CULTURA & SOCIETA'

Alain Delon con “Plein Soleil” fece conoscere Ischia in tutto il mondo

Nei giorni scorsi il grande attore francese Alain Delon ha compiuto 87 anni. Vive in ottima forma nella Tenuta svizzera di Chene-Bougeries. Nel 1960 girò a Ischia il film “Delitto in pieno sole”. Nell’Isola Verde conobbe il regista Luchino Visconti che lo ingaggiò nel celeberrimo “Rocco e i suoi Fratelli”. gli anni favolosi della filmografia ischitana

Ha compiuto 87 anni lo scorso 8 novembre uno dei più grandi attori del mondo; bravura e bellezza incomparabili, immortalate in decine di film passati alla storia della cinematografia di tutti i tempi. Parliamo naturalmente di Alain Delon, il mostro sacro del Cinema Francese, ritiratosi da alcuni anni nella Tenuta svizzera di Chene-Bougeries, alla periferia di Ginevra, dove ha festeggiato con la famiglia al completo e pochi amici intimi gli anni irripetibili della sua folgorante carriera nel Cinema e nel Teatro del Novecento.

QUELLA VOGLIA IRREFRENABILE DI “ESSERCI SEMPRE”

La tappa degli anniversari è sempre molto importante nella vita di chiunque, ma in particolare per uno spirito indomabile, attaccatissimo all’esistenza umana e, ad onta dello scorrere incessante degli anni, sempre presente a sè stesso, con forza d’animo eccezionale e desiderio di “esserci sempre” in una società profondamente cambiata con l’inizio del terzo millennio e impietosa verso tutto ciò che è stato il secolo della guerra, della ricostruzione, della rinascita e della diffusione del benessere planetario. In ogni caso Alain Delon è stato un Campione nel suo ruolo di attore protagonista, produttore e regista, ed a giusto titolo è giunto trionfatore, nella sua Capitale, Parigi, dopo aver attraversato, non soltanto metaforicamente, i Champs-Elysèes e abbracciato l’Arco di Trionfo che racconta le Res Gestae della Dolce Francia! Lui, da grandissimo divo del Cinema mondiale, esclamerà a voce alta: ”Sono stato fra i più grandi e celebri attori di tutti i tempi, come lo è stato Maradona nel mondo del calcio, Caruso nel bel canto, Caravaggio nella pittura e Caio Giulio Cesare sugli invitti campi di battagliadella Roma Antica! In linea con le sue ambizioni, con i suoi successi, con i suoi grandi amori, rivendicherà la unicità e la grandezza del suo “mestiere”, incurante delle invidie, delle gelosie e degli attacchi dei movimenti femministi, che a tutti i costi tentano di demolire ciò che è stato faticosamente costruito dal cosiddetto “sesso forte” nel corso degli anni turbinosi del dopoguerra.

ALAIN DELON E IL SUO LEGAME CON ISCHIA

Perché un ricordo di Alain Delon, sia pure in occasione di un anniversario così importante? Tutto nasce da tre motivi ben precisi: Rinverdire la presenza dell’attore nella nostra Isola in almeno tre occasioni “storiche”; riandare con il pensiero agli anni spensierati della nostra giovinezza, quando frequentavamo con assiduità quasi maniacale il Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore e per me -più fortunato degli altri- ravvivare il “mito” di un mio parente, Gian Paolo Barbieri, che fu amico di Alain e frequentò per qualche tempo la casa romana che affittarono insieme negli anni Sessanta, condividendo le attese di una “scrittura” cinematografica o un servizio fotografico importante, in un periodo non molto generoso, ma sicuramente promettente per due personalità dai comuni destini straordinari. Questo ricordo è anche un pretesto per rivisitare i luoghi d’infanzia a me cari, e rinnovellare momenti di gioia, quando nel buio ovattato del Cinema Italia di Casamicciola, seguivamo le imprese di Morgan il pirata, le Avventure di Robinson Crusoe i duelli di D’Artagnan e i tre Moschettieri, la storia delicata e poetica della principessa Sissi, i truculenti regolamenti di conti nella mala di Frank Costello e le interminabili guerre di Frontiera fra i pellerossa di Toro Seduto e i “visi pallidi” del Texas. Sono i film che hanno accompagnato la nostra adolescenza, che videro nascere le prime infatuazioni, che fecero sognare a occhi aperti intere generazioni, che ispirarono sentimenti di imitazione della bellezza, della lealtà, del coraggio, della generosità sul filo delle storie raccontate dal Cinema di quegli anni favolosi.

