CRONACA

Caso clochard, l’Ambito: «Intervengano Sert e Salute mentale»

L’Ufficio di Piano accoglie l’ipotesi di ricovero in una comunità protetta e di somministrare cure al senzatetto che si aggira a Piazza Marina

Sembra muoversi il meccanismo inter-istituzionale nella vicenda di “Giovanni”, il clochard di origine polacca che da svariati mesi si aggira a Piazza Marina nei pressi degli uffici municipali dell’ex Capricho. I ripetuti appelli e l’intervento del sindaco, che hanno fatto seguito ai continui tentativi della Caritas diocesana di togliere dalla strada l’uomo, si scontravano con la sua volontà di ritornare a vagare senza fissa dimora. Non solo: sembrava che le istituzioni fossero impotenti anche ad agire dal punto di vista sanitario, visto che gli psichiatri escludevano la possibilità di un trattamento sanitario obbligatorio, in quanto gli atti commessi dall’uomo, compresi quelli di orinare e defecare davanti a tutti all’ingresso del Municipio, erano provocati dalla sua pesantissima dipendenza dall’alcol. Adesso però l’ufficio di Piano dell’Ambito Sociale ha stabilito che è necessario intervenire anche dal punto di vista sanitario. L’ufficio ha preso visione della relazione del direttore della Caritas Don Gioacchino Castaldi, relazione che illustrammo qualche giorno fa su queste colonne.

Nel documento Don Gioacchino spiegava i numerosi e reiterati tentativi per avvicinare e convincere Giovanni a farsi aiutare. Adesso l’ufficio di Piano, coordinato dal dottor Raffaele Montuori, ha diramato una nota ai responsabili del Centro di Salute Mentale e del Sert, oltre che ai Carabinieri e alla Polizia, in cui viene dichiarato che il senzatetto, affetto da dipendenza da alcol ha rifiutato di essere accolto presso il Centro di Prima Accoglienza di Forio e qualsiasi ulteriore sostegno, allontanandosi e facendo perdere le sue tracce. «A oggi – si legge nel documento – risulta vagare per il territorio dell’isola d’Ischia e irreperibile». L’ufficio di Piano quindi conclude: «Le condizioni dell’uomo richiedono l’attivazione urgente dei Servizi sanitari (Sert e Salute Mentale) per eventuale ricovero in comunità protetta e cure del caso». In sostanza, l’ufficio accoglie le istanze che lo stesso sindaco Castagna aveva avanzato venerdì scorso, ma gli addetti del 118 e gli stessi psichiatri del Centro avevano negato l’eventualità di trattamenti sanitari obbligatori.

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