CRONACAPRIMO PIANO

Allarme costoni a Forio, la LAAI “striglia” il Comune

La richiesta di una ordinanza contingibile e urgente chiesta dall’associazione ambientalista oggetto di una risposta dal municipio di via Genovino. Ma la controreplica evidenzia come la stessa non venga ritenuta esaustiva

Una vicenda che trova la sua genesi nello scorso settembre, quando l’associazione per prima lanciò l’allarme su una situazione che rischiava di diventare oltremodo pericolosa. Poco più di un mese fa la LAAI (Lega Animali e Ambiente delle Isole del Golfo) aveva protocollato una nota indirizzata al Comune di Forio nella quale chiedeva “di voler adottare una ordinanza contingibile e urgente a tutela della pubblica e privata incolumità, volta alla rimozione della struttura pericolante sita sul lungomare di Forio di via Mazzella, della quale si allegano foto. Oltre all’orrore paesaggistico che raffigura questa (sembrerebbe) baracca, si segnala un tratto di costa sottostante al marciapiedi vuoto e senza sostegni al di sotto di essi. In proposito si preavverte che in caso di crollo delle edificazioni pericolanti con conseguenze per le persone fisiche, potrà configurarsi il reato di omicidio colposo o, nella migliore delle ipotesi, di lesioni gravi o gravissime. Si prega di voler dare seguito a quanto richiesto, avvertendosi sin d’ora che si agirá nelle sedi legali competenti in caso di inottemperanza”.

Una nota dai contenuti durissimi e oltremodo allarmanti, dalla quale poi hanno risposto dal palazzo municipale di via Genovino con una nota di risposta firmata dal responsabile Settore Ambiente Luca De Girolamo che fa capire ai suoi interlocutori come dal Comune di Forio si sia attenti e vigili su quanto succede. Scrive il responsabile di settore: “In riscontro alla segnalazione in oggetto si rappresenta a Codesta spettabile Associazione che lo scrivente ha provveduto a richiedere al professionista incaricato delle indagini geologiche e delle prove specialistiche relative al progetto di ‘messa in sicurezza del tratto a rischio idrogeologico del tratto di costa compreso tra il promontorio del soccorso e località Citara’, di voler relazionare con la massima urgenza circa gli esiti delle indagini effettuate e, conseguentemente, di esprimere una valutazione circa la necessità di emettere provvedimenti interdittivi della zona de quo ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità; il suddetto professionista, con relazione trasmessa a mezzo pec in data 21/10/2021, concludeva testualmente che ‘atteso l’andamento morfologico del ciglio della falesia che, in corrispondenza del parcheggio antistante l’hotel Albatros, è posto a pochi metri dal limite nord dello stesso parcheggio, si ritiene assai opportuno interdire la zona per uno sviluppo non inferiore a 10-15 m…’”. Luca De Girolamo poi aggiunge e conclude: “In considerazione di quanto sopra esposto si è quindi richiesto al Comandante della Polizia Locale di provvedere con la massima urgenza allo spostamento/rimozione delle autovetture presenti in sito ed alla interdizione pedonale e veicolare, con idonea transennatura, della porzione di parcheggio de quo per uno sviluppo pari a 15 m misurati a partire dal ciglio nord del muretto di recinzione ivi presente, delimitazione effettuata in data odierna. Tanto si doveva”.

Dall’associazione è giunta una controreplica, sempre per iscritto, che lascia intendere come la risposta ottenuta non abbia lasciato particolarmente soddisfatti. Scrive infatti tra l’altro la LAAI: “Pur dando atto della manifestata volontà di adottare un provvedimento inibitorio, riteniamo assolutamente necessario e non altrimenti dilazionabile l’accertamento della proprietà delle aree sulle quali insistono i costoni e gli immobili pericolanti: ciò ovviamente al fine di determinare l’adozione, doverosa – da parte del comune o meglio del Sindaco quale Ufficiale di Governo – di idonei provvedimenti contingibili ed urgenti finalizzati ad ordinare a coloro i quali vantano diritti dominicali sui beni e sui costoni stessi tutti gli interventi (riparatori, demolitori, ripristinatori, ecc.) occorrenti alla immediata eliminazione del pericolo). Resta inteso che, in caso di inottemperanza da parte del proprietario (o dei proprietari), codesta amministrazione dovrà procedere alla esecuzione di ufficio dei predetti interventi, in quanto urgentissimi, a proprie spese e in danno, salva ogni conseguenziale azione di rivalsa… La zona di Cava dell’Isola è – come è noto – classificata dal piano per l’assetto idrogeologico come zona ad alto rischio di frana e dal piano territoriale paesistico come zona di protezione integrale dato che i costoni che delimitano la spiaggia sono soggetti a fenomeni di erosione che devono essere mitigati anche attraverso la eliminazione delle opere che su di esse insistono, previa adozione delle necessarie ordinanze di sgombero al fine di scongiurare ulteriori pericoli ed eventuali eventi letali. Alla luce della accertata situazione di fatto, potrà essere naturalmente garantito l’accesso alla spiaggia solo dopo aver eseguito la messa in sicurezza con eliminazione definitiva di qualsiasi situazione di pericolo. Ancora, a tale segnalazione si aggiunge che sul lungomare di citara In via Giovanni Mazzella e più precisamente in Via basso Cappella c’è un costruendo muro di calcestruzzo con rivestimento di pietra lavica in contrasto con le norme del piano paesaggistico. Con l’aggressività della salsedine e quindi la corrosione, non si lascerà scampo ai ferri di armatura di detto muro provocando ulteriori danni ambientali con conseguente espulsione delle pietre di rivestimento che finiranno sul fondale marino. È ipotizzabile la eliminazione di tale opera e un ripensamento complessivo del progetto di consolidamento del costone… Mantenendoci sempre sul lungomare di Forio in via Giovanni Mazzella, segnaliamo, infine, in relazione all’ormai noto Bar Ristorante Scogli innamorati, che è doveroso, anche in quanto caso, provvedere alla eliminazione di tale struttura che continua ad essere interessata da frane e smottamenti e ad adottare ogni altra urgente e necessaria misura volta a garantire il ripristino in sicurezza dell’originario stato dei luoghi”.

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