CULTURA & SOCIETA'

Ambrosino e il dono per il presidente Mattarella

Il sindaco di Procida ha consegnato al capo dello Stato il primo volume su Procida Capitale nel corso della cerimonia d’inaugurazione per Agrigento

DI GUIDO INVERNIZZI

Nel corso della Cerimonia d’inaugurazione di Agrigento Capitale italiana della cultura, il sindaco di Procida Dino Ambrosino ha consegnato consegna al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il primo volume su Procida Capitale. “Ho avuto l’opportunità di consegnare al Presidente Mattarella il primo volumetto che racconta l’esperienza di Procida Capitale. Regalo ben accetto anche dal Ministro Giuli, assediato dai giornalisti: mi ha risposto che un libro non si rifiuta mai – commenta il sindaco Dino Ambrosino – Ogni anno andiamo di nostra personale iniziativa alle cerimonie di apertura delle Capitali della Cultura. Un modo per conservare l’abitudine al confronto con le storie, le potenzialità e le diversità delle altre città su un progetto in cui ci siamo cimentati. Quest’anno abbiamo scoperto le straordinarie ricchezze di Agrigento. Accolti con affetto dal Sindaco Francesco Miccichè abbiamo visitato la città e la superlativa Valle dei Templi. Con il Sindaco di Gaeta, Cristian Leccese, ci siamo goduti la bella cerimonia di apertura. L’Italia è un paese eccezionale: i luoghi di attrazione sono innumerevoli”.

Poi sui suoi canali social il primo cittadino ha raccontato anche un’altra esperienza scrivendo: “Di ritorno da Agrigento, abbiamo fatto tappa anche a Palermo, una città straordinaria che con tanti monumenti mostra ancora gli antichi legami con la cultura bizantina. Di notevole bellezza è la Cappella Palatina, presso il Palazzo dei Normanni dove trova sede il parlamentino siciliano. Non è mai accaduto che per un viaggio verso le capitali della cultura abbiamo percepito alcun tipo di rimborso, benché effettivamente abbiamo rappresentato l’isola in forma ufficiale. Quando si viaggia in compagnia e il percorso va oltre il momento istituzionale, per noi non c’è mai rimborso. In tema di riduzione dei costi della politica la nostra esperienza amministrativa a Procida non ha paragoni. Appena ci insediammo nel 2015 riducemmo l’indennità, e la maggiorazione non è stata più ripristinata. Abbiamo sempre lavorato con soli cinque assessori, mentre erano sei dal 2010 al 2015 e sette tra il 1996 e il 2010. Durante il nostro mandato amministrativo i consiglieri comunali non hanno mai percepito un gettone di presenza. Oggi per gli amministratori non si versa neppure alcun tipo di contributo previdenziale. Attualmente il Sindaco è quello che è costato di meno nella storia recente di Procida. La modesta indennità pesa sul nostro Ente la metà o addirittura un terzo di quella dei Sindaci precedenti. Le occasioni in cui siamo stati accompagnati dall’auto della Polizia Municipale si contano sulle dita della mano. Per non parlare della gestione di tutta l’attività di segreteria. Oggi dobbiamo fare in proprio quello che fino a 10 anni fa era svolto da tre, quattro, cinque impiegati di segreteria. In questi anni abbiamo portato avanti la più importante opera di risanamento di bilancio di tutta la storia di Procida. E lo abbiamo fatto dando l’esempio per primi. E continuiamo ad abbassare il debito, nonostante stiamo ancora pagando mutui stipulati per pagare spese fatte negli anni Ottanta. Stiamo parlando di milioni e milioni di euro. A confronto è miserrima cosa qualche centinaio di euro per la riparazione del pulmino: è falso che abbiamo avuto la minima esitazione per questioni economiche, abbiamo dovuto solo attendere i tempi della manutenzione”.

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