CRONACA

L’sos di Mennella «I sindaci aiutino gli albergatori, impossibile pagare la Tari»

Il vicepresidente di Federalberghi Campania chiede attenzione ai primi cittadini isolani. Intanto è stato approvato un emendamento al decreto agosto che concede credito d’imposta per alberghi e terme in affitto. «Un segnale di attenzione da parte del Governo e del Parlamento verso le imprese allo stremo delle forze»

«I sindaci dell’isola di Ischia sono assenti per ciò che riguarda i problemi delle imprese». A dirlo Ermando Mennella vicepresidente di Federalberghi Campania. «I sindaci isolani hanno contezza che le aziende non potranno pagare la Tari? Gli alberghi coprono oltre il 70% della tari isolana. Eppure quest’anno per tantissimi sarà difficile se non impossibile pagare i tributi e le tasse locali».

Mennalla, poi, analizza il difficile momento degli albergatori. «Sull’isola di Ischia registriamo un’assenza reale del pubblico locale. Ci sono altri comuni turistici che sono intervenuti sulle aziende. Sull’isola, invece, i sindaci sono assenti per ciò che riguarda i problemi delle imprese. Come pensano i sindaci che un’azienda che ha lavorato per circa due mesi possa pagare interamente i tributi e le tasse locali? Impossibile». Nel Comune di Ischia, ad esempio, le civili pagano 1,90euro al metro quadrato la Tari. Gli alberghi, invece, pagano circa 10 volte tanto ovvero circa 14 euro al metro quadrato. «Si tratta – incalza Mennella- di una cifra insostenibile specie in un momento come questo». «Alcune volte – continua -mi chiedo se i sindaci abbiano contezza del fatto che ci sono aziende sull’isola che hanno un fatturato della metà o addirittura hanno registrato un calo del 70% rispetto allo scorso anno. Dati che sono sotto gli occhi di tutti anche se i sindaci, a quanto pare, non vedono». «Quest’anno il settore turismo sull’isola di Ischia ha funzionato per il solo mese di agosto mentre nel mese di luglio e per uno sprazzo di settembre i turisti sono arrivati solo nel weekend.

Alla luce di questi dati non possiamo che definire fallimentare la nostra stagione turistica. In passato, infatti, la nostra stagione turistica cominciava ad aprile in concomitanza con la Pasqua e terminava ad ottobre con l’arrivo dei tedeschi sull’isola. Anche chi ha lavorato al massimo, ha comunque perso. E le istituzioni non possono non tenere presente questi dati». Questa l’analisi di Ermando Mennella che, invece, ha registrato positivamente «il segnale di attenzione che Governo e Parlamento hanno rivolto al settore. Dopo sette mesi di blocco del mercato, durante i quali il contatore dei costi ha continuato a girare vorticosamente, mentre il cassetto dei ricavi è rimasto vuoto, la gran parte delle imprese ricettive e termali è allo stremo delle forze e, tra queste, particolarmente grave è la situazione delle strutture in affitto». Anche il presidente di Federalberghi Italia Bernabò Bocca ha commentato favorevolmente l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, che prolunga sino a fine anno il credito d’imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda per terme ed alberghi e introduce alcuni correttivi volti a tener meglio conto delle specificità del settore turismo. «La traversata del deserto si preannuncia lunga, prosegue Bocca, e questa misura – seppur non risolutiva di tutte le difficoltà – aiuta a ridurre il rischio che le imprese siano costrette ad arrendersi, schiacciate sotto il peso di canoni non più sostenibili». Tre sono i capisaldi dell’emendamento. In primis la validità del credito d’imposta è estesa sino al 31 dicembre 2020 (in luogo della previsione attuale che riconosce il credito per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno oppure, per le strutture turistico ricettive con attività solo stagionale, per i mesi di aprile, maggio, giugno e luglio). Inoltre il credito d’imposta relativo all’affitto d’azienda è determinato nella misura del 50% (in luogo del vigente 30%) ed infine qualora in relazione alla medesima struttura siano stipulati due contratti distinti, uno relativo alla locazione dell’immobile ed uno relativo all’affitto dell’azienda, il credito d’imposta spetta per entrambi i contratti.

Dalla Codiretti arriva la proposta di un sostegno concreto alle aziende agricole attraverso l’azzeramento dell’aliquota della “nuova IMU” sui fabbricati rurali strumentali, ossia le strutture necessarie per le attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e delle attività connesse. Le federazioni provinciali di Coldiretti della Campania stanno inviando a tutti i sindaci una nota in cui invitano le Amministrazioni comunali a prevedere il provvedimento alla luce della nuova imposta, così come ridefinita dalla Legge di Bilancio 2020 ed è entrata in vigore dal 1° gennaio 2020, sostituendo nell’ordinamento tributario l’IMU e la TASI. Le norme in vigore sino al 31 dicembre 2019 già prevedevano che, ai fini IMU, i fabbricati rurali strumentali fossero esenti. Ai fini TASI, tali immobili scontavano invece una tassazione pari all’1 per mille della base imponibile. La “nuova IMU” ha unificato le precedenti disposizioni, prevedendo per i fabbricati rurali strumentali un’aliquota di base pari allo 0,1 per cento e dando la possibilità ai Comuni di diminuire tale aliquota impositiva fino all’azzeramento.

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex