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Al Palasport l’ultimo “abbraccio” ad Antonio De Simone

Sgomenti, addolorati, senza parole. Tutti. Quelli che hanno appreso la notizia nella tardissima serata di lunedì – anche attraverso la puntuale informazione del nostro portale on line – e chi invece ne è venuto a conoscenza ieri mattina, al risveglio. E per tanti isolani è stato risveglio amaro, tristissimo. Perché Antonio De Simone, indimenticato preside dell’Istituto Alberghiero Vincenzo Telese di Fondobosso, ne ha visti di studenti passare sotto la sua “gestio”. E tutti, anche a giudicare da quelli che sono i messaggi di cordoglio che come da prassi consolidata gremiscono soprattutto le bacheche dei social, conservavano un ricordo straordinario di lui. Dell’uomo prima, del dirigente scolastico poi, a conferma di quanto grande fosse l’apprezzamento che tutti nutrivano in lui. Un sentimento che accomuna chi ha condiviso anche l’esperienza politica di Antonio De Simone. Il quale, convintissimo comunista, fu consigliere comunale per tre volte e poi anche assessore all’epoca della sindacatura di Giovanni Sorrentino, nel 1992. Il suo percorso iniziò nel 1975 e lui, tanto per rendere l’idea, rappresentava in quel periodo uno dei baluardi a quello che era lo strapotere democristiano e di Enzo Mazzella in particolare. Ma anche nella sua veste istituzionale sapeva mantenere un contegno ed un decoro che andrebbe mostrato agli attuali protagonisti della vita politica, non sono isolana. Antonio De Simone, senza dubbio, avrebbe potuto impartire lezioni anche su quello.

Saranno in tanti a voler portare l’ultimo saluto a un galantuomo, a una persona per bene. Ecco perché il rito funebre si svolgerà questa mattina alle ore 12 presso il Palazzetto dello Sport “F. Taglialatela” di Fondobosso. Saranno, immaginiamo, centinaia gli studenti e gli ex studenti del vicino Alberghiero, il fatto che l’ultimo viaggio inizi proprio di fronte alla “sua” scuola sembra quasi una metafora di questa triste storia. Per il resto, le dinamiche che hanno portato al decesso di Antonio De Simone sono quelle che erano già emerse nell’immediatezza del recupero del corpo senza vita avvenuto sulla spiaggia di San Pietro. L’uomo, classe 1948, si era recato sull’arenile come faceva ogni sera, per concedersi la nuotata al tramonto. In molti ricordano De Simone anche come un uomo che praticava jogging ed attività sportiva con continuità. I tempi della sua permanenza in acqua erano cadenzati ed abitudinari e così quando i suoi familiari non lo hanno visto tornare a casa hanno subito lanciato l’allarme. Nello specchio d’acqua della spiaggia, sia da mare che da terra, si sono portati i militari della guardia costiera di Ischia – agli ordini del t.v. Alessio De Angelis – che gli agenti del commissariato di polizia, guidati dal vicequestore aggiunto Alberto Mannelli, con ben due volanti. Ma in zona giungevano anche alcuni congiunti del preside De Simone che non esitavano a gettarsi nelle acque buie con delle torce subacquee. E il corpo del povero Antonio veniva ritrovato non lontano dalla riva. Veniva condotto a riva dove nel frattempo erano giunti i sanitari del 118: inutile ogni tentativo di prestare soccorso, i medici hanno potuto soltanto constatare l’avvenuto decesso. Nessun dubbio, peraltro, sul fatto che lo stesso sia stato causato da un malore che ha ucciso il 68enne all’istante.

L’indagine veniva affidata alla guardia costiera che contattava immediatamente il sostituto procuratore di turno. Quest’ultimo, dopo gli adempimenti e gli esami di rito, ha disposto la liberazione della salma senza disporre l’esame autoptico, non essendoci alcun elemento che potesse lasciar supporre alla morte cagionata da cause diverse da quelle naturali. E così, stamane, ci sarà un’ultima occasione per stringersi a un uomo che ha saputo voler bene ed è stato amato e stimato. Da tutti, indistintamente. E quando si muore così, in fondo, è come se si rimanesse immortale. Buon viaggio, preside, e grazie di tutto.

IL PUNTO: IL MARE È UN’ESTATE MALEDETTA

Che quella che ci stiamo per mettere alle spalle (calendario alla mano, i battenti si chiudono proprio stasera alla mezzanotte, poi arriva la stagione autunnale) sia stata una stagione orribile, non c’è dubbio. E in coacervo di eventi tristi e drammatici, se vogliamo, il terremoto dello scorso 21 agosto può rappresentare la classica (e invero sgraditissima) “ciliegina sulla torta”. Specialmente il rapporto con il mare ha regalato tristi pagine di cronache in questa estate 2017.

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Agosto, ovviamente, è stato un mese nerissimo. Era l’11 agosto quando Alessia Piatti, appena 19 anni, giovane turista napoletana in vacanza sull’isola, si immerge nelle acque di Cava dell’Isola: quel giorno c’è un vento da paura ed il mare è agitato. La inghiotte davanti ai suoi amici, quando sarà ritrovata nelle acque antistanti la spiaggia di Citara a nulla serviranno i tentativi di rianimarla.  Nemmeno il tempo per l’isola di riprendersi dallo choc che tre giorni dopo, nella secca delle Formiche ubicata nelle acque tra Ischia e Vivara, perdono la vita Antonio Emanato, esperto sub di 44 anni, e Lara Scamardella, appena 13enne. Entrano in una grotta dalla quale, per motivi tuttora in fase di accertamento (è stata infatti aperta un’inchiesta della Procura della Repubblica) non riescono più a venir fuori. Lunedì sera, infine, la tragedia che ha visto Antonio De Simone strappato all’affetto dei suoi cari.

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Gaetano Ferrandino

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