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Al via il ponte del primo maggio tra sbarchi, controlli e qualche disagio

CASAMICCIOLA TERME. È cominciato ieri il ponte del primo maggio, che a ben guardare è il primo vero “ponte” festivo del calendario stagionale. La festa della Liberazione era infatti caduta di mercoledì, quindi in un giorno della settimana piuttosto “interlocutorio”, mentre la festa dei lavoratori di martedì prossimo è definibile senza esitazioni come “ponte”, visto che soltanto un giorno lavorativo verrebbe “saltato” da coloro che possono permettersi di programmare un weekend allungato.

Come una settimana fa, anche ieri i porti isolani sono stati presi d’assalto dai turisti che hanno scelto Ischia per trascorrere qualche giorno di vacanza. Solito superlavoro per gli uomini delle Forze dell’Ordine, chiamati a disciplinare le operazioni di sbarco e a effettuare controlli sulle persone  in arrivo. A Casamicciola, la vicinanza della zona portuale alla principale arteria stradale, la ex statale 270, ha provocato i consueti grattacapi nel garantire la scorrevolezza del traffico veicolare, ma nel complesso non si sono registrati particolari problemi. Predisposti anche alcuni posti di blocco nei punti di snodo più importanti della rete viaria isolana.

L’isola viene dal buon risultato, almeno a livello numerico, dello scorso 25 aprile, quando nell’arco di cinque giorni si sono registrate circa 42mila presenze, un numero in linea con l’anno precedente: taluni hanno erroneamente calcolato 10mila presenze in più, ma l’errore è presto spiegato col fatto che essi hanno preso in considerazione, per il 2017, le sole presenze sbarcate al porto d’Ischia, senza calcolare gli arrivi presso gli  scali di Casamicciola e Forio (lo scorso anno vennero forniti anche i dati per ciascun porto), confrontandolo col computo del 2018 il cui dato rappresenta invece il totale dei tre scali.

Tuttavia in questi giorni è stato ampio il dibattito, tra chi plaudiva al riscontro numerico, e chi invece stigmatizzava la tendenza a badare alla quantità, senza dunque troppo considerare la qualità del turismo che Ischia riesce ad attirare. Insomma, il solito dilemma che caratterizza ogni riflessione sull’offerta turistica isolana. E invero è ben noto che la quantità non è affatto sinonimo di qualità, in quanto il low cost incoraggia determinate fasce di visitatori che di fatto apportano poca ricchezza al territorio vista la bassa capacità di spesa che non alimenta le attività collaterali, in primis il commercio. In ogni caso, anche considerando che il mese di maggio non è tradizionalmente fra i più gettonati nella cronologia, il ponte iniziato ieri viene comunque considerato come una sorta di “termometro” in grado di dare qualche indicazione per il prosieguo della stagione, la prima dopo il sisma. Molti addetti ai lavori nei mesi scorsi hanno pronosticato come tutto sommato ridotte le conseguenze provocate dal ricordo del terremoto: i turisti stranieri avrebbero infatti “dimenticato” rapidamente il clamore mediatico dell’evento, mentre qualche strascico potrebbe invece registrarsi tra gli ospiti di provenienza campana, più coinvolti emotivamente nelle vicende che ad agosto colpirono l’isola.

Intanto, qualche antipatico disagio per i turisti sbarcati ieri sull’isola purtroppo c’è comunque stato. Ieri mattina a Ischia centinaia di turisti erano fermi allo stazionamento dell’Eav, in attesa della partenza di qualche autobus, di cui tuttavia non si scorgeva nemmeno l’ombra (è il caso di dirlo). Decisamente un cattivo modo di dare il benvenuto ai nostri ospiti, oltre che un brutto segnale per l’immediato futuro, se non si riesce a garantire un minimo di regolarità al trasporto su gomma in un periodo tutto sommato ancora lontano dal cuore della stagione. Non è sicuramente questo il “caldo” benvenuto che i turisti si attendono.

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