Alveo La Rita, Legnini striglia la Città Metropolitana
Il commissario all’emergenza ispezione personalmente i canali ed ha affidato gli interventi a SMA e Comune di Lacco Ameno. I lavori di messa in sicurezza eseguiti dalla Protezione Civile hanno lasciato irrisolto il nodo delle ostruzioni
Alveo La Rita punto e accapo. Bloccati i lavori della città metropolitana, alveo invaso da crolli e detriti. Il commissario Giovanni Legnini ispeziona personalmente i canali ed ordina interventi alla SMA Campania, a monte e a valle e per il tratto rimanente nel comune di Lacco Ameno, sino a cava del Monaco in zona Crateca dovrà provvedere l’UTC del Sindaco Giacomo Pascale.Tutto da rifare? Pare proprio di sì. I lavori di messa in sicurezza eseguiti dalla Protezione civile regionale, diretti a rimuovere i detriti nell’alveo La Rita, dove nel febbraio 2021 crollò una parte degli storici stabilimenti termali che sorgevano proprio al disopra dell’alveo, di fatto hanno lasciato irrisolto il nodo delle ostruzioni. Inoltre l’alveo è completamente intasato a Monte dove si innesta con il Celario e scende giù a Cuccufriddù. Nel mezzo i lavori della Città Metropolitana fermi per manifesta incapacità operativa della ditta incaricata.
Non ci sarà mai fine a una questione delicatissima, visto il carattere nevralgico dell’alveo in questione, posto ai confini tra Casamicciola e Lacco Ameno, oltreché fondamentale per l’assetto idrogeologico del territorio. Nel canale della Rita confluiscono infatti numerosi altri canali della parte alta del paese, e l’alveo prosegue fino all’abitato ai confini della Fundera, nella zona dove sorge la scuola media e l’ospedale Rizzoli. Il perdurare dell’ostruzione del canale avrebbe infatti conseguenze rischiosissime per l’incolumità pubblica e privata. La questione è ben lontana dal risolversi.Dopo alcune segnalazioni è stato eseguito un sopralluogo da Legnini che promette : risolveremo la questione. L’ordine del commissario è che SMA Campania, la partecipata regionale esegua le opere nelal parte ricadente su Casamicciola, a Lacco Ameno ci penserà Pascale. Il viaggio nel canale di Giovanni Legni ed uno stuolo di consulenti ha rivelato come l’alveo sia ancora invaso da una enorme quantità di detriti, e le piogge di questi giorni potrebbero innescare guai grossi. Sul posto sono evidenti anche i segni della tracimazione delle acque piovane che, “compresse” dalla massa delle macerie, hanno raggiunto un’altezza superiore ad essa per poter fluire a valle, con i prevedibili rischi che ciò può comportare.
Per ovviare alle oggettive carenze riscontrate si è redatta una variante volta a realizzare opere provvisionali di puntellamento dei fabbricati ed implementare quelle dei paramenti murari e soprattutto a variare le modalità esecutive in due tratti dell’area
Contestualmente censure saranno mosse alla Città Metropolitana di Napoli per la mancata esecuzione nel Comune di Casamicciola Terme e Lacco Amenodei Lavori di manutenzione idraulica non eseguiti e che sarebbero dovuti terminare il prossimo mese di giugno. L’ Importo lavori è di € 1.184.995,44.
Il progetto prevedeva, come spiegano i tecnici metropolitani, una serie di interventi nel bacino “La Rita”, nei Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno, finalizzati a mitigare le attuali condizioni di rischio idrogeologico legate a possibili eventi di piena. In sintesi al fine di risolvere tale criticità il progetto in appalto prevedeva la realizzazione di un’opera di presa con una briglia selettiva a monte, la realizzazione di uno scatolare in asse con l’attuale strada; l’adeguamento dell’immissione del fosso affluente in sinistra idrografica sullo scatolare e la pulizia del tratto in sotterraneo già esistente.In seguito all’evento sismico del 21 agosto 2017 , è stato compromesso lo stato dei luoghi comportando seri danni agli edifici ed alle opere d’arte (muri di sostegno, ect.) ricadenti lungo il tracciato di progetto.
Si è, quindi, redatta una variante volta a realizzare opere provvisionali di puntellamento dei fabbricati ed implementare quelle dei paramenti murari e soprattutto a variare le modalità esecutive in due tratti sostituendo lo scatolare in cls realizzato in opera, con una tubazione in acciaio o cls. Diametro interno 2000 mm inserita nel terreno tramite la tecnica dello spingitubo e variando le modalità esecutive di realizzazione della soletta superiore dello scatolare sostituendola con un solaio prefabbricato posto direttamente in opera.Senza parlare delle varianti del limone e le difficoltà nell’esproprio temporaneo dei luoghi. Ora, pare, se la veda Legnini.