Al “Mennella” un seminario per tracciare un focus sull’adolescenza
L’evento, organizzato insieme all’associazione A.I.Par.C. – sezione d’Ischia, ha coinvolto esperti che hanno parlato delle opportunità e delle problematiche legate all’adolescenza
Notoriamente l’adolescenza è uno dei periodi più importanti di una persona perché è in questa fase che avvengono i maggiori cambiamenti a livello fisico e psicologico. C’è una netta differenza con l’infanzia perché i ragazzi e le ragazze cominciano a definire il loro carattere, quello che poi li renderà unici. Non ci sono dubbi che l’adolescenza sia foriera di opportunità per i giovani che si aprono al mondo, ma tante sono anche le insidie e le problematiche.
Di questo e di tanto altro si è discusso in un interessante seminario tenutosi All’Istituto “Cristofaro Mennella” di Ischia dal titolo “L’adolescenza, un mondo da esplorare” che ha visto la presenza di ospiti importanti per lo spessore degli interventi e delle riflessioni fatte durante la mattinata. Presso l’auditorium erano presenti anche diverse classi di studenti che hanno partecipato all’evento. È stata Giuseppina Di Guida, Dirigente dell’Istituto Mennella ad aprire i lavori facendo una riflessione su quanto sia importante il periodo adolescenziale per una persona e su quanto la pandemia abbia penalizzato i più giovani: «Molto spesso noi adulti ci dimentichiamo di essere stati ragazzi e non teniamo in considerazione la svolta epocale che rappresenta l’adolescenza, definita come un ponte che collega l’infanzia all’età matura. L’istituto ‘Cristofaro Mennella’ ormai da tempo organizza progetti che mettono al centro dell’attenzione proprio gli studenti affinché possano trovare la loro strada in un mondo complesso come quello attuale. Il covid, poi, non ha fatto altro che acuire delle problematiche sociali già presenti e ha costretto i ragazzi a stare in casa con una inevitabile rarefazione degli scambi personali. È ora che i giovani vengano valorizzati per le loro straordinarie potenzialità e noi, in qualità di docenti e dirigenti, saremo al loro fianco». Ha preso poi la parola Caterina Mazzella, Presidente A.I.Par.C. – sezione d’Ischia che ha voluto testimoniare la vicinanza all’Istituto “Cristofaro Mennella” nella realizzazione di eventi che hanno come scopo la crescita umana e culturale dei più giovani.
Non è il primo evento che vede il sodalizio tra A.I.Par.C. (Associazione Italiana Parchi Culturali) e il ‘Mennella’ visto che alcuni mesi fa, come ricorderete, è stata realizzata la mostra cartografica “Approdi, Porti e Traffici nell’isola d’Ischia” del progetto RipartiAmo. L’obiettivo dell’associazione A.I.Par.C. è infatti quello di promuovere il territorio attraverso lo strumento dei Parchi, ovvero spazi metaforici di studio, ricerca, approfondimento e realizzazione di progetti. Molto toccante è stato il momento successivo in cui è intervenuta la scrittrice Angela Procaccini per parlare del suo ultimo libro dal titolo “Il silenzio degli adolescenti”. L’ultima fatica letteraria della Procaccini ha come filo conduttore il silenzio dei ragazzi, un silenzio causato dalle ansie e dalle paure che spesso sono presenti durante l’età adolescenziale. Il libro è stato scritto durante la pandemia e raccoglie una serie di racconti che danno voce ai sentimenti e alle parole non dette dei giovani d’oggi. Molte sono le incertezze che attanagliano gli adolescenti e Angela Procaccini ha voluto intercettare questi stati d’animo realizzando un volume dedicato ai ragazzi di cui la scrittrice tutti i giorni si circonda. L’autrice del libro si è detta felice di giornate come questa che servono a porre un faro sul tema dell’adolescenza e su come essa venga percepita dalla società: «Credo che la crescita sia un miracolo che accompagna i bambini verso l’adolescenza. Questa fase di passaggio non è però indolore, anzi molto spesso i ragazzi convivono con un profondo senso di dolore, spaesamento e di inquietudine. In questo libro ho voluto parlare dei giovani partendo dalle loro fragilità per arrivare a un racconto delle loro storie e dei loro sentimenti.
