LE OPINIONI

IL COMMENTO En attendant Godot

Siamo a 70 anni dalla pubblicazione dell’opera teatrale (scritta in francese dall’irlandese Samuel Beckett ) che fu più volte rappresentata ad Ischia (personalmente ne ricordo un’edizione allestita nel Salone delle Antiche terme Comunali di Ischia dal foriano Gennaro Zivelli). Per chi non conosce opera e autore, ricordo che parliamo di teatro dell’assurdo e, nello specifico, dell’assurda condizione di chi si trova in una situazione di eterna attesa di qualcosa che si spera debba arrivare ma, non facendo assolutamente nulla perché tale evento si verifichi, nulla accade. Ischia si trova esattamente in questo teatro dell’assurdo: aspettiamo una svolta etica, politica, turistico economica e sociale, ma in realtà non facciamo nulla di concreto perché arrivi Godot. Il nome Godot deriva da Go (avanti) e Dot (fermo), quindi Godot vuole significare il tentativo vano dell’uomo, la cui vita è un non senso, di favorire un cambiamento. I personaggi principali dell’opera sono Vladimir ed Estragon, due barboni che, anziché andare incontro all’atteso Godot, rimangono fermi e un messaggero viene, giorno dopo giorno, ad annunciare loro che Godot oggi non arriva, ma arriverà domani.

C’è, per Ischia, un domani che si realizza? Chi sono i personaggi principali del teatro dell’assurdo che parlano di cose senza senso e restano impalati sul posto? Chi sono a Ischia i Vladimir ed Estragon? E chi sono Pozzo (il padrone) e Lucky (il servo tenuto al guinzaglio)? Chi tra i sei Sindaci isolani rappresenta chi? Chi è il servo e chi il padrone? Fatto sta che, al pari dell’opera “Aspettando Godot” gli amministratori fanno finta di muoversi ma in realtà rimangono fermi. E chi è il Godot dell’isola? Giosi Ferrandino? L’eurodeputato che dice che arriverà una nuova alba, un nuovo PD e una nuova classe dirigente ma poi predilige personaggi alla Lucky (il servo) preferendo lui impersonare Pozzo (il padrone). E i sei Sindaci (faccio salva Irene Iacono, perché insediata da poco e perché ogni donna parte con svantaggio) non sono forse tutti Estragon e Vladimir? Mentre l’Italia, come tutta l’Europa e il mondo globalizzato, è attraversata da problemi cruciali (a parte la pandemia, l’energia, l’inflazione, le concessioni demaniali, l’edilizia, i bonus) i nostri amministratori si “parlano addosso”. Bene ha detto il Papa nel messaggio per la 56^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali sul tema Ascoltare con l’orecchio del cuore. Ha detto il Papa: “Più che l’ascolto si cerca il consenso, si è attenti all’audience”. Dopo che i Sindaci sono stati assolutamente fermi rispetto a programmi e idee per i fondi PNRR, se ne esce il Sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, con un messaggio onirico su FB, nel quale annuncia che siamo di fronte ad un grande risultato. Nientemeno verranno utilizzati i fondi PNRR (quanti? E perché mai per via indiretta, tramite Ancim, quando avremmo potuto accedervi, predisponendo per tempo idonei piani, direttamente?) per centri di eccellenza della sanità, della cultura, del mondo produttivo, dell’ambiente, della sicurezza delle spiagge. Sveglia! Prima di sognare centri di eccellenza nella sanità ischitana, si renda – molto più terra terra – il CUP un servizio decente, evitando che quotidianamente la gente faccia file interminabili dalle 7,30 del mattino, compilando in maniera autogestita un foglietto di prenotazioni per avere poi un numero col quale dopo due ore di attesa poter accedere agli uffici per una semplice prenotazione di visita o cambio medico o per l’esenzione ticket. Si consideri che tra le maggiori spese che gli ischitani stanno affrontando, oltre agli assurdi prezzi per la benzina e il rincaro dei prezzi dei generi alimentari, c’è proprio l’onerosa spesa per analisi di laboratorio e visite specialistiche pagate privatamente, perché non sempre si può aspettare che la Regione sblocchi i fondi alle strutture convenzionate.

Sveglia! Mentre nel resto d’Italia il PD, partito di Giosi, di alcuni Sindaci isolani, di parecchi amministratori e consiglieri ischitani si aprono le Agorà (circoli di dibattito politico) allargando la partecipazione, oltre che ai propri iscritti e simpatizzanti, anche a gruppi come Più Europa e Italia Viva, a Ischia non c’è una sola sede del PD, gli iscritti non vengono mai consultati, non viene prevista alcuna Agorà, prima di importanti elezioni amministrative nei Comuni di Ischia e Barano. E sto parlando di uno dei principali partiti italiani, ma potrei dire lo stesso per Forza Italia, Lega, FDI, M5S. Sveglia! Quale è la posizione dei Comuni ischitani sulla concessione dei beni demaniali? Chi sta lavorando ai PUAD (Piani di Utilizzazione Aree Demaniali)? Si aspettava la legge quadro nazionale? Bene, martedì il CDM si è pronunciato e ha approvato all’unanimità la riforma delle concessioni demaniali con un decreto cornice. Personalmente avevo anticipato su Il Golfo del 21 novembre e del 5 dicembre 2021, come sarebbe andata a finire, mentre le locali Associazioni balneari ostentavano sicurezza sulla proroga pluriennale. Scrissi chiaramente che il 2033 era un miraggio dei partiti populisti. Dissi anche che la preoccupazione doveva essere unicamente quella di ipotizzare bandi di gara che, in qualche modo, prevedessero premialità per la storia della conduzione delle spiagge dei concessionari attuali. E così è stato, e non poteva essere diversamente.

Per quanto riguarda invece l’inflazione, è problema internazionale, ma anche sul piano locale, in questo delicato momento, urge una sorveglianza sui prezzi dei prodotti di più largo consumo. Quali provvedimenti, quali strumenti le amministrazioni stanno ponendo in essere per evitare ingiustificate lievitazioni di prezzo, magari mascherate dal rincaro dei trasporti e dei prezzi all’origine? Ci sono cittadini che si stanno organizzando per sorvegliare i rincari (vedasi l’iniziativa su FB promossa da Luca Spignese). Ma al di là del volontariato, è lecito attendersi che i Comuni creino un Osservatorio Unico Isolano per comparare costantemente i nostri prezzi con quelli della terraferma. Dalla tazzina di caffè al pane, alla pasta fino alla benzina e tenere sotto controllo eventuali cartelli e accordi. Mentre l’Italia scopre oltre 4 miliardi di euro di truffa sui bonus dell’edilizia, chi – nella nostra isola – sorveglia che il rifacimento delle facciate rimanga tale e non nasconda il balcone in più, il portico in più; chi gira il territorio e si avvede, che in clima di euforia dell’edilizia, riprenda selvaggiamente una devastazione abusiva del territorio? Si ha la netta impressione che dovremo ancora aspettare Godot. C’è però una grande differenza fra la scena teatrale dell’opera di Beckett, estremamente spoglia (un misero albero sullo sfondo e una panchina) per significare l’insignificanza della vita, e Ischia invece che ha uno scenario completamente diverso, un paesaggio stupendo, una storia lusinghiera, un patrimonio termale, geologico, archeologico di livello internazionale, per cui qui la vita potrebbe avere senso (e che senso!) ma il problema è che i nostri Estragon e Vladimir preferiscono le parole alla conservazione e valorizzazione della Bellezza e dei valori di civiltà e al benessere economico diffuso.

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