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Al bando l’ipocrisia

La peggiore manifestazione di pensiero che un analista possa offrire è quella caratterizzata dall’ipocrisia. Messa al bando la quale, ribadisco che ho ritenuto e ritengo la gestione di Giosi Ferrandino negativa e dannosa per il Comune d’Ischia. Una cosa è il doveroso rispetto dovuto alla carica istituzionale, finché la ricopre, altro è salutare ipocritamente con rimpianto il Sindaco che se ne va, come qualcuno ha fatto, dopo averlo criticato negli anni. Detto questo, saluto e rispetterò il nuovo Sindaco Enzo Ferrandino che, a mio avviso, fino ad oggi ha rappresentato la perfetta continuità con Giosi. Se saprà conquistare una sua autonomia di pensiero e di azione, glielo riconoscerò. Quanto a Gianluca Trani, che è giovane, avrà tempo per rifarsi. Non gli rimprovero la coalizione eterogenea che ha messo in piedi, perché raccoglieva tutti coloro che erano stati scottati dallo strapotere e dal prepotere di Giosi. Certo, Gianluca avrebbe potuto fare la scelta di concorrere da solo, con un paio di liste. Avrebbe  raccattato probabilmente quasi gli stessi voti. Però avrebbe – in tal modo – favorito un rinsaldarsi dell’asse Ferrandino-De Siano.

Ora, se è vero che De Siano ha perso e Ferrandino ha vinto, è altresì vero che la mortificazione inflitta al Senatore, dovrebbe sancire la spaccatura definitiva tra i due personaggi. Che sull’isola si ritorni ad una sorta di bipolarismo, non è un fatto negativo. Considerando che mentre per le amministrative a livello nazionale si parla di restringimento dell’agone dal modulo tripolare a quello bipolare, a livello locale può avvenire l’esatto opposto: da una monopolio De Siano-Ferrandino, si divarica il modello in bipolare. E non è detto che il bipolarismo debba essere tra centro destra e centro sinistra. Ormai la politica è caratterizzata dal meticciamento ed è difficile stabilire chi sono i conservatori e chi i progressisti. A Gianluca rimprovero piuttosto un certo ritardo nel capire che Enzo sarebbe stato il suo rivale ( lo ha sottovalutato) e la contrapposizione tra leader non si è manifestata da subito, come invece doveva. Come gli rimprovero di aver minimalizzato la parte programmatica. Un aspetto in particolare ha caratterizzato queste elezioni: la mancanza di lealtà. Non solo il voltafaccia in extremis di Balestrieri e Marianna Boccanfuso, ma anche dello stesso neo Sindaco nei riguardi di De Siano. Rivendicare, ad alta voce, il rigetto di un cosiddetto ” Metodo Lacco” ( con evidenti e pesanti allusioni), come se Ischia fosse esempio virtuoso di trasparenza pubblica, è stato – nei riguardi di un ex alleato – ( all’epoca del caularone, non c’era il ” metodo Lacco”?) un atto inopportuno e forse anche un pò vile. Infine esprimo la mia personale solidarietà a Luciano Venia e Michele Riccio, candidati definiti ” morti che camminano”. A morire non ci pensano proprio, quanto al camminare, possono ben farlo a testa alta.

Franco Borgogna

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