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Alternanza scuola-lavoro, la parola ai docenti isolani

Gianluca Castagna | IschiaUna sfida, quella dell’alternanza scuola – lavoro, decisiva per il percorso formativo degli studenti. Un ruolo, quello dei docenti in generale,  e quello, più specifico, dei docenti tutor ,delicatissimo. Il tema della formazione, affrontato nel corso “Ulisse in viaggio” organizzato da CIDI Isola d’ Ischia ha visto per la prima volta insieme i docenti di tutte le scuole superiori dell’isola.
Un momento di incontro, confronto e costruzione sinergica per il territorio.
Tanto più proficuo quanto più diverse sono le esperienze.
Per la prof.ssa Maria Pessina, docente di Diritto e Tecnica Amministrativa all’IPS “V. Telese” «la collaborazione con il tessuto imprenditoriale isolano è un’esperienza decennale, antecedente all’esperienza dell’alternanza scuola – lavoro. Un rapporto collaudato, positivo, importante, tranne qualche piccolo incidente di percorso che può sempre capitare. Molto spesso sono le aziende turistiche isolane che ci sollecitano per avere i nostri allievi, per noi è più facile trovare degli interlocutori sensibili a questa collaborazione».
Per la prof.ssa Anna Di Scala, docente di Diritto ed Economia all’ITGC “E. Mattei” di Casamicciola «L’esperienza dell’alternanza deve essere frutto di un’impostazione e di un’attività progettuale che serva a far conoscere al ragazzo la realtà che ci circonda. Orientare lo studente al mercato del lavoro o delle opportunità che esistono sull’isola d’Ischia. Purtroppo la gran parte dei ragazzi non è abituati a guardare oltre il proprio naso, sull’isola d’Ischia si stanno aprendo opportunità di lavoro da non sottovalutare, anche negli enti locali e nel relativo indotto, il compito della scuola è quello di farglielo scoprire».

E se per il prof Bernardo Dell’Omo, docente di Religione al Liceo Statale Ischia «quando si intraprende un percorso nuovo ci sono sempre delle difficoltà, magari dovute alla scarsa conoscenza e mancata esperienza, per cui è necessaria una solida formazione dei docenti, ma anche uno sforzo sinergico tra le aziende e la scuola per aiutare i ragazzi a trovare soluzioni in un mondo che cambia velocemente e continuamente», la prof.ssa Roberta Garbaccio, docente di Storia e Filosofia insiste sull’alternanza come «parte integrante anche dei licei. E’ una novità necessaria perché il nostro compito è formare ragazzi che vivranno in una società densa di opportunità e molto competitiva, nella quale riusciranno a inserirsi solo quegli studenti che avranno quelle competenze sociali che nel percorso idattico dei licei non sempre vengono valorizzate al massimo. Ecco perché le aziende danno coinvolte in questo progetto che è soprattutto un progetto culturale: il territorio deve crescere grazie alle scuole dell’isola e a coloro che saranno i protagonisti del domani».
«Da questo corso sono emersi moltissimi spunti» conclude la prof.ssa Assunta Barbieri, docente di Disciplina Turistica aziendale ed economia aziendale. «Lo scambio di esperienze tra docenti che provengono da realtà scolastiche diverse, il confronto continuo attraverso tavoli di lavoro che mi auguro non finiscano con “Ulisse in viaggio”, i punti di forza e di debolezza venuti fuori ragionando tutti insieme sono tutti elementi che ci hanno permesso di capire in che direzione andare. Anzitutto la scuola non può abdicare al suo ruolo formativo ed educativo. Auspico un tavolo di lavoro permanente fra gli Istituti, in modo che si possano creare quelle sinergie positive e favorire così quel cambio culturale che rappresenta la grande sfida dell’alternanza in un’isola come Ischia. Una svolta sul territorio che spinga le istituzioni, gli enti, le aziende, il terzo settore a comprendere meglio l’importanza della scuola e il contributo che può dare. Penso, ad esempio, alla costituzione di un albo delle aziende disponibili ad accogliere gli studenti nel progetto dell’alternanza. Tutto questo lavoro può dare risultati ottimali solo attraverso tra una sinergia tra tutto gli istituti superiori dell’isola d’Ischia, a cui spero presto si aggiungano alle le realtà scolastiche e non, dell’isola di Procida».

 

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