utilizzate da uomini muniti di maschere antigas e tute protettive, mentre tutt’intorno Cartaromana si risvegliava colpita dal forte e terribile odore.“Li hanno irrorate a primavera anche lungo le strade, alle mie proteste hanno risposto che sono prodotti ammessi dalla legge, tra l’altro non hanno avvisato nessuno né messo dei cartelli,possiamo fare qualcosa?Icomuni più evoluti stanno proibendo l’uso di prodotti chimici nei loro territori!!”. A scriverlo è Lidia, prodotti ammessi dalla legge per utilizzare i quali però è necessario avere un patentino. “Bastava avvisare tutti gli abitanti del posto, dire che era in atto un operazione diserbo e che si dovevano mantenere chiuse le porte e le finestre dall’ora x all’ora y, di far entrare in casa anche gli animali domestici. Per un anno intero – scrive Maria che del post ne è l’autrice – la strada resta nel massimo dell’abbandono, nessuno si occupa mai di pulire nonostante le segnalazioni poi arriva luglio e la festa di Sant’Anna e allora mettono in atto l’ operazione di restauro, buttando fumonegli occhi, operando in fretta e in furia, facendo del male alle persone residenti, turisti, animali e alla natura stessa che viene inquinata da questa spazzatura”.Tra i commenti anche qualche dettaglio tecnico come quello fornito da Bruno che riconosce la materia e sottolinea che i prodotti utilizzati sono diserbanti e insetticidi che non possono essere usati così. Il glifosato (in una delle confezioni) è probabilmente cancerogeno e ne è stato vietato l’uso in agricoltura. Triste il commento di Antonio, “ci sono anche delle cantine ischitane che utilizzano questi prodotti tra i filari di vite invece di utilizzare la zappa, non so immaginare cosa ci sarà in quel vino”. Insomma, davvero un brutto affare, per il quale, in molti hanno chiesto spiegazioni al primo cittadino. La domanda sorge spontanea: era proprio necessario? Non poteva essere usato un altro tipo di prodotto? O almeno non potevano essere avvisati i residenti della zona che avrebbero potuto così chiudere le finestre e messo in salvo i propri animali domestici? E se domani un gatto ci resterà secco, di chi sarà la colpa?