Amalfitano: «Siamo a un passo dal default, ed è colpa anche dell’amministrazione. Serve una strategia nuova e condivisa, adesso».
Il vice presidente di Confesercenti traccia una fotografia precisa della situazione economica dell’isola all’inizio dell’estate e c’è poco da star tranquilli
Oggi inizia ufficialmente l’estate. Eppure il clima che si respira sull’isola è molto lontano dai momenti di piacevole confusione che caratterizzavano i negozi del centro di Ischia, popolati da una clientela vivace e ben disposta all’acquisto, anche di una certa importanza. Oggi tutto questo sembra svanito sotto i colpi di una crisi divenuta ormai endemica su un territorio che sembra aver perso la bussola e dimostra di essere condizionato da poche o nessuna idea per tentare di sfuggire a un lento e costante declino che si fa avvilente e preoccupante.
Silvano Amalfitano, vicepresidente di Confcommercio isola d’Ischia ha le idee chiare: se annaspiamo nell’inerzia è anche e soprattutto colpa di un’amministrazione capace di fare tanti proclami ma che poi nei fatti ha inciso davvero poco, a due anni di distanza dall’insediamento del sindaco Enzo Ferrandino, nel destino del comune capoluogo che si trova ancora una volta ad affrontare una stagione turistica che preoccupa vista da molti come una delle più nere della storia dell’isola.
Il
turismo sull’isola sembra lontano dai fasti del passato, di chi
sono le responsabilità a suo avviso?
Credo che gran parte della responsabilità se ci troviamo
ancora una volta ad annaspare sia dell’amministrazione. Dopo due
anni non si è toccato alcun tema fondamentale per il bene del paese.
Trasporti, mobilità, sostenibilità ambientale rimangono argomenti
che vengono affrontati con estrema superficialità, senza essere
davvero incisivi. Stiamo sempre a dire le stesse cose da anni: il
trasporto pubblico terrestre non è più efficiente, l’azienda che
gestisce il servizio non garantisce più ai turisti la possibilità
di muoversi sull’isola con comodità e precisione. Contribuendo
all’acuirsi della congestione del traffico, una vera piaga che
allontana Ischia dall’idea di essere un’isola di pace e
tranquillità, elementi che i turisti se non trovano a Ischia
cercheranno da qualche altra parte.
Possibile poi che piazza degli Eroi, ormai in estate, sia ancora un cantiere? Questa è l’immagine che vogliamo fornire a turisti? Di un luogo che non riusciamo mai a tenere in ordine?
Ci sono altre cause, secondo lei, che impediscono al turismo ischitano di tornare ai vecchi ritmi?
Senza nulla togliere alla manifestazione, che ritengo comunque meritevole, non comprendo alcune strategie intraprese da quest’amministrazione. Non capisco proprio dove si voglia arrivare, ad esempio, con una manifestazione come “Borgo in festa” che quest’anno è stata trasferita anche in corso Vittoria Colonna e via Roma. Mi chiedo quali benefici possa apportare a un corso dove il target turistico che frequenta il cuore di Ischia magari non è in cerca di baccano, ma di calma e tranquillità. Sono inoltre molto scettico sul ritorno economico che questo tipo di manifestazione può muovere.
Una
manifestazione che quindi crede non debba continuare sull’isola?
Al contrario. Ha senso a
Ischia Ponte ad esempio, per la peculiarità del territorio. Ma nel
Corso Vittoria Colonna stento a capire la sua utilità. Ma nel corso
caratterizzato da una passeggiata di lieve e tranquilla ha senso? Non
credo inoltre che possa apportare nessun tipo di valore aggiunto in
questo periodo dell’anno. Andrebbe piuttosto spostata in bassa
stagione, per creare attrattiva. In questo periodo abbiamo
un’affluenza naturale e credo che sia inopportuno dare adito a
questo genere di manifestazioni. Credo invece nella realizzazione di
eventi più mirati e tranquilli che possano dare valore a un’isola
che deve e può essere ancora un attrattore per un turismo di alto
livello.
