Alternanza scuola – lavoro: gli studenti del liceo statale Ischia e il progetto Reporter

di Isabella Puca

Ischia – Luca, Giulio e Antonio sono in quella che è diventata ormai da mesi la loro redazione, una piccola stanza piena di cavi,  casse, vecchi faldoni sistemati in alti scaffali, dove però c’è tanto spazio per esprimere le loro passioni. Decidiamo di trascorrere un pomeriggio con loro, dopo che sono stati i ragazzi a far visita alle redazioni dei quotidiani e delle tv locali, per toccare con mano quello che è il loro entusiasmo verso questo progetto di alternanza scuola – lavoro che prende il nome di “progetto reporter”. Avviato dal liceo statale Ischia, questo uno dei tanti progetti che obbliga i ragazzi a coprire 300 ore, oltre quelle scolastiche, impegnati a far qualcosa che possa dare loro una prima esperienza legata al mondo del lavoro. Eppure, rispetto ai tanti altri validi progetti, questo del progetto Reporter sembra avere qualcosa in più. Mentre i ragazzi sono intenti a registrare l’audio per uno dei servizi che sarà trasmessi nel loro tg – visibile sul canale youtube della scuola – la professoressa Garbaccio, responsabile del progetto, ci racconta quella che è questa esperienza patrocinata dall’Ordine dei giornalisti della Campania in convenzione con Il Golfo, il Dispari, Teleischia, Ischia Travel Tips, Gabbiani onlus e Progetto yep. Ad aprire le porte della comunicazione ai ragazzi è stata anche la Rai di Napoli la cui sede ha ospitato gli studenti ischitani che, per una giornata, sono stati sul set di Un posto al Sole, del Tg3 e del programma Buongiorno Regione. «L’idea – ci spiega la professoressa Garbaccio – è nata dagli studenti che, lo scorso anno, per comunicare le loro idee, hanno creato un giornale scolastico “il liceale”. Il giornale, è stato salutato come un esempio di auto imprenditorialità, e quest’anno volevano continuare quest’ esperienza. Così, abbiamo pensato di ampliare chiedendo la collaborazione delle forze del posto, che si occupano a vario titolo di comunicazione, realizzando un progetto che spiegasse ai ragazzi come comunicare al meglio. Chi lo sa, qualcuno di loro magari diventerà giornalista, ma l’importante è capire se piace e quali sono le prospettive occupazionali legate alla comunicazione». Con “il liceale” i ragazzi lavorano in simulazione d’impresa mentre la scuola funge da supporto offrendo loro le professionalità. «Dall’idea del giornale, sono stati invitati da Repubblica a realizzare un giornale online, che si trova sul sito di Repubblica e su quello della scuola e, oltre a questo, un giorno, davanti a un piatto di pasta, hanno pensato di fare una redazione di un tg. Il professore Barbieri aveva comprato dell’attrezzatura che non veniva usata; l’hanno presa, rispolverata e studiata con l’aiuto dei tecnici della scuola e hanno montato questa cabina di registrazione». Venuto a mancare ormai quasi dieci anni fa i ragazzi stanno raccogliendo ora i frutti lasciati da quel professore che tutti ricordano ancora con grande affetto.  «Per far funzionare il tutto – continua la prof. Garbaccio – mancava un cavo, allora hanno venduto a offerta libera il loro giornalino e recuperato le spese del giornale; con un piccolo disavanzo di 16 ero hanno comprato il cavo e sono riuscire a montare la cabina di regia». Questa del tg è però solo una piccola parte del proteggo, ce n’è un’altra nella quale due classi hanno partecipato a ore d’introduzione al giornalismo con l’aiuto di Pasquale Raicaldo e fatto stage nella nostra redazione così come in quelle delle altre testate dell’isola, per vedere in prima persona com’è che si realizza un giornale. «Sul piano didattico è un progetto innovativo, c’è un patrocinio che darà una maggiore valenza al corso sul loro curriculum. Si tratta, al tempo stesso, di orientamento e valorizzazione delle eccellenze; sono ragazzi