Al via la stagione culturale dei Giardini Ravino
La mostra “Paràdeison”, curata dalla Dott.ssa Mariangela Catuogno, vuole essere un tributo all’intreccio tra arte e natura
I Giardini Ravino, come ogni anno, si fanno promotori di eventi dallo spiccato interesse culturale tra cui mostre, convegni, workshop e presentazioni di libri. Il 2025 si apre con varie novità che sembrano presagire un’annata dalle forti emozioni e alcune riconferme. I Giardini Ravino, un orto botanico rinomato per le sue piante succulente, sono il frutto della visione del capitano Giuseppe D’Ambra e della sua famiglia: le specie tropicali si sono radicate nel territorio di Forio, dando vita a un nuovo scenario paesaggistico. Il viaggio e il desiderio di portare un pezzo del mondo conosciuto nella propria terra hanno spinto il Capitano a raccogliere, nel corso degli anni, semi e talee delle più rare piante succulente, che, coltivate con cura, sono divenute il patrimonio del parco botanico, cosa che rende i Ravino uno dei più incantevoli giardini del Mediterraneo per specie arboree. La mostra “Paràdeison: i Giardini Ravino e l’arte di coltivare la Bellezza” è stata curata dalla Dott.ssa Mariangela Catuogno, Direttrice delle Attività Culturali e nasce con l’intento di narrare le meraviglie di questo giardino attraverso le personali interpretazioni di tre artisti: Salvatore Basile, che ha curato il restyling della biglietteria, esaltando lo spazio con elementi di design innovativi tesi ad esaltare la bellezza naturale; Marco Casciello, autore di scatti fotografici che immortalano le piante succulente come vere e proprie opere d’arte, evidenziando i dettagli, i contorni e le forme suggestive della flora tropicale; Giovan Giuseppe Lanfreschi, maestro orafo, che ha plasmato raffinati monili ispirandosi alle forme delle piante tropicali, intrecciando abilità artigianale e visione estetica. È dunque una mostra collettiva in cui i tre protagonisti hanno percorso autonomamente il proprio viaggio, restituendo con differenti tecniche – scultura, fotografia e metallurgia d’alta specializzazione – la loro visione del giardino, evocando così l’ideale del fondatore e la continua ricerca della Bellezza assoluta. Siamo stati al vernissage presso la saletta “Moby Dick” e abbiamo parlato con la Dott.ssa Mariangela Catuogno circa la curatela della mostra: «Ai Giardini Ravino comincia una nuova stagione di eventi all’insegna della cultura. L’anno scorso è stato incredibile e quest’anno lo sarà ancora di più perché sono previsti incontri dal grande spessore con ospiti isolani e non. Oggi siamo qui per inaugurare la mostra ‘Paràdeison: i Giardini Ravino e l’arte di coltivare la Bellezza’, un nome assai evocativo con il quale vogliamo sottolineare l’importanza del concetto di giardino nel corso della storia. Questo habitat naturale è sempre stato visto come un luogo di riflessione e di nutrimento del corpo e, soprattutto, dell’anima. Pensiamo, ad esempio, ai giardini pensili di Babilonia che, come si sa, erano tra le sette meraviglie del mondo classico. La mostra vuole essere anche una celebrazione degli stessi Giardini Ravino, fiore all’occhiello dell’isola d’Ischia. Qui, infatti, si trovano centinaia e centinaia di specie arboree provenienti da ogni parte del mondo». Per Luca D’Ambra si tratta di una mostra dal sapore unico e particolare: «Con questa esposizione vogliamo promuovere una serie di novità che riguardano il nostro orto botanico, in particolare la nuova biglietteria totalmente rivisitata da Salvatore Basile che ne ha curato il restyling. Colgo l’occasione anche per dire che è online un nuovo sito internet dei Giardini Ravino e che siamo sulle principali piattaforme social. La stagione degli eventi culturali è ormai iniziata e non poteva esserci una mostra migliore di questa per accogliere turisti, visitatori e appassionati». Marco Casciello, uno dei tre artisti protagonisti, si è detto entusiasta: «Per me è stata un’esperienza di silenzio e di osservazione delle forme della natura. Passeggiando per i viali dei Giardini Ravino ho avuto la possibilità di riflettere sulle bellezze attorno a noi e con la mia macchina fotografica ho cercato di catturare l’anima delle piante custodite in questo meraviglioso orto botanico. Attraverso una tecnica molto particolare, le piante fotografate quasi si staccano dallo sfondo e mostrano una tridimensionalità molto spiccata tanto da farle sembrare delle sculture. Ci tengo a dire che le fotografie sono state scattate su una carta fatta per il 90% da fibre di bambù e il resto da fibre di cotone». Molto entusiasmo anche per Giovan Giuseppe Lanfreschi, orafo di professione: «Le opere che espongo sono dei piccoli monili in bronzo raffiguranti le suggestive piante dei Giardini Ravino. Ad esempio, c’è una riproduzione che ricorda il cactus bucato, uno dei simboli di questo luogo. Sono tutte opere realizzate con materiali semplici, ma dal forte valore simbolico come la spazzole con pelo di capra, un mezzo di cui mi sono servito per stendere il colore. Ho realizzato più copie dei monili che oggi vedete al collo delle modelle perché – insieme alla direzione dei Ravino – abbiamo pensato di dare la possibilità ai visitatori di portare con se un gadget dopo la loro vacanza sull’isola». La mostra “Paràdeison” sarà visitabile fino a fine aprile rispettando gli orari di apertura dei Giardini Ravino.