Cosa chiede
allora all’amministrazione? Quale ruolo potrebbe avere per
contribuire a risollevare il turismo isolano?
Credo
che l’amministrazione abbia un ruolo fondamentale. Siamo in un
periodo storico in cui il commercio vive un momento profondamente
critico. Nonostante ciò gli amministratori non stanno guidando i
commercianti a poter ambire a qualcosa di meglio. Abbiamo chiesto più
volte come rappresentanza isolana di Confcommercio un dialogo. Siamo
disponibili per una collaborazione fruttuosa per il bene dell’isola.
Ma non abbiamo mai trovato una vera volontà di fare squadra. Noi non
siamo in cerca di problemi, semmai di soluzioni. Mentre il primo
cittadino di Ischia vuole fare tutto da solo.
Quello che chiediamo all’amministrazione? Semplice: Pianificazione. Una programmazione seria da fare già in autunno per preparare eventi importanti sul territorio. Non le solite saucicciate improvvisate ma 4 o 5 eventi che possano essere dei profondi attrattori. A Ischia abbiamo diverse manifestazioni che sono un esempio. Sant’Anna, l’Ischia Film Festival, il Premio Ischia. Ebbene abbiamo il dovere morale di rafforzare ciò che di buono già abbiamo, magari creando una serie di eventi satelliti che possano aumentare l’eco mediatica di questi eccezionali eventi che si svolgono sulla nostra isola.
Per quanto
riguarda il low-cost dell’ospitalità? Come sta incidendo sulla
vostra categoria?
Naturalmente
male. Abbiamo un costo per l’ospite molto basso mentre vendiamo
qualcosa che vale davvero molto di più. Questo è un sistema che non
ha alcuna prospettiva per il futuro. Sicuramente le strutture
andrebbero rimodernate, ma con quali fondi? C’è una sofferenza
pazzesca anche sul versante bancario. Bassa redditualità. Bisogna
spezzare questa situazione, creare delle prospettive che anche in
bassa stagione ci consentano di lavorare. E qui credo torni ancora
una volta predominante il ruolo delle istituzioni. Penso a come ad
esempio l’amministrazione potrebbe pensare di creare forti sconti
se non addirittura l’esenzione totale delle tasse per chi decide di
aprire in inverno. Credo che ciò potrebbe creare un buon circolo
virtuoso.
Qualche altro
appello da inviare all’amministrazione?
Nel
2017, dopo le elezioni vinte da questa amministrazione, abbiamo
presentato al sindaco un progetto per mettere in campo il Siad, un
piano di sviluppo commerciale e urbanistico per creare una mappa che
individui, tra le altre cose, le zone dell’isola da tutelare, da
identificare come luoghi di notevole importanza turistica. Un modo
per tutelare quei luoghi dove non sarebbe il caso far aprire
yogurterie o fast-food da asporto e incentivare invece l’apertura
di negozi che vendono artigianato, capi firmati, gioielli.
Quale previsione per questa estate ormai iniziata?
Nessuno di noi sa cosa succederà. Di certo adesso il trend è tutt’altro che positivo. Siamo a giugno e ci sono molte attività già in forte crisi. Molti negozi non hanno clienti. Un problema enorme, devastante. Se di questi periodi si fa una passeggiata ci sono davvero poche persone in giro a parte qualche piccolo nucleo attrattivo, come la Riva Destra. Eventi che potranno accadere siamo a giugno le attività sono in crisi. Problema, attività vuote. Non hanno clienti, problema enorme. Se di questi periodi si fa passeggiata non c’è nessuno, a parte riva destra.
Non c’è più tempo per le lamentele. La nostra economia sta morendo, siamo a un passo dal default. Bisogna mettere in campo quanto prima una strategia condivisa. Prima che sia troppo tardi.
Siamo a metà luglio, c’è così poca gente che sembra di stare a giugno. E quei pochi che sono venuti sono per lo piu’ mazzamma