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IL FILM GIRATO SULL’ISOLA E L’INCONTRO CON VISCONTI

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Ma torniamo ad Alain Delon e al film girato a Ischia, che favorì l’incontro con Visconti e propiziò il periodo d’oro dell’attore francese in terra italiana. Nella primavera del 1960 il periodico “Il Giornale d’Ischia” annunciava la lavorazione di un film francese sulla nostra isola; avvenimento molto importante perché considerato un potente veicolo pubblicitario per il Turismo locale. Per la precisione occorre ricordare che tre anni prima, un’altra troupe francese era sbarcata a Ischia per girare “Scampolo” (Sissi a Ischia) incentrato sulla figura di una giovanissima guida turistica (Romy Schneider) coinvolta in una serie di avvenimenti a dir poco sconcertanti ! La produzione d’oltralpe, soddisfatta per il discreto successo del film, spronò il regista Renè Clèment a scegliere Ischia per il film “Plein Soleil” (Delitto in pieno sole) con tre giovanissimi protagonisti: Alain Delon, Marie Laforet e Maurice Ronet.

DELITTO IN PIENO SOLE” E QUELLA FOTO STORICA

La sceneggiatura era ispirata al romanzo della scrittrice americana Patricia Highsmith, “Il talento di mister Ripley”, edito nel 1955. La troupe prese alloggio al grand’Hotel Regina Isabella, a Lacco Ameno, dove qualche paparazzo nostrano con un buon fiuto investigativo, immortalò subito Alain Delon all’ingresso dell’albergo in una storica foto in bianco e nero che un giovanissimo Guerino Cigliano (all’epoca aiuto portiere) ha pubblicato in diverse occasioni. Il regista setacciò l’isola in lungo e in largo e scelse per gli esterni tre località: il villaggio di pescatori di Sant’Angelo, l’antico centro storico di Ischia Ponte con lo sfondo del Castello Aragonese e il litorale di Lacco Ameno, dalla parte di Monte Vico. Agli inizi degli anni Sessanta Ischia era veramente incantevole e scarsamente abitata. I borghi vicini al mare conservavano i caratteristici caseggiati moreschi schiaffeggiati dalla risacca e le strade erano lastricate con basoli di selce coperti di un leggero strato di salsedine. Gli alberghi, poi, li potevi contare sulle dita di una mano; idem per le rare automobili e i bianchi piroscafi della Span che facevano la spola con la terraferma. Non per nulla registi e sceneggiatori avevano ambientato fin dagli anni Quaranta numerosi film nell’Isola Verde, avendo scoperto in questo estremo lembo della bella Partenope un paesaggio incontaminato, ricoperto da una lussureggiante vegetazione e cosparso di spiagge deserte e selvagge. Un mare trasparente, con le sfumature cangianti dello smeraldo e dell’ametista, lambivano le scogliere e accarezzavano le fiancate dei gozzi da pesca, impegnati nell’esplorare i fondali ricchi di pesci. Altro che “Paradiso Terrestre”; Ischia offriva l’ambientazione giusta per i film di “evasione estiva”, ma anche la cornice adatta per i polizieschi, i film d’avventura, per i noir, e perfino per i comici, appannaggio dell’immortale genio di Totò, Nino Taranto, Alberto Sordi e i grandi Eduardo, Titina e Peppino De Filippo.

AMORE E PASSIONE TRA DELON E LA LAFORET

Il regista René Clément si mise di buona lena per condurre in porto la sua fatica nel più breve tempo possibile, ma aveva fatto i conti senza l’oste, ovvero con un duo Delon-Laforet in tutt’altre faccende…affaccendate! La giovanissima partner di Alain, aveva una bella personcina tale da far subito girare la testa all’esuberante compatriota transalpino. Dopo una decina di giorni di riprese sotto un feroce solleone di luglio, i fuochi d’artificio non tardarono ad esplodere in tutta la loro passionalità. Intuì qualcosa il regista, che sul set incominciava a notare una prestazione fiacca, per non dire miserevole di Alain, ridotto a mal partito dalle serate (o nottate?) trascorse con la focosa compagna di lavoro. Quando fu chiaro che le scene, ripetute diverse volte per lo scarso rendimento di Alain, andavano attribuite alle sue performance, il regista tuonò come un temporale… d’estate e minacciò di licenziare la Laforet, autrice di tanto sfacelo. Come dio volle, il film andò egregiamente in porto e il successo largamente assicurato, facendo conoscere Alain Delon anche nei Paesi d’oltreoceano.