estremamente intelligenti eppure questa intelligenza non riesce a essere espressa a livello formale come invece accade in questo progetto. E poi, la loro,  è vera e propria simulazione d’impresa. L’ alternanza dei licei è in fase di sperimentazione, stiamo cercando un modello da seguire che porti dei risultati: migliorare le situazioni di ragazzi che non riescono a esprimersi, valorizzare le eccellenze e trovare metodi didattici innovativi che ci consentano di fare acquisire ai ragazzi competenze per un mondo di lavoro che sarà rivoluzionario. Non sappiamo domani che lavori saranno richiesti, ma sappiamo cosa serve per entrare nel mondo del lavoro: capacità di gestire sistemi complessi e nel padroneggiare i linguaggi di società e comunicazione. La scuola fa da tramite tra la voglia di questi ragazzi e la possibilità di realizzare un percorso». Sfogliando l’utlima edizione de “Il liceale” già dai titoli ci si sorprende della genialità di questi ragazzi. C’è la pagina della politica “Infuria la bufera”, quella letteraria “Amici di Pennac”, lo sport “90 minuti per pensare” l’attualità “Sendnews” e ancora la cultura con “Un libro, un luogo, un film” e infine una pagina dedicata ai professori, la “Magister docet” e una dedicata a tutti gli studenti e alla loro voce “vox populi, vox diarii”. Nell’ultima edizione de “Il liceale” c’è spazio per un racconto dal titolo “D’un tratto il futuro” firmato Bianca Balestrieri e un’inchiesta sul Radon a Ischia dal titolo “Radon: un pericolo strisciante” con tanto di dati raccolti e rielaborati da Antonio Manzi. Tra sport, filosofia e attualità, l’entusiasmo e la bravura di questi giovani aspiranti giornalisti è davvero palpabile e la si ritrova negli articoli pubblicati sulla testata online da Repubblica.it. Li si parla del progetto Erasmus Plus che ha visto i ragazzi ischitani protagonisti nel recitare nei più grandi teatri d’Europa e ancora della squadra di pallavolo femminile under 16 che si è classificata seconda al campionato provinciale. «Artemisia è il fiore che trasmette serenità… Artemisia è il fiore che trasmette tranquillità… Artemisia è l’angelo bianco con le scarpe da ballerina… Potrei continuare all’infinito, tirando fuori tutti i ricordi che ho di Artemisia. Artemisia Massa, ragazza di 22 anni, dal sorriso felice e dallo sguardo un po’ indeciso, ma dal cuore colmo di belle parole… una ragazza agitata da un sogno: ballare. Artemisia, oggi, manca fisicamente ma è nel cuore di tutti coloro che l’hanno amata, la amano e la ameranno per sempre. Misia aveva una luce negli occhi rara e incredibile; era di una sensibilità unica, cresciuta, come spesso accade, con l’ansia di diventare grande al più presto per realizzare ciò che in cuor suo voleva ad ogni costo. Misia era ansiosa, testarda ma anche molto fragile … Misia era malata. L’anoressia nervosa l’ha ridotta allo stremo delle forze». Si legge così, invece, nell’articolo firmato da Martina Mattera e incentrato su quanto accaduto a Ischia dopo la morte di Artemisia Massa, raccogliendo la testimonianza di Concetta, una sua coetanea, che dall’anoressia è riuscita a scampare.  «Ciò che ci ha fatto davvero piacere è che i direttori delle testate coinvolte hanno subito aderito con entusiasmo, hanno preso a cuore la cosa e valorizzato le competenze dei ragazzi». Vero capolavoro è poi il tg realizzato dai ragazzi, con tanto di sigla, interviste in lingua e filmati di inviati; nulla da invidiare al tg5. «I ragazzi, – conclude la Garbaccio – hanno fatto tutto in piena autonomia, dandosi una struttura gerarchica. Per noi è importante che si cimentino in qualcosa e che vedano la scuola come uno strumento che possa aiutarli a realizzare i loro piccoli sogni. Se grazie a quest’esperienza qualcuno di loro lavorerà nel campo della comunicazione, noi saremo contenti».

 

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