Per motivi professionali sono sempre stata vicina agli adolescenti ed è per questo che ho cercato di parlare con le loro parole e di pensare con i loro pensieri. Agli adulti dico di ascoltare i nostri ragazzi perché soffrono più di noi e spesso non sanno il perché vista la giovane età». La seconda parte del seminario ha avuto un taglio più scientifico vista la presenza di esperti in psicologia e psichiatria. Foriero di spunti di riflessione è stato l’intervento di Dario Bacchini, docente di Psicologia dello sviluppo e coordinatore del Corso “Mente, Genere e Linguaggio Dipartimento di Studi Umanistici” all’Università Federico II di Napoli. Il professore nella sua disamina ha parlato dei rischi e delle opportunità che incontrano i giovani: «Quella fase che accompagna i bambini verso l’età adulta, come si sa, viene definita adolescenza e viene fatta cominciare intorno ai 12 anni. Se abbiamo un’età di inizio più o meno precisa, non possiamo dire lo stesso per la fine di questo periodo. Una volta si diceva intorno ai 18 anni, mentre oggi l’età sembra essere più lunga e dilatata. Tuttavia ci sono degli studi scientifici che provano la straordinarietà dell’adolescenza che comporta non solo dei cambiamenti fisici, ma anche cerebrali. Attraverso alcuni studi si è visto che nel cervello degli adolescenti si mettono in moto più velocemente le parti che riguardano il piacere, le emozioni e le sensazioni. Al contrario si mettono in moto più lentamente le parti che riguardano l’autocontrollo. Per questi motivi l’adolescenza è sì una fase di opportunità e di crescita, ma anche di rischi che possono essere di vario tipo. Abbiamo, ad esempio, l’autolesionismo, il ritiro scolastico e sociale. Sono tante le variabili e un ruolo fondamentale per aiutare i ragazzi deve essere svolto dalle famiglie e dalla scuola che devono intervenire laddove si manifestano dei segnali precisi».
Il Dott. Enzo Sarnelli, psicologo e psicoterapeuta ha proseguito con un intervento dal titolo “Dall’Imprinting familiare al capolavoro del sé” in cui ha posto l’attenzione sul ruolo della famiglia d’origine nella crescita del bambino e dell’adolescente. Il comportamento dei genitori nei primi anni di vita dei bambini è fondamentale perché in quell’età il piccolo impara a vivere le prime emozioni. Se la crescita prosegue all’interno di un nucleo familiare unito allora il bambino non avrà grossi problemi ad affrontare l’adolescenza e diventare adulto, se invece si è di fronte a una famiglia disfunzionale il piccolo troverà davanti alla sua strada delle difficoltà che lo porteranno ad evolversi in più tempo e farà fatica ad attraversare le esperienze di vita. Il Dott. Sarnelli ha poi parlato del passaggio dalla coscienza familiare a quella individuale, un passaggio che si verifica quando l’adolescente, ormai cresciuto, deve salutare i genitori e affrontare il proprio percorso di vita. Questa separazione può avvenire solo se la famiglia d’origine lo permette. Oggi gli psicoterapeuti si sono accorti che molte famiglie tendono a possedere i figli, ostacolando così questo passaggio. I genitori, invece, dovrebbero riconoscere l’unicità e l’individualità degli adolescenti per renderli più forti. Il seminario è giunto alla fine con il Dott. Pasquale Arcamone, dirigente Salute Mentale Asl Napoli 2 Nord che ha posto all’attenzione della platea un aspetto assai interessante, ovvero far conoscere a tutti l’importanza della psicologia e della psichiatria. Spesso questi due termini vengono confusi e sarebbe utile insegnare proprio ai più giovani nelle scuole la differenza tra queste due realtà. Inoltre, anche gli adulti dovrebbero avere nel proprio bagaglio culturale termini legati alla salute mentale e al benessere psicologico. Non è più pensabile sottovalutare aspetti come questi che sono di fondamentale importanza se vogliamo imparare ad ascoltare e capire il prossimo. Agli interventi sono seguite domande e considerazioni che hanno arricchito la mattinata, contribuendo così ad ampliare gli orizzonti e a tenere alta l’attenzione su temi importanti come quelli legati al periodo dell’adolescenza.