L’INCONTRO CON LUCHINO VISCONTI ALLA COLOMBAIA

Un breve riferimento a questo punto va fatto al fortunato incontro di Alain Delon con il regista Luchino Visconti nella favolosa villa “La Colombaia”, a Forio, dove si riuniva un’allegra brigata nei momenti di relax. Per Luchino fu un colpo di fulmine folgorante: il giovanotto fu ingaggiato all’istante, come d’altra parte era già avvenuto per Renato Salvatori e Maurizio Arena. Visconti aveva deciso di affidare il personaggio di Rocco, il fratello buono e generoso della Famiglia Parondi, proprio ad Alain, con buone credenziali di attore assai promettente. Quell’autunno a Ischia fu davvero memorabile per la comitiva allargata di Luchino, di cui facevano parte anche amici Ischitani come Tonino e Paolo Baiocco, Iolanda D’Ambra, Peppino Patroni Griffi oltre a Rosario e Maria Kussner, Renato Salvatori, Helmut Berger ed altri intimi ammessi a frequentare l’alcova prediletta del regista ricavata nella Colombaia. A sera, invariabilmente, ci si dava appuntamento alla “Lampara” di Tonino Baiocco, al Monkey Bar e alla Trattoria “Nannina a mare”, dove si gustavano enormi piatti di spaghetti ai frutti di mare e pesci freschissimi appositamente pescati per Luchino Visconti.

L’ANEDDOTO: LA CENA E QUEL RITARDO DI ALAIN

Naturalmente l’amabile anfitrione era il grande regista, con blasone di Conte, già abbastanza ricco da permettersi dispendiose cene ed eleganti Feste alla Colombaia. Visconti era un signorone coi fiocchi, gentile, garbato, ironico e di grande generosità, ma quella sera il regista non aveva la luna buona; gironzolava per il locale, nervosissimo, senza prestare attenzione ai commensali e sbirciando continuamente l’orologio dando a intendere che era in attesa di qualche ritardatario di riguardo. Finalmente dopo un’ora dei quella “tarantella” che aveva messo in apprensione i presenti, eccoti entrare nel ristorante… Alain Delon, glorioso e disinvolto- senza tradire il benchè minimo imbarazzo per il ritardo accumulato. Pantaloni di cotone e un bel pullover gettato distrattamente sulle spalle, l’attore si mostrava nel pieno fulgore della giovinezza: alto, slanciato, con i capelli fluenti e gli occhi “nordici” che qualcuno definì “di ghiaccio”. Alain non mostrò alcuna esitazione, ma con quella spavalderia da superman – che non andava in nessun caso messa in discussione- si avvicinò al Maestro e lo salutò calorosamente come se nulla fosse accaduto. Il regista smise immediatamente di trepidare; il suo viso si illuminò di una luce abbagliante che sfociò in una gioia incontenibile. La passione che si tramutava in teatralità, per nulla avvertita da Alain, che anzi mostrava un fastidio nel prendere posto a tavola fra invitati tanto… eterogenei. Inutile dire che quella presenza – del tutto platonica – rappresentava un nervo scoperto di Luchino Visconti, che non dissimulava, nemmeno in pubblica assemblea, la passione travolgente di un omosessuale anche per una meta irraggiungibile quale fu sempre considerata la figura di Alain Delon.

UN ATTORE SCHIVO E QUELLO SCATTO AL REGINA ISABELLA

Una circostanza “curiosa” va senz’altro annotata. Nel vasto carteggio esistente su quegli anni favolosi e nell’oceanico repertorio fotografico saccheggiato da giornalisti, scrittori pubblicitari e semplici curiosi, le immagini quasi tutte in bianco e nero e le notizie di carattere mondano di Alain Delon a Ischia sono rarissime, quasi inesistenti, segno che l’attore era schivo, molto riservato, addirittura scontroso, ma con una grande carica di erotismo che dedicava alla sua partner nelle lunghe e afose serate ischitane. Mettere insieme gli scarsi tasselli ritrovati a Sant’Angelo, a Lacco Ameno e a Ischia nel periodo di “Delitto in pieno sole” non si è rivelata impresa facile. L’unico “gioiello” è rappresentato dalla foto di cui abbiamo già fatto cenno, di Delon all’ingresso del Regina Isabella. Per il resto ci sono le foto di scena del film, le sequenze girate in Technicolor e le suggestive locandine di un’epoca irripetibile della storia cinematografica dell’isola d’Ischia.

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Marianna Matacena

Bellissimo Racconto di Vita, intriso di una Nostalgia per Tutto ciò che Non ritorna…La Bellezza di Ricordi che nessuno può portarmi via.

Margherita Elisa Rulli Bottino

Grazie di cuore per questo magnifico racconto di anni favolosi in luoghi incantevoli… Mi è parso di sognare!
Ah, Delon! Eterno ragazzo dalla bellezza unica, perfetta, magnetica e dal fascino irresistibile e intramontabile, e dallo straordinario talento di vero grande attore. I tuoi film hanno accompagnato
gli anni più belli della mia vita.
I

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