Alessandro Iacono, la storia di un “Cultore di Api”
Ritratto di un giovane 25enne che non ama definirsi imprenditore anche se in effetti ha costruito un’attività vera e propria. L’incontro in una zona fuori dal tempo e dallo spazio per un’esperienza tutta da vivere… e raccontare
DI ARIANNA ORLANDO
Alessandro Iacono, 25 anni, non ama definirsi imprenditore ma effettivamente quella che lui ha costruito è un’attività vera e propria. In un tempo in cui ogni cosa verte al consumismo e rincorre velocità supersoniche, lui è-come io lo definisco-“un cultore di api” e vive in un “super-spazio”, quasi irreale, estratto dalla quotidiana visione degli edifici in serie, delle rotule aggrovigliate di fili telefonici e dove il rumore delle macchine è un’ eco assente.
Quando sono arrivata in questo super-spazio, ho visto una distesa morbida di prato che Alessandro mi ha detto di proteggere come la cosa più preziosa al mondo. Ho visto papaveri rossi e fiori di tarassaco dondolarsi sotto le nostre voci. Ho visto arnie di colori smunti che ardevano nel fuoco luminoso di un bel sole. So che cosa succede quando la luce solare si infrange nel cuore di una grandissima ginestra. So che rumore fa un’ape quando ti ronza a due millimetri dal naso e cosa succede se ti agiti, la scacci con le mani e hai paura. Sono andata nel “super-luogo”di Alessandro di sera, ci sono arrivata per mezzo di una stradina che sembrava risucchiarmi nel nulla, sentivo i rumori allontanarsi da me, l’artificialitá del contemporaneo sciogliersi e disgregarsi in una poltiglia uniforme alle mie spalle. Non ho intervistato Alessandro per parlare delle qualità sicuramente straordinarie del suo miele e non mi sto perdendo in questa retorica perché mi piace scrivere, se ciò sta accadendo è perché voglio comunicare un messaggio molto chiaro, di cui questo giovanissimo è esempio: è possibile costruire un’attività che congiunga la sacrosanta esigenza di indipendenza economica al sacrosanto diritto e dovere di preservare la natura. Oro d’Ischia è un’azienda dai principi naturali che salvaguarda l’ecosistema a partire dalla scelta del legno delle arnie e delle pitture per dipingerlo all’adozione degli ulivi senza-casa che ora hanno messo le radici nella sua terra. È un’azienda gentile, il cui cuore è il cuore di un giovanissimo che ha compreso il valore del lavoro di queste creaturine impollinatrici, le api, che forse sono fate perche fanno la magia del miele e la magia del mondo, perché con le loro ali reggono il mondo!
Ho chiesto pure ad Alessandro quale fosse l’origine del suo concept, perché avesse dedicato tanto spazio a un’attività del genere che, per tanti versi, è una realtà nuova nella nostra isola e lui mi ha risposto dicendomi che la sua è una vocazione vera e propria, che proteggere il mondo è un fatto di ovvia necessità anche perché: in quale altro posto ci sarebbe possibile vivere?
Alessandro di Oro d’Ischia parla la lingua delle api, intrattiene con loro una sorta di comunicazione interna e segreta, cui i visitatori del suo luogo si accostano senza riuscire a comprendere davvero le dinamiche con cui questa si districa ed è involontario provare una sorta di ammirazione nei confronti di questo modo di parlare una lingua incomunicabile, di questo ponte segreto tra essere umano ed essere ape, questo legame inspiegabile tra ciò che vuole essere naturale e ciò che è natura. I due mondi- antropomondo e il vecchio e intatto mondo- si fondono come fossero stati da sempre solo due cerchi in cerca di una congiunzione e allora appare superfluo dire” proviamo a fare così ritroviamo quella connessione segreta, troviamo anche noi il linguaggio incomunicabile tra gli umani e decifrabile all’ecosistema che ci regge e ci protegge”, ma ecco, è superfluo perché è un dato di fatto che sia così e che debba essere così.