All’Alberghiero il progetto “Terra Mare Sole e Fantasia”

L’obiettivo è quello di valorizzare le nuove generazioni dell’isola che hanno modo di esprimere liberamente passioni e interessi

DI ARIANNA ORLANDO

Se l’immagine degli studenti è il riflesso della scuola dove preside, docenti e personale A.T.A collaborano, allora l’IPS Telese è una bellissima scuola. Il progetto Terra Mare Sole e Fantasia, a cura delle classi 1C, 1F, 2C, 1A e 1B com, 1G, 2A, 2A com e 2G, 1B, 1A, 2B, 2F, 2B com, aveva l’obiettivo di <<valorizzare le bellezze dell’isola attraverso le nuove generazioni che “qui” hanno modo di esprimere liberamente le loro passioni e i loro interessi>>, ma ha avuto come realtà la manifestazione concreta della bellezza della scuola e non soltanto del nostro territorio.

“Qui” è di fatto una scuola, la cui sala G.P.II è stata allestita per accogliere genitori e stampa al fine di “mostrare loro”, nelle parole del preside Mario Sironi, “cosa questi ragazzi sono capaci di fare”. Entrando nella sala, si è respirata un’aria irrequieta carica di entusiasmo giovanile e orgoglio: i ragazzi erano perfettamente abbigliati nelle loro divise, ordinatissimi e lucenti di una professionalità appena nata e abbozzata ma già carica di futuro. I loro volti erano visibilmente emozionati ma mai è sembrato che fossero impreparati o in procinto di sottrarsi al ruolo che la giornata aveva preparato per loro. Gli studenti del settore accoglienza ed enogastronomia erano, sebbene giovanissimi, così perfetti e naturali nelle loro movenze da professionisti che suscitavano lo stesso stupore e la stessa meraviglia che prova lo spettatore di fronte al giocoliere colto a destreggiarsi in un’abile mossa. L’atmosfera era tutta commossa da un fluttuare di gentilezza e attenzione, gli studenti non erano più solo studenti ma meccanici alle prese con il sistema dell’accoglienza che è-per definizione-un delicatissimo ecosistema.

Gli studenti del grafico hanno dato dimostrazione della loro competenza nella capacità di modificare e plasmare, con tecniche professionali, gli scatti del nostro panorama quotidiano: il castello, la spiaggia, il verde iconici della nostra identità isolana. Hanno creato così cartoline in cui noi isolani ci riconosciamo e in cui i turisti possono ricordarci nell’identitá che questo popolo di professionisti ancora studenti ci ha adattato: gentili, accoglienti, cordiali, competenti. Le descrizioni sono state curate in moltissimi dettagli: gli studenti hanno indagato la questione dell’acqua sotto il profilo generale della salute, dell’ecologia e dello sviluppo e in quello particolare del NOSTRO turismo, della nostra qualità (si è parlato di acque termali molto approfonditamente), delle nostre prospettive e nessun aspetto è stato trascurato, né quello mitologico né quello sportivo.

Alcuni studenti hanno dedicato all’acqua alcune poesie personali, altri hanno contribuito alla riuscita dell’evento dalle cucine, creando deliziosissime cose dal sapore isolano. È stato apprezzatissimo il buffet e armoniosissimo il cocktail “Telese”, a base di acqua di Nitrodi, succo di arancia, limone e mirtillo. Il progetto aveva dei pronostici magnifici, chè già parlare di riqualificazione del territorio attraverso le bocche dei giovanissimi-usate come microfoni- è un atto di notevole interesse, ma vedere gli studenti destreggiarsi tanto abilmente e tanto orgogliosamente dare prova di quanto il duro lavoro che fanno ogni giorno qualifichi e ripaghi, è stata se possibile una soddisfazione ancora più grande.

Non si parla abbastanza del Telese su un’isola che per antonomasia si destina al turismo, non si parla abbastanza bene del Telese e dei suoi studenti di cui spesso si dice male dimenticando che il successo di una scuola si determina in base a tantissimi fattori: desiderio di partecipazione, studio, competenza, impegno, cooperazione studenti-professori, collaborazione studente-studente, inclusivitá ed entusiasmo. E gli assi della cooperazione studente-professori e quello della collaborazione studente-studente sono sembrati perfettamente perpendicolari e inclinati quanto basta per permettere a tutti di girare orbitando intorno alla struttura in via Fondo Bosso. Nessuno studente è apparso triste o scontento, nessuno è parso escluso nè dagli insegnanti né dai compagni.

Tutti hanno lavorato insieme per la riuscita dell’evento, ciascuno sfidando se stesso e dando prova del suo impegno. Nessuno è stato in disparte, nessuno è stato messo in primo piano a sfavore di altri, nessuno è sembrato una comparsa sullo sfondo. “Io dico sempre che chi può faccia il meglio che può”, dice il preside Sironi, e noi crediamo invece che chi può faccia il meglio anche per tutti gli altri e questi ragazzi sono stati il “meglio”: meglio dei pregiudizi intorno alla loro scuola e alla professione alberghiera, e meglio della squalifica di chi crede che per fare ogni giorno bene il proprio lavoro in albergo serva meno pazienza e meno impegno di quanto ne serva in ufficio.

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