La Garzo a Ischia, scoppia la “pace” con gli avvocati isolani

Un incontro proficuo che sembra aver dissipato le nubi che si erano addensate sul rapporto tra l’avvocatura isolana e i vertici giudiziari partenopei. Ieri mattina la dottoressa Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli, è giunta a Ischia in visita alla sezione distaccata di via Michele Mazzella. Ad accoglierla gli esponenti del direttivo dell’Assoforense locale, a partire dal presidente Gianpaolo Buono, da poco felicemente guarito dal Covid-19, gli altri componenti del consiglio, gli avvocati Francesco Cellammare, Alberto Morelli, Raffaele Pesce e Alessandra Castellano, ma anche altri professionisti non iscritti all’associazione. Presenti anche i comandanti delle stazioni isolane di Carabinieri e Polizia, il capitano Mitrione con il luogotenente Michele Cimmino e la vicequestore dottoressa Maria Antonietta Ferrara.

Come si ricorderà, nei giorni precedenti erano volate scintille a causa dei protocolli approvati dal presidente del Tribunale e dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli, avvocato Antonio Tafuri, anch’egli presente ieri mattina, in quanto la proposta di protocollo avanzata dall’avvocatura isolana era stata ignorata.

L’annuncio della visita della dottoressa Garzo era quindi stato accolto come un segnale concretamente positivo circa l’interesse dei vertici del Tribunale per la situazione peculiare in cui versa la sede giudiziaria di Ischia.

La visita del Presidente è stata piuttosto lunga: iniziata verso le ore 10.00, si è conclusa alle 13.00. La dottoressa Garzo ha quindi constatato di persona la particolare conformazione dell’edificio, e le difficoltà di applicazione delle misure di sicurezza anti-contagio da covid19, visto il corridoio lungo e stretto a cui afferiscono le aule e gli uffici. L’ispezione è stata condotta insieme all’architetto Michele Repice, il quale non ha rilevato eccessive criticità, e che studierà a stretto giro un percorso per l’accesso di funzionari, magistrati e avvocati nell’edificio, “a senso unico”, per minimizzare i rischi, consentire il distanziamento precauzionale e di conseguenza la parziale ripresa delle attività. Ad esempio, l’aula degli avvocati posta subito dopo l’ingresso sulla destra potrebbe essere adibita a “front office” dell’ufficio del giudice di pace.

Naturalmente è proprio sulla ripresa delle attività che si è focalizzato il dialogo tra il Presidente Garzo e gli avvocati, con la prima che è apparsa molto determinata a riprendere le udienze, pur con tutte le limitazioni necessarie. La discussione si protratta per un paio d’ore, con gli esponenti dell’Assoforense impegnati a illustrare le molteplici criticità della sezione, sulle quali si sono innestate quelle indotte dall’emergenza sanitaria.

Ma proprio durante tale dialogo le apparenti divergenze iniziali si sono progressivamente diradate. L’iniziale diffidenza si è dissolta quando le parti si sono accorte di parlare lo stesso linguaggio, cioè di perseguire gli stessi obiettivi: anche l’avvocatura isolana è ansiosa di riprendere la quotidiana attività dopo il blocco che dura da oltre due mesi. La dottoressa Garzo ha infatti dichiarato che il protocollo d’intesa elaborato dai rappresentanti degli avvocati isolani e dei magistrati in servizio presso la sezione distaccata verrà quasi interamente recepito dai vertici giudiziari. Naturalmente tutti hanno convenuto sul fatto che dovranno comunque essere adottate tutte le misure di sicurezza prima di riprendere l’attività: i Carabinieri garantiranno la sicurezza dell’edificio e l’accesso alle cancellerie sarà disciplinato con un sistema di prenotazioni.

Nel dettaglio, realisticamente, il settore penale riprenderà a marciare dopo la pausa estiva. Per il momento si continueranno a trattare i processi con detenuti, e le direttissime. Per il settore civile, anche se comprensibilmente a regime ridotto, si andrà avanti col trattare una serie di procedimenti in forma scritta. Un nodo più impegnativo, ormai è noto, è quello relativo all’attività presso il giudice di pace, dove fra l’altro da tempo manca il funzionario apicale e si sono andate accumulando svariate centinaia di sentenze, senza che esse potessero essere pubblicate.

La dottoressa Garzo ha spiegato che in questa fase la priorità è garantire la parziale ripresa delle udienze: in tale ottica, si è detta disposta ad adoperarsi per risolvere o almeno attenuare le carenze di personale, ma ha anche sottolineato l’importanza delle attività da remoto e dunque di informatizzare sempre più il palazzo di giustizia. Non è mancata l’occasione di parlare della sospirata stabilizzazione della sede ischitana. La dottoressa ha dichiarato che, anche se le priorità immediate sono altre, cercherà di fare le giuste pressioni anche a livello ministeriale per supportare le legittime istanze isolane.

Alla fine della mattinata, l’ottimismo regnava tra gli esponenti dell’Assoforense, soddisfatti per aver potuto discutere personalmente delle problematiche e appianare le tensioni sorte nei giorni scorsi, con colei che ha già svolto un lavoro a dir poco eccellente nell’ “inventare” il Tribunale di Napoli Nord, e che anche nella discussione di ieri ha lasciato un’ottima impressione ai professionisti isolani. «Siamo molto fiduciosi per questo percorso che faremo insieme al Presidente Garzo, che si è assunta l’impegno di caldeggiare sia la stabilizzazione della sezione distaccata del Tribunale sia l’assegnazione di un funzionario all’Ufficio del Giudice di Pace, dimostrandosi sempre attenta e determinata nel cercare di comprendere la realtà della giustizia locale nelle sue peculiarità», ha dichiarato il Presidente dell’Assoforense di Ischia, l’avvocato Gianpaolo Buono, sancendo così la buona riuscita dell’